Quando le scuse non bastano: De Gennaro deve dimettersi...

Come si fa a non essere amareggiati dopo aver letto le dichiarazioni di De Gennaro che, in spregio della sentenza della Cassazione, ha espresso solidarietà ai carnefici della Diaz e rivendicato, in maniera indegna, la sua correttezza in base ai principi della Costituzione, la stessa che ha calpestato. Dovrebbe vergognarsi e compiere un gesto responsabile:  dimettersi da sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi. Invece, questo signore continua a sostenere l’impunità e l’assenza di responsabilità nell’irruzione alla scuola Diaz e a Bolzaneto di Genova durante il G8 del 2001 (con tutto quello che ne è seguito, come il pestaggio di innocenti), ricorrendo anche al falso per giustificare le loro nefaste azioni.  Ripensare a quanto successo in quei giorni con i potenti del mondo da una parte e tanti e tanti manifestanti in strada, c’eravamo anche noi dell’Anpi con in testa l’allora presidente Eugenio Banfo, a questi undici anni trascorsi con il silenzio assordante dei “partiti di governo” e alle parole del sottosegretario, ci indigna ancor di più
Caro De Gennaro le scuse non bastano! Lo stesso vale anche per l’attuale capo delle forze di Polizia  Manganelli.
Entrambi in forme diverse hanno fatto pubblicamente il mea culpa in questi giorni per le condanne che hanno riguardato i quattro agenti che avevano barbaramente assassinato Federico Aldrovandi e quelli, più di venti, che avevano attuato, alla Diaz, la "macelleria messicana" , come la definì senza remore né reticenze Michelangelo Fournier, all’epoca vicequestore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma.
Come cittadini e come sezione Anpi di Chivasso, CHIEDIAMO pubblicamente:
·         le  dimissioni dell’allora capo della Polizia Gianni De Gennaro dal suo attuale incarico di sottosegretario del governo Monti, e che lo stesso Presidente del Consiglio faccia in modo di ottenerle;
·         la cacciata di quei poliziotti che si sono macchiati di reati gravi come la tortura di innocenti, dalle forze dell'ordine;
·         le scuse pubbliche di chi come Gianfranco Fini allora troneggiava in tv difendendo quei “maccellai”.
E’ il minimo che si possa chiedere, in un paese che vuol definirsi normale. La forza pubblica non deve avere nel suo interno quei delinquenti, ne va della sua credibilità. L'Italia e la sua Società Civile non hanno bisogno di ulteriori prese in giro, di  scuse mascherate e scaturite dall’opportunismo del momento. Hanno bisogno che i  partiti che sostengono il governo Monti escano dal loro torpore e facciano chiarezza agendo con decisione su argomenti come questi.
Vinicio Milani, presidente A.N.P.I. sezione Boris Bradac - Chivasso.

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