No alla svendita degli ospedali piemontesi...

TORINO - Medici, infermieri, dipendenti dell'ospedale Maria Adelaide e anche residenti della zona hanno manifestato ieri mattina a Torino, lungo corso Regina Margherita, rimasto chiuso per oltre un'ora, contro lo smantellamento il Maria Adelaide previsto dal Piano Socio sanitario regionale. L'iniziativa, contro la «svendita degli ospedali piemontesi e l'allargamento della gestione privata in sanità, è stata  organizzata dal Comitato spontaneo contro la chiusura del Maria Adelaide. Il corteo è partito dall'ospedale e ha raggiunto il Gradenigo, ospedale non a rischio chiusura, ma dove alcuni pochi mesi fa si era temuto di non poter pagare stipendi a causa dei crediti nei confronti della Regione. Eleonora Artesio, consigliera regionale del Prc, in una nota critica la delibera della Regione."La delibera - dice - sorprendentemente è andata ben oltre le previsioni del piano sanitario, decretandone la chiusura. Tutto ciò, a pochi mesi da una riorganizzazione che aveva disposto il trasferimento delle attività chirurgiche ortopediche di maggiore complessità al CTO. Su questa manovra dovrebbero essere resi noti gli esiti, ad esempio: l'arrivo dei professionisti trasferiti ha comportato una maggiore attività di sala operatoria, quindi una accelerazione degli accessi? Il Maria Adelaide garantiva la prima visita specialistica : è ancora cosi'? Nella rete ospedaliera come da nuovo piano sanitario è prevista una aggregazione delle funzioni per livelli di complessità. Ciò che non si spiega è l'ipotesi della chiusura, con la cancellazione delle attività a minore complessità in ortopedia e in urologia o a continuità assistenziale come per la scoliosi. La reazione di oggi della Circoscrizione, degli operatori e dei residenti dimostra che il Maria Adelaide è vissuto non tanto come monade specialistica, ma come risorsa del territorio: l'assessore Cavallera dovrebbe ascoltarli".
Fabrizio Salvatori.

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