Sinistra, alleati & prospettive elettorali a livello locale...

CHIVASSO - Da quel che leggo sulle pagine facebook e sul blog del Partito del Lavoro, mi sembra che a Chiasso la Federazione della Sinistra stia tentando di trovare un accordo elettorale con i partiti del centrosinistra. Ciò significa allearsi con il PD. Ma può un partito di sinistra allearsi con un partito di destra come è oggi il PD?
Bobbio distingueva destra e sinistra in base al semplice criterio dell’eguaglianza: sinistra è quella parte politica che si batte per accrescere l’eguaglianza,  o ridurre le disuguaglianze, o contenere l’avanzata della disuguaglianza, soprattutto quella economica. Oggi il PD è il partito che convintamene sostiene la macelleria sociale di Monti, Fornero e Passera, e indirettamente le politiche con cui l’Unione Europea sta massacrando il popolo greco. Monti e la UE attuano politiche che accrescono le disuguaglianze sociali, dunque sono di destra in base al criterio bobbiano. E di destra è dunque il PD che sostiene queste politiche, che per di più ha fatto propria l’ideologia liberista che domina nell’establishment della UE.
Dunque se il tentativo riesce, la FdS deve essere consapevole che si alleerà con un partito di destra.
La ragione con cui generalmente si sostiene la necessità di allearsi con il PD è quella di battere la destra: ma questa motivazione è ancora valida se lo stesso PD stesso è di destra?
Mi si potrebbe rispondere che c’è destra e destra, che non tutte le destre sono uguali, che il PD è una destra migliore del PDL e di Monti. E che per scongiurare la vittoria della destra peggiore è giustificato allearsi con la destra migliore. E’ un argomento solido. Non sarebbe la prima volta che un partito di sinistra si allea con una destra moderata per battere una destra reazionaria: nella Resistenza il PCI era alleato nel CLN con monarchici e liberali, che erano partiti di destra ma democratici, contro la destra antidemocratica e reazionaria fascista.
Dunque può essere perfettamente giustificato per un partito di sinistra allearsi con un partito di destra. Però, in tal caso, bisogna essere consapevoli delle conseguenze qualora la coalizione vinca: sarà molto che la giunta sostenuta da una coalizione a dominanza PD prenda dei provvedimenti di sinistra. Per la FdS sarà già difficile, ora, nella fase delle trattative, introdurre dei punti programmatici di sinistra nel programma di coalizione. L’anno scorso, se ricordo bene, non ci riuscì: i punti che la FdS voleva inserire nel programma furono respinti, ed essa abbandonò il tavolo delle trattative. Per quale ragione oggi le cose dovrebbero andare diversamente? Può anche darsi che questa volta – non so bene perché ma tutto è possibile – i punti vengano accolti. Ma cosa accadrebbe se, una volta al governo della città, la coalizione non rispettasse i patti e non realizzasse i punti sostenuto dalla FdS? Potrebbe la FdS ribellarsi? Il PD e il resto della coalizione le riproverebbero di mettere a rischio l’amministrazione e di riconsegnare il potere alla destra. E la FdS si troverebbe ancora una volta ricattata, come le è accaduto altre volte, ad esempio con Prodi e con Bresso.
Faccio queste considerazioni con rispetto per la situazione difficile in cui si trova la Federazione. Anch’io non voglio che tornino “quelli di prima”. Dunque non mi scandalizza il tentativo della FdS di trovare un accordo con il PD e i suoi alleati. Ci si allea con una certa destra per battere una destra peggiore. Però bisogna essere consapevoli delle prevedibili conseguenze: se andrà al governo la coalizione, dominata dal PD, attuerà una politica di destra. E la Federazione dovrà inghiottire. La Federazione non può illudere i propri militanti ed elettori: sarà costretta a sostenere una politica di destra. Insomma, la Federazione non ci racconti la favola che andrà al governo della città per fare una politica di sinistra. Balle.
Se la situazione è questa, la Federazione deve chiedersi se è opportuno il suo tentativo oppure se non sarebbe meglio – chiudendo una fase che ha solo portato al suo logoramento – tentare strade nuove, che non abbiano più nulla a che fare con il centrosinistra di destra italiano.
Piero Meaglia.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo il metro di giudizio da "codice binario" adottato, in maniera un po categorica nell'articolo, tutto ciò che non corrisponde alla fonte del giudizio è di destra. Persino in geometria destra e sinistra sono categorie relative, dipende dal punto di vista dell'osservatore che pero', in questo caso assume se stesso a dispensatore di patenti di autenticità politica. Che il partito democratico sia un partito più a destra di rifondazione mi pare una banalità. Cosa sia destra o sinistra nel 2012 forse non dipende più solo dal criterio bobbiano (su cui tra l'altro si potrebbe discutere nella sostanza perché il concetto di uguaglianza è piuttosto ampio, dei punti di arrivo o dei punti di partenza? uguaglianza come egualitarismo? etc...). Se Piero sostiene che tutto ciò che non è FDS è destra allora tutta quella corrente di idee che preferisce parlare di sinistre o di sinistra plurale, che contiene in sè anche correnti di pensiero non marxiste, è spazzata via con un tratto di pena. Per capire le differenze forse sarebbe opportuno calare le distinzioni sul piano programmatico. Il programma del preced. centro sin era un programma di destra? In quali proposte era tale? quali proposte della FDS sono state cassate nelle trattative e quali riproporreste? Destra e Sinistra non sono solo categorie da corso di Dottrina politica. Sono scelte concrete forse meno nette a livello locale dove il momento politico sfuma in quello amministrativo, dove la scelta delle finalità (tipicamente politica) è spesso condizionata da vincoli amministrativi e finanziari (per i quali avverto una certa avversione). Qual'è la strada alternativa a cui allude Piero? fra partecipare in coalizione alle elezioni e partecipare in solitudine, in maniera antagonista, esiste una terza via? Questa volta a ragione, la logica di queste domande si riduce a "codice binario", o dentro o fuori. A. Dublino

