CHIVASSO - In tanti al seminario Uildm “Difendere i più deboli”. Nascerà un punto informativo nella sede di via Paleologi 2 a Chivasso.
«Continuo a preferire la severa giustizia alla generosa solidarietà»: questa frase, di Norberto Bobbio, ha fatto da sfondo ideale (pur senza essere pronunciata) all’interessante seminario su “Difendere i più deboli” svoltosi sabato 4 febbraio in via Paleologi 2 a Chivasso, a cura della sezione Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) “Paolo Otelli”. Protagonista dell’incontro Francesco Santanera, da quasi mezzo secolo attivo nel settore del volontariato dei diritti e tra i promotori della Fondazione Promozione Sociale Onlus, fondata nel 2003 ed i cui scopi si richiamano alle consolidate esperienze delle organizzazioni di volontariato che ebbero tra i promotori lo stesso Santanera: Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie, fondata nel 1962); Aps (Associazione promozione sociale, creata nel 1994); Ulces (Unione per la lotta contro l’emarginazione sociale, attiva dal 1965); Utim (Unione per la tutela degli insufficienti mentali, operante dal 1991); e Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base, costituito nel 1970) e del relativo Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti. Platea del seminario familiari di disabili, presidenti e volontari di associazioni di malattia e di volontariato sociale e sanitario di Chivasso (Avulss, Acli, Diapsi, Samco, Insieme per Matilde, Apri) e non solo (Gli Amici di Denis Onlus di Collegno, la sezione Avis di Villata, nel Vercellese, e Cittadinanzattiva di Gassino). Santanera ha fissato l’attenzione non tanto sulle numerose battaglie combattute in cinquant’anni, ma soprattutto su quelle da condurre oggi ed in futuro per la tutela dei diritti delle persone non in grado di difendersi da sole, ovvero anziani malati cronici non autosufficienti; malati di Alzheimer e altre demenze; soggetti con handicap intellettivo e dei minori privi di adeguato sostegno familiare. In sintesi, è appunto il titolo del seminario: “Difendere i più deboli”, introdotto e moderato dal presidente della sezione Uildm chivassese, Renato Dutto. Santanera è stato chiaro: «Le leggi ci sono, datate sin dal 1889, ma le istituzioni spesso non le applicano. Il fatto grave è che molte delle più importanti associazioni, che hanno nei loro scopi dichiarati la tutela delle persone deboli, non chiedono il rispetto delle normative vigenti e non informano le persone deboli sui loro diritti». Santanera ha illustrato ai volontari (la sala riunioni della sezione Uildm era piena zeppa, un vero successo di partecipazione) come ci si può opporre alle dimissioni di anziani cronici non autosufficienti e di pazienti psichiatrici (chiedendo ad ospedali, alle Asl ed ai Consorzi socio assistenziali la semplice applicazione delle legge), così come si può contestare (con successo, sempre tramite raccomandata) la contribuzione economica richiesta illegalmente ai parenti degli assistiti, oppure ottenere il ricovero in Residenza sanitarie assistenziali con la quota sanitaria a carico dell’Asl. «Tutti hanno il diritto alle cure sanitarie, senza alcuna esclusione» ha spiegato Santanera, illustrando esempi pratici di lettere di opposizione da inviare ad enti ed istituzioni. Un volontariato dei diritti che è dunque ben diverso, ha sottolineato il relatore, dal «volontariato consolatorio o collaborativo con le istituzioni, quello fatto di convenzioni e contributi alle associazioni, che poi hanno le mani legate quando si tratta di controbattere alle mancanze delle istituzioni». Il presidente Uildm Dutto ha proposto alle numerose associazioni di volontariato presenti al seminario di «istituire un punto informativo locale per la richiesta dei diritti esigibili da parte di anziani e persone con handicap», mettendo sin da subito a disposizione la sede di via Paleologi 2. Dutto ha inoltre annunciato l’adesione della Uildm di Chivasso alla petizione popolare (promossa dalla Fondazione Promozione Sociale Onlus) per il finanziamento dei Lea, Livelli essenziali di assistenza per le persone non autosufficienti, per assicurare la completa copertura finanziaria delle prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali riguardanti le persone con handicap invalidanti, gli anziani malati cronici non autosufficienti, i soggetti colpiti da morbo di Alzhaimer o da altre forme di demenza senile ed i pazienti psichiatrici (complessivamente oltre un milione di cittadini).
Battista D.
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