Compagni, questo è il comunicato degli studenti medi contro i cortei lanciati da Forza Nuova per il 29 settembre. Ci chiedono una firma anche da parte dell'ANPI, del provinciale e delle sezioni. La sezione "Boris Bradac" di Chivasso lo sottoscrivono.
COMUNICATO ANTIFASCISTA
Apprendiamo che il 29 settembre Forza Nuova, movimento della destra
neofascista, ha indetto una data di mobilitazione nazionale, il cui slogan è
“Italia – futuro – rivoluzione”, con cortei in alcune città italiane, tra cui
Cuneo, Medaglia d’Oro per la Resistenza.
Come in Grecia, anche in Italia le organizzazioni fasciste approfittano della
crisi economica per nascondere, dietro a proclami demagogici, il loro vero
volto, antidemocratico e reazionario. È necessaria quindi una risposta di tutti
gli antifascisti, poiché non sui può permettere che nelle città sfilino parate
di squadristi, che sempre più di frequente si rendono colpevoli di aggressioni a
danno di studenti e militanti, e di azioni contro centri sociali e altri spazi
di aggregazione nelle scuole e nei quartieri.
I fascisti non possono scendere in piazza, ora come nel
1948, quando entrò in vigore la Costituzione, che vieta loro di ricostituirsi
come forza politica. Non possono e non lo consentiremo, perché non accettiamo
che le proteste di studenti e operai siano strumentalizzate da chi conserva
l’eredità storica di un partito che, per salire al potere, represse ogni
sollevazione nel sangue, fu uno strumento nelle mani della reazione e delle
forze conservatrici per instaurare un regime autoritario e antidemocratico,
propugnò i valori di Dio, patria e famiglia per mantenere l’ordine e assicurare
agli Italiani conniventi pace e tranquillità, mentre ogni dissidente veniva
ridotto al silenzio con l’omicidio o con il carcere.
I fascisti non possono scendere in piazza, perché la loro
ideologia è tale quale quella del Ventennio: abolire ogni conflitto sociale tra
lavoratori e capitalisti togliendo ogni diritto ai primi, per asservirli a
un’”economia disciplinata” controllata da una parte dal Capitale e dall’altra
dal randello dello Stato fascista; controllare il popolo e spazzare via ogni
residuo di democrazia con una polizia violenta e senza alcun limite, esattamente
come fanno oggi i governi che vogliono abbattere; indottrinare ogni strato della
popolazione con valori clericali e conservatori di ordine e obbedienza.
I fascisti non possono scendere in piazza, perché sono
razzisti, xenofobi e omofobi: i loro proclami contro gli stranieri e gli
omosessuali sono la voce dell’ignoranza di chi, da sempre, è stato istruito a
scagliarsi contro una parte della popolazione, le cui istanze sono dipinte come
una minaccia e un attentato ai valori della società, mentre in realtà sono
avanguardia della battaglia per i diritti di tutti. I neofascisti non si
dichiarano mai apertamente razzisti, ma nei metodi e nel merito non si
distanziano mai dalla propaganda nazista, con l’unica differenza che agli ebrei,
agli zingari e ai comunisti si sostituisce l’immigrato.
I fascisti non possono scendere in piazza, perché la libertà
di opinione che invocano per manifestare il loro pensiero è sancita dalla
Costituzione antifascista, scritta da partigiani che avevano appena riposto le
armi per garantire, con quel testo, che mai più il nostro paese sarebbe stato
minacciato da un’ideologia malata, serva di interessi di classe e non votata
all’uguaglianza e alla democrazia.
La nostra libertà è non avere uno Stato fascista, il nostro dovere è
combatterlo: questo è l’insegnamento di chi, quando fu necessario,
resistette all’occupazione tedesca e liberò le città oppresse dal nazifascismo.
Ed è a questa presa di coscienza che siamo chiamati ogni volta che assistiamo ad
azioni di sfida di questi gruppi di squadristi, che aggrediscono, distruggono,
minacciano e al contempo fanno propaganda. Non si può permettere che le vie di
Cuneo, città antifascista e baluardo della Resistenza, siano
violate da una parata di svastiche e dalle croci celtiche; non è possibile che
lo stesso luogo in cui nacque Duccio Galimberti, eroe nazionale
per il CLN piemontese e comandante delle brigate partigiane di Giustizia e
Libertà, dia spazio a una manifestazione del genere.
Questo è dunque un appello a tutti gli antifascisti
piemontesi affinché si respinga la sfilata di Forza Nuova, come
qualunque azione o iniziativa di gruppi di ispirazione fascista, e si combatta
la connivenza delle istituzioni, che consentono che queste provocazioni abbiano
luogo.
Cuneo e il Piemonte ricordano le parole di Galimberti: “La guerra
continua fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle
ultime vestigia del regime fascista!”.
Ora e sempre Resistenza!
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