CHIVASSO - Apprendiamo che la Società che affitta il complesso del Palalancia dal Comune, che fa capo a Piero Gambarino, non avrebbe pagato affitti e alcune bollette dell’Enel per circa 35.000 euro. Una vicenda che si trascina da ben tre anni. Richiama quella di Moviservice (che affittava dal Comune i locali Movicentro alla Stazione FS), i cui contratti di affitto, benché firmati dal sen. Fluttero, hanno portato a perdite ingenti per le casse comunali (193.000 euro per affitti, oltre a 38.000 euro, alcuni anni d’indisponibilità dei locali, spese legali, ecc.). Speravamo che la vicenda Moviservice avesse insegnato qualcosa. Noi, al tempo, avevamo proposto al Consiglio comunale dei correttivi per colmare le lacune normative. Inspiegabile (si fa per dire!) che il Pdl li abbia bocciati, col voto contrario anche degli stessi Consiglieri che in Commissione erano favorevoli. La pratica fu chiusa dall’ex Sindaco Matola, negli ultimi giorni del suo mandato, barattando centinaia di migliaia di € con mobili usati e opere di insignificante valore commerciale. Infine De Mori ha pagato 38.000 €.
Ora, anche nel caso Palalancia si viene a sapere della morosità dopo anni. Che cosa hanno fatto in questi anni gli Uffici? Si sono piegati ai desideri dei politici? E’ facile immaginare che si sia tergiversato per un atto di riverenza verso Gambarino, cioè verso il segretario di Caterina Ferrero, assessore dimessasi a seguito degli scandali della sanità regionale, in cui erano entrambi coinvolti. Inoltre, non si sarebbe volturato il contratto Enel per cui il Comune continua a pagare le bollette.
A Moviservice si sono dunque abbuonate alcune centinaia di migliaia di euro, e alla Società di Gambarino l’Amministrazione Fluttero-Matola aveva preparato un gruzzoletto di ben 1.250.000 €, non pagato perché gli elettori li hanno mandati a casa. Trattamenti riservati a chi ha santi in paradiso!.
Abbiamo richiamato tristi vicende per mostrare che la propensione ai favoritismi si alimenta quando le norme sono poco chiare. Avevano avanzato proposte per dividere nettamente le responsabilità fra la struttura comunale e i politici; speriamo che Pd, Idv e Sel che oggi governano la città non abbiano cambiato idea. Perché, anche nel settore pubblico, chi sbaglia deve pagare, ma per accertare le responsabilità ci vogliono regole chiare. Diversamente, l’interesse pubblico e la sana amministrazione diventano parole vuote, che fanno crescere indignazione e sfiducia.
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