Gianni ha detto...

Credo che se è vera la notizia che Libero Ciuffreda intende candidarsi per il centro-sinistra alle prossime elezioni amministrative di Chivasso, Rifondazione/FdS non puo' far finta di niente e deve schierarsi al suo fianco. Si tratta di una personalità importante, molto conosciuta e stimata dalla collettività per la sua onestà cristallina e per il suo impegno in politica, nei movimenti e nel momdo del Volontariato. Forse il sig Meaglia ancora non sapeva di questa possibilità. Ciuffreda non è un Demori o una Penetnero qualsiasi, è bene ricordarlo anche a quei pochi che non lo conoscono.
GIANNI B.

Chiara ha detto...

volendo riprendere il linguaggio di un post precedente, mentre la geometria corrisponde a un metodo
di rappresentazione, la logica binaria serve a produrre sistemi di calcolo ed e' quindi funzionale.
Volendo fare una dissertazione puramente teorica su destra/e sinistra/e e centri piu' o meno
concentrici, si possa fare riferimento alla geometria, ma di fronte a una scelta funzionale, questa
non possa che essere binaria.
il PD ha applicato la logica booleana del dentro/fuori decidendo di sostenere il governo Monti,
uniformandosi cosi' alle destre nazionali e europee. Tertium non datur.
La nostra locale FdS cerchera' certamente delle risposte su base programmatica, ma con uno sforzo di
astrazione, dovrebbe anche provare a rappresentarsi il tavolo di lavoro del dopo elezioni (e mi pare
che nella proiezione di Piero ci sia del verosimile).
Fatte queste considerazioni, la domanda da porsi diventa: ci possiamo fidare? il criterio per
calcolare la risposta risiede nella logica Fuzzy (sfumata o sfocata; applicata a un sistema
polivalente restituisce un insieme di valori approssimati).
chm

Battista ha detto...

Le tesi di fondo sostenute da Piero sono pienamente condivisibili. Non c’è alcun dubbio che il Pd non sia più di sinistra. Si potrebbe considerare ormai una forza di centro, “moderata”, oppure addirittura di destra, come sostiene Piero. C’è forse qualche differenza tra il centro “moderato” di Casini e la destra Pdl di Gasparri e La Russa? Nei fatti, nessuna: quando si tratta di spennare la povera gente, pur attuando politiche populistiche di facciata (vedi social card ed affini), di difendere i poteri forti (lobby del cemento e della Tav, banche ed assicurazioni, Vaticano) sono sempre tutti d’accordo, centristi (Udc, Terzo Polo, con la compagnia del Pd) e destra, tutti ormai sotto la bandiera del Governo Monti, che sotto le false spoglie dell’esecutivo tecnico rappresenta il Governo più politico ed ideologizzato di sempre. Non bastano poche ed isolate voci del Pd a consentire al partito di Bersani, D’Alema e Veltroni di definirsi di “centrosinistra”: scegliete voi se collocare questo partito al centro o, appunto come fa Piero, addirittura nella destra.
Detto questo, la Federazione della Sinistra dovrebbe suicidarsi? Oppure sciogliersi? Esiste forse ancora (data la legge elettorale esistente) lo spazio per esistere, come partito, presentandosi autonomamente? Nelle condizioni date, le elezioni di Chivasso, no. Occorre quindi scegliere tre opzioni: a) non presentarsi, come alla scorsa tornata elettorale municipale; b) presentarsi da soli; c) scegliere una coalizione.
Un partito che continuasse a non presentarsi (per la seconda volta consecutiva) alle elezioni di Chivasso non sarebbe di fatto più un partito. Potrebbe diventare un circolo culturale, un sito internet, un blog, un’associazione politica. Con tutta la dignità di questa scelta, la questione sollevata da Piero non si porrebbe più. Se la Fds decidesse di presentarsi alle elezioni (come detta la logica di qualsiasi partito), dato lo sbarramento elettorale esistente di fatto (vedi i mille voti dei Grillini che, lo scorso anno, non si sono trasformati in seggio) significherebbe rimanere fuori dal Consiglio comunale nuovamente per tanti anni. Se è questo che si vuole, è la strada più semplice e meno irta di ostacoli e difficoltà. Difficilmente si otterrà il consigliere comunale, ma con un proprio candidato a sindaco la Fds potrà condurre una bella campagna elettorale, elencando i nostri progetti per Chivasso (sapendo sin da subito che non riusciremo mai ad attuarli e neanche a proporli in Consiglio, perché difficilmente otterremo un risultato che ci consenta di eleggere un nostro candidato).
SEGUE

