Il PPE (Piano Particolareggiato Edilizio) cosiddetto “del Mauriziano” prevede la realizzazione ai confini del Parco di un intervento edilizio privato composto di edifici per complessivi 56.072 metri cubi di volumetria - 200 appartamenti in edifici di sette piani, per 550 abitanti, e un edificio da adibire a palestra privata - su un’area di 44.723 metri - e di una strada che partirà dall’ingresso del Parco in Via Foglizzo e arriverà alla rotonda di Stradale Torino (dove c’è il distributore del gas auto).
Il progetto è stato approvato dal Consiglio comunale di Chivasso nel 2009 (in aprile il progetto preliminare, e in dicembre quello definitivo), e dalla Giunta Regionale del Piemonte nel maggio 2011. Contro queste pronunce le associazioni ambientaliste hanno presentato due ricorsi al TAR per l’annullamento delle relative deliberazioni (uno contro il Comune di Chivasso, l’altro contro la Regione Piemonte). I ricorsi chiedono l’annullamento delle deliberazioni per numerose ragioni, ma in primo luogo per un “vizio” del procedimento: insieme al progetto preliminare NON è stata presentata la relazione idrogeologica, e per conseguenza i cittadini non hanno potuto tenerne conto nelle loro osservazioni.
In occasione del primo ricorso, il TAR ha riconosciuto il “vizio”, ma non l’ha ritenuto un motivo sufficiente per annullare la deliberazione del Consiglio comunale di Chivasso. Contro questa sentenza, le associazioni ambientaliste stanno per presentare ricorso al Consiglio di Stato.
Tutti e tre i ricorsi vengono pagati dalle associazioni ambientaliste: vale a dire che li pagano di tasca loro gli ambientalisti chivassesi che si battono per salvare il Parco Mauriziano. E i ricorsi costano parecchie migliaia di euro.
In occasione del primo ricorso al TAR, contro il Comune di Chivasso, l’amministrazione Matola si costituì in giudizio a difesa del progetto, incaricando un avvocato a spese di tutti per sostenere un intervento edilizio privato.
Ora pare che la nuova amministrazione De Mori voglia costituirsi anch’essa in giudizio contro il secondo ricorso. Ma questo secondo ricorso è contro la Regione Piemonte, e non si comprende per quale motivo il Comune intenda farsi rappresentare in giudizio.
In ogni caso è necessario sostenere economicamente chi presenta i ricorsi e ne sopporta i costi notevoli. Fino ad ora le spese sono state affrontate da alcuni privati: come Comitato per il Parco Mauriziano pensiamo sia giunto il momento in cui queste spese siano sostenute da tutti coloro che condividono la lotta. Anche per dimostrare quanto il Parco sia un bene pubblico sentito come tale dai cittadini, e per confermare la vicinanza che in tutti questi anni abbiamo sempre avvertito da parte di tutti coloro che usano il parco e amano questa città.
Diamo quindi il via alla campagna di sottoscrizione “una foglia per mio figlio”, con la quale chiederemo a tutti di fare un’offerta a piacere in cambio di una foglia caduta del Parco Mauriziano. Per questo organizzeremo tavoli per raccogliere sia firme sia offerte, per chi vuole o può.
Contemporaneamente inoltriamo richiesta formale a tutti i partiti che hanno più volte dichiarato di sostenere la causa del nostro Comitato: è il momento di dimostrare, non solo con dichiarazioni, ma con un versamento, che ci siete davvero, al nostro fianco.
Un ultimo appello lo rivolgiamo ai consiglieri comunali. Indipendentemente da quanto sta decidendo la giunta, alcuni di voi hanno dichiarato più volte di essere dalla nostra parte. Devolvete un gettone di presenza in consiglio comunale, per compensare quanto il Comune spenderà per la causa contro il Parco.
Comitato Parco Mauriziano.
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