Risse, pennivendoli e talebani...

CHIVASSO - A leggere il titolo sembrerebbe che la sede del Centro Otelli si sia trasferita armi e bagagli sul set di un film western... Questa almeno è la prima ipressione che ho avuto leggendo l' "articolo" dal titolo "Rissa sfiorata al centro Otelli" apparso sull'ultimo numero del settimanale (satirico?) "La Voce del Canavese", diretta da Liborio Lamattina, uno che, per sua candida ammissione, si ispira nel suo ricercato stile giornalistico niente meno che al "Fatto quotidiano" ed al "Giornale". Evidentemente l'anonimo estensore del pezzo in questione, o non è stato bene informato dall'untorello di turno, oppure si inventa le cose di sana pianta. Ma del resto all'anonimo pennivendolo evidentemente poco importa di come siano andate le cose, cio' che conta è sparare titoloni a vanvera anche se i fatti sono andati in altro modo... Ecco come sono andati i fatti. Come spesso accade al Centro Otelli, dove da anni (dal 1988 per la precisione) si ritrovano diverse associazioni, gruppi, comitati ed anche partiti politici, quella sera erano previste due riunioni distinte. Una del locale Circolo di Legambiente e l'altra del Movimento 5 stelle. A causa di un grave errore commesso ed ammesso dal segretario e dal sottoscritto, nella medesima serata è stata pure convocata una riunione del direttivo della Federazione della Sinistra. Al nostro arrivo, preso atto dell'errore, abbiamo subito detto che ci saremmo incontrati altrove, scusandoci per la sovrapposizione. Cosi', mentre si attendeva l'arrivo di un paio di compagni per andare via insieme, ho iniziato una discussione che poi è diventata piuttosto accesa con un paio di grillini, che conosco da tempo e che nell'ultimo periodo si erano distinti, con altri, nell'accanirsi contro i militanti della locale FdS a seguito della nostre recenti scelte politiche in campo amministrativo. Accanimento ripetuto piu' volte dalle pagine Facebook ed in altri contesti on line. Tutto qui! Non si è assistito ad alcun "...tentativo di un compagno di malmenare un giovane grillino", come riportato dal settimanale (satirico?) diretto da Liborio Lamattina. Se il discutere, anche animatamente, faccia a faccia e non solo dietro ad una tastiera possa essere scambiato per un tentativo di imboscata allora cari grillini lasciate perdere e visto che spesso date l'impressione di avere solo e sempre voi l'unica verità in tasca, anzichè fare un movimento-partito, aderite ai talebani cosi' vi risparmiate anche la fatica di discutere con chi la pensa diversamente da voi.
Il direttore del settimanale (satirico?) in questione forse non sarà soddisfatto di questa mia versione dei fatti, evidentemente avrebbe preferito che le discussioni si fossero tramutate in mazzate, ma stia pure tranquillo, al Centro Otelli si è sempre e soltanto discusso mettendo tutti sullo stesso piano, cosi' abbiamo imparato tanti anni fa dal nostro amico Paolo e cosi' continueremo.
Frediano Dutto.

6 commenti:

Beppe Vaiana ha detto...

Bene, dici il vero fino ad un certo punto. Il resto non ti fa onore. Direi che la parola Talebani potevi anche evitarla, ma abbiamo capito cosa intendi. Grazie lo stesso, con molto rispetto. Spero che approvi.

Raffaele Lamorte ha detto...

Se "discutere animatamente" vuol dire iniziare a insultare fin dall'arrivo del sottoscritto ("eccolo l'altro cretino" citazione dal signor F.D. al mio ingresso in sala) e finire con un pazzo che inizia a urlarmi in faccia "coglione!" "stronzo!", allora abbiamo concetti di discussione civile leggermente diversi.

Soprattutto se la folle base su cui si poggiavano le argomentazioni della "imboscata" erano "noi siamo arrivati prima, voi siete dei poppanti e dovete stare zitti".

Comportamenti che chiamo censura, protagonismo e nonnismo.

Fate Vobis, per fortuna poi ci sono le urne a fare da giudice assoluto.

-Raffaele Lamorte-

F.D. ha detto...

Per avere il massimo degli elementi disponibili bisognerebbe riportere tutti i commenti dispregiativi che in in queste settimane si sono sentiti e sprecati dalle varie pagine Facebook, poi magari ci si fa un'idea.
E' un po' difficile faarlo su questo spazio commenti, anche perchè mi risulta che alcuni "commenti" siano poi stati eliminati dai gestori delle suddette pagine FB. Resta il fatto che questo articolo era ed è la risposta ad un pezzo iscito alcuni giorni fa sul settimanale "La Voce" piu' che il tentativo di riaprire un dialogo fra chi evidentemente non ha piu' nulla da dirsi.
F.D.

Raffaele Lamorte ha detto...

A F.D.

Ti ho invitato più volte a riportare i presunti interventi da voi reputati "offensivi" su Facebook.
Cosa che non è stata fatta.

Mai nessun mio intervento sulla pagina della Nuova Periferia è stato cancellato, proprio perché mai sono stato offensivo, e quindi tutto il materiale è reperibile.
Non ci sono scuse per non farlo, ho la coscienza perfettamente pulita.

Quello che io ho visto è la rabbia di una certa piccola "casta" chivassese di fronte ad alcune verità da me espresse (non è forse vero che alleandosi in coalizione è più facile una poltrona? E' una questione tecnica eh, non un'opinione), l'infantilismo di chi si reputa "superiore" solo per età anagrafica e cerca di mettere a tacere gli avversari più giovani con metodi non molto dissimili ai fascisti che tanto vengono deprecati, ovvero l'insulto e la minaccia. Ovviamente a voce, così non si lasciano tracce.

Se solo imparate a dimenticare le ideologie, si potrebbe parlare eccome.
Ma ho ormai capito che per voi se non si è "compagni rossi" si è nemici della santa missione comunista.

Mi spiace vivamente di ciò.

F.D. ha detto...

Chi semina vento raccoglie tempesta.
FD

Raffaele Lamorte ha detto...

Una rondine non fa primavera e non ci sono più le vecchie stagioni...

Mi aspettavo qualcosa in più di una frase fatta. Un gran personaggio una volta disse: "parla con parole di altri chi non ha nulla da dire di suo".


Ma va beh, che tempesta sia. D'altronde, come ben sapete, nemmeno i partigiani sono stati accolti a braccia aperte dal regime al potere.
Non mi aspetto certo un'accoglienza calorosa dall'attuale regime della partitocrazia.

L'importante è sapere che, come tutti i regimi, prima o poi cadrà.
Magari domani, magari tra 20 anni, magari tra 50. Ma il primo seme di tempesta è stato piantato.