Discarica di Pogliani; dalla memoria storica alla situazione odierna...

Comunicato stampa sullo stato di Inquinamento causato dalla discarica “ Pogliani” di Chivasso.

Anche il Circolo Legambiente di Chivasso ha una sua memoria storica. Si tratta di Mario Actis, presidente del Circolo fino al 1998, attualmente presidente del Circolo Valsusa.
Come noto, il Circolo Legambiente di Chivasso ha recentemente presentato un esposto – denuncia , per mancata o tardiva informazione dei cittadini, in merito alla vicenda delle ordinanze, relative al divieto di utilizzo delle acque dei pozzi posti nei dintorni della discarica SMC di Regione Pozzo.
Tali ordinanze sono state emanate dal Comune di Chivasso a novembre 2012, a firma del tecnico responsabile dell’ambiente Ing. Francesco LISA, a distanza di ben sette anni dalla nota della Provincia di Torino, che a marzo 2005 segnalava la presenza in tale area di inquinamento, causato da percolato con alte concentrazioni di ammoniaca, manganese e nichel.
Venuto a conoscenza dell’esposto-denuncia, Mario Actis ha inoltrato una memoria alla Procura della Repubblica, in cui fa presente che, fin dal febbraio 1995 , aveva a sua volta presentato un esposto, inerente la fuoriuscita di biogas dai pozzi di Pogliani. Biogas che in un’abitazione della frazione aveva addirittura provocato lo scoppio del locale caldaia.
In seguito a prelievi per analisi effettuati nei pozzi della zona a fine 1994 , già si riscontrò una concentrazione di 20 microgrammi per metro cubo di gas propano e butano, fuoriusciti dalla discarica “Chivasso 1”, ormai esaurita.
Era chiaro già da allora che qualcosa non funzionava e che probabilmente, oltre al biogas, era presente in zona anche una fuoriuscita di percolato.
In seguito a ciò, sempre nel mese di febbraio 1995 ben 70 ( settanta) residenti della zona presentarono un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Torino, senza però ottenere alcuna risposta.
Nella sua memoria, Mario Actis richiama anche una dichiarazione del Procuratore astigiano Dottor. David Monti, resa nel 1994, nell’ambito della famosa vicenda riguardante la discarica di Valle Manina di Asti.
Scriveva allora il Procuratore che nella discarica di Chivasso transitavano rifiuti illegali, provenienti prevalentemente dalla Lombardia, tramite la tecnica dei centri di stoccaggio e falsa cernita.
Vale a dire che, col pretesto di sottoporre questi rifiuti a un’ulteriore fase di cernita e
stoccaggio, venivano inviati a Chivasso, dopo di che se ne perdevano le tracce.
La cosa appare ancor più grave, se si considerano le dichiarazioni di un altro Procuratore astigiano, Dottor Luciano Tarditi, sentito a più riprese dalla Commissione della Camera dei Deputati che si occupava del fenomeno delle cosiddette “navi a perdere”, relativo allo smaltimento di rifiuti radioattivi,
nelle sue dichiarazioni rese davanti alla Commissione Parlamentare, il Dottor TARDITI fa riferimento anche alle indagini svolte dal suo predecessore, il dottor Monti, nell’ambito della vicenda di Valle Manina, e sul traffico transfrontaliero dei rifiuti riconducibili all'indagine svolta presso la Procura di Asti e riguardanti il caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, atti presenti in internet vedasi
www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenbic/58/2004/0225/pdf001.pdf
Nella speranza che non emergano in futuro collegamenti diretti, ma non vorremmo
scoprire, magari tra una decina di anni, che nelle discariche di Chivasso sono transitati o siano presenti anche rifiuti di quel tipo, questo Circolo si impegnerà ancor di più, visto il delinearsi di una situazione che è arcinota da ormai quasi un ventennio, a continuare a svolgere azioni atte a sensibilizzare gli Organi preposti di Controllo, per far meglio luce sull’ inquinamento causato dalla Discarica di Pogliani .
Il Presidente del Circolo Legambiente di Chivasso Cena Domenico
Il Presidente del Circolo Legambiente Valsusa  Actis Grosso Gian Mario
L’attivista del Circolo Legambiente di Chivasso Rubin Massimo.

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