Politica in attesa di giudizio...

La commissione d’indagine insediata dal Prefetto ha concluso il suo lavoro. Dopo l’estate il responso e in caso di acclarate infiltrazioni mafiose chi c’era sarà incandidabile.Fluttero trema.

Dopo oltre sette mesi di lavoro, la commissione d'inchiesta, nominata a fine 2011 dal prefetto Alberto di Pace per verificare le infiltrazioni della ‘ndrangheta a Chivasso ha concluso le proprie indagini. Ora ci vorrà circa un mese per assemblare tutte le informazioni ottenute e per redigere un dossier sulla base del quale il ministro dell’Intero Anna Maria Cancellieri deciderà se sciogliere o meno il Consiglio comunale. Il pronunciamento è atteso per settembre e secondo quanto trapela da fonti giudiziarie non ci sarebbe da attendersi buone notizie. Pesano, inoltre, i due precedenti: anche Leini che Rivarolo hanno subito l’onta del commissariamento per infiltrazioni mafiose. Prima dell’inchiesta Minotauro l’unico caso in Piemonte – e a lungo in tutto il Nord Italia – era stato a Bardonecchia, negli anni in cui imperversava il boss Rocco Lo Presti. A Chivasso le indagini ruotano attorno alla figura di Bruno Trunfio, coordinatore cittadino dell’Udc, arrestato con il padre Pasquale, capocosca locale, e il fratello Giuseppe.  


Nella città dei nocciolini, da poco si è insediata la nuova giunta guidata da Libero Ciuffreda, dopo le dimissioni per motivi di salute di Gianni De Mori, rimasto in carica solo un anno. A preoccupare l’intera classe politica cittadina e non solo ci sarebbe però una norma di recente approvazione, che sancisce l’incandidabilità in nessun ente locale, Regione o Parlamento, per gli amministratori che facessero parte del Consiglio comunale o dell’esecutivo cittadino negli anni a cui l’eventuale decreto di scioglimento fa riferimento. Rischierebbe di essere decapitata un’intera classe dirigente, della quale fa parte anche un big assoluto della politica piemontese come l’ex sindaco, oggi parlamentare del Pdl, Andrea Fluttero
da: lospiffero.com

 



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