La Giunta Cota taglia i Treni No alla soppressione delle linee locali, no alla soppressione della Chivasso Asti...





Regione e Trenitalia hanno riservato ai piemontesi una sorpresa per Pasqua: la soppressione  di 12 linee ferroviarie. Vittime di questo taglio sono  le tratte: Alba-Asti, Alba-Alessandria, Asti-Casale-Mortara, Cuneo-Mondovì, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada, Casale-Vercelli, Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Chivasso-Asti, Ceva-Ormea.
Questa scelta è il frutto di scelte fatte molto tempo fa, quando si è deciso di fare la TAV e l’Alta Capacità a discapito del trasporto locale, ovvero quando si è deciso di privilegiare il 20% di viaggiatori a scapito di quell’80% che il treno lo prende per andare a scuola ed al lavoro.
Da allora è stato fatto di tutto per disincentivare l’uso del treno, abbandonando le stazioni, usando treni sempre più sporchi e sfasciati, non rivedendo i servizi sulla base delle variazioni dei territori. E oggi la Giunta Cota va a compimento di questa linea di intervento, che ha portato, sempre per privilegiare l’Alta Velocità, alla soppressione dei treni nord/sud, fregandosene di privare un territorio di un servizio essenziale, quello alla mobilità, tutelato anche dalla costituzione.
Una scelta che colpisce un territorio che ha costantemente enormi problemi di inquinamento, con Chivasso che sfora le polveri sottili per più di 150 giorni all’anno, a fronte dei 40 consentiti dalla legge.
Un taglio che se ne frega dell’intasamento del traffico, creando ulteriori motivi per l’uso della macchina, con evidenti aggravamenti di ingorghi e incidenti, visto lo stato delle strade.
Un taglio che priva il territorio della sua identità storica e culturale, togliendo un mezzo che è stato prezioso per lo sviluppo socio economico di questo territorio.
Come FdS noi diciamo no. No alla politica delle grandi opere come la TAV che di fatto risucchiano le risorse necessarie ad uno sviluppo sano ed omogeneo del territorio. No alla chiusura delle linee locali in maniera unilaterale e senza un lavoro di studio e di riformulazione del servizio dei trasporti locali, impostato sul ferro e attento alle nuove esigenze e alle trasformazioni del territorio. Il servizio attuale è ancora impostato a quello degli anni 50/60, mentre il come si vive e come si studia e lavora è profondamente mutato. Si deve rivedere l’intero sistema, disincentivando il più possibile l’uso del mezzo privato, per diminuire l’impatto ambientale dei trasporti e per favorire i cittadini in questo momento di crisi, dive i carburanti oramai hanno costi proibitivi. Avere un servizio di trasporti efficiente e capillare aiuta le famiglie, consentendo risparmi ed economie.  Chiediamo quindi a tutte le amministrazioni locali di trovare una voce unitaria nella difesa di questa linea e siamo vicini ai pendolari che usano queste linee.
Sappiamo che hanno fatto diverse proposte e che nessuna risposta è giunta dall’Assessore Bonino, probabilmente troppo occupato dalle vicende del suo partito per rispondere ai cittadini, ma non può pensare di portare a termine la sua ottusa operazione senza un confronto con chi rappresenta i cittadini, sia a livello istituzionale che non.

Massimo Zesi – Federazione della Sinistra, Chivasso.

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