Anonimo ha detto...

Il giorno dopo le elezioni ce la potremo prendere con calma: avremo tanti anni di fronte a noi per assistere a quello che fanno gli altri. Criticheremo, qualche volta approveremo, ma tutto dipenderà da chi sarà entrato in Consiglio (in maggioranza o minoranza).
La strada più difficile - e siamo al “cuore” del problema sollevato da Piero - è la soluzione c, ovvero presentarsi in coalizione. Anche se non ci piace, il sistema elettorale dei Comuni affida alla candidatura del sindaco un peso enorme. Dalla scelta del sindaco dipendono pure le conseguenti scelte politiche e coalizioni. Non per caso, alle scorse elezioni, non ritenendo il sindaco De Mori una persona adeguata, la Fds di Chivasso decise di sedersi in panchina, evitando di presentare una propria lista e di essere accusata di far perdere il centrosinistra. Si dovrà quindi decidere (anche se non ci piace questo sistema elettorale) anche e soprattutto in relazione alle personalità che scenderanno in campo. Detto in modo molto chiaro: se fosse confermata la candidatura del dottor Libero Ciuffreda, con cui molti esponenti della Fds (e non solo) hanno compiuto un lungo e positivo cammino in passato, una riflessione molto seria dovrebbe essere avviata (ed lo è già). E’ sufficiente dire no a Ciuffreda perché si è tesserato al Pd, avendo ceduto al richiamo del famoso appello di Veltroni al Lingotto di Torino? Mi sembra esagerato. Penso che un no della Fds non sarebbe capito dai cittadini di Chivasso. Si obietterà che Ciuffreda, in caso di elezioni, sarà “ostaggio” delle solite logiche del Pd. Ci sarà modo di valutarlo, ma di fatto la legge affida al sindaco dei poteri che può esercitare a prescindere dalla volontà dei partiti e delle pressioni che possono giungere dall’esterno (leggi Pentenero & C.). Sta tutta in questa valutazione la possibilità ed anche l’opportunità di “scommettere” su una coalizione, ovviamente nella chiarezza dei programmi, di cui il candidato a sindaco Ciuffreda dovrà farsi garante. Per la Fds, il garante, a mio avviso, non dovrà essere solo il sindaco, ma soprattutto la “persona” Libero Ciuffreda, con la sua storia ed il suo passato, che si fonda nelle battaglie per la pace, per l’ambiente, contro il cemento, per i diritti, per un mondo più giusto. A queste condizioni, penso che sarebbe folle non discutere e valutare le possibilità di entrare in una coalizione che sostenga la candidatura di Ciuffreda e cercare di riportare nel Consiglio comunale di Chivasso Rifondazione Comunista e la Fds.

Battista

Anonimo ha detto...

Caro Battista, c'è una quarta opzione, che i compagni di Rifondazione conoscono bene avendola essi stessi sovente adottata con successo: uscire fuori dal circoli e dai tavoli e immergersi nel vasto mondo semisommerso dei comitati, dei "movimenti", dei centri sociali, delle associazioni locali e nazionali, ambientaliste e non solo ambientaliste, acqua, cemetificazione, consumo di suolo, nucleare, tav, Stretto, gruppi antisfratto, gruppi culturali, ec. ecc. E lì lavorare alla creazione di un movimento o rete nazionale, e poi alla formazione di vero partito radicale rosso-verde. Non so se questa opzione avrà successo. Ma, se cerchiamo qualcosa di nuovo, è solo da lì, da quel grande mondo sotterraneo submediale, che può venire qualcosa di nuovo. Quel qualcosa di nuovo che, con tutto il rispetto, non verrà fuori dai tavoli del cosiddetto centrosinistra. Dove si perde tempo prezioso: e il tempo che abbiamo è poco.
piero