La pace dipende da un uso sostenibile delle risorse...

Dal Vangelo (Luca 16, 19-21)  “C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco.".

Ogni anno la popolazione mondiale aumenta di 75 milioni di persone, la maggioranza povera, con enorme bisogno di sviluppo ed energia, per raggiungere livelli accettabili di vita. Tutti i popoli hanno diritto di accedere alle risorse necessarie al loro sviluppo, ma la crescita di consumi è esponenziale, mentre la terra è un ecosistema chiuso, con risorse limitate, e con limitata capacità di assorbire gli inquinanti prodotti dalle diverse attività dell’uomo. E’ sostenibile che un americano consumi energia come due europei, una decina di cinesi, una quindicina di indiani e una trentina di africani? Gli elevati consumi/rifiuti stanno provocando gravi alterazioni nell’ecosistema come l’effetto serra, gli aumenti di temperatura, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello dei mari, le tempeste tropicali, le piogge acide, le deforestazioni. E’ necessaria una “strategia globale e sostenibile” in grado di assicurare risorse ed energia a tutti i popoli, senza alterare i limiti del nostro sistema. Lo sviluppo sostenibile è quello che “soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Bisogna cioè superare il conflitto tra economia dell’uomo ed economia della natura, perché ora si produce ricchezza economica, ma si perde ricchezza ecologica, generando povertà ambientale e sociale, a danno soprattutto delle generazioni future e dei soggetti marginali. Oggi ogni persona ha a disposizione 1,8 ettari di superficie, ma il consumo medio è ben 2,2, con l’americano a 9,5, il tedesco 4,8, l’italiano 3,8, …, l’eritreo 0,3. Dunque si consuma più di quanto la natura riesca a rigenerare. Si dovrebbe minimizzare il prelievo di risorse naturali (acqua, suolo, verde), il consumo di territorio, la mobilità, e il consumo di energia da combustibile fossile w dovremmo massimizzare il riuso-riciclo dei rifiuti e il consumo di energie rinnovabili (energia solare, idraulica, eolica, ecc.).
Tutto ciò comporta una ridefinizione delle dimensioni culturale, tecnologica e istituzionale. Occorre cioè un equilibrio fra la sostenibilità economica, quella sociale, e quella ambientale.
La protezione del nostro mondo e della nostra sicurezza, passa da una stabilizzazione della popolazione e dall’adozione di sistemi energetici rinnovabili e non inquinanti, con tecnologie e pratiche produttive sostenibili, pur sapendo che nel breve periodo non si potrà fare a meno delle fonti energetiche tradizionali. Orientare lo sviluppo sulle tecnologie rinnovabili è una scelta strategica, oltre che vantaggiosa anche in termini occupazionali. Consumi e sviluppo sostenibile eviterebbero il controllo delle materie prime come esigenza primaria di sicurezza, e quindi come valido motivo per esercitare pressioni e, come extrema ratio, ricorrere alla guerra. A tutti gli auguri affinché nel nuovo Anno si affermi sempre più la cultura della sostenibilità ambientale, per realizzare la pace e il progresso fra i popoli, prima che l’equilibro ecologico e quello sociale si spezzino.
Sandro RECCHIA.

Nessun commento: