Trasporto ferroviario: si continua con la demolizione del servizio...

CHIVASSO - La ferrovia Chivasso-Aosta è in evidenti condizioni di inefficienza e risulta quindi del tutto incapace di rispondere alle esigenze trasportistiche del territorio che attraversa.
Un esempio per tutti: dei mille studenti che raggiungono ogni giorno Caluso per le scuole superiori, nessuno usa il treno, anche se la maggioranza risiede in località servite dalla ferrovia. Vengono invece trasportati con tanti autobus speciali. Così le già scarse risorse per il trasporto pubblico vengono spese in modo irrazionale e il servizio non migliora. E appena gli studenti sono maggiorenni passano all'auto.
Questo è il frutto di una politica del trasporto caotica e irrazionale, senza alcuna visione strategica e programmazione globale, quella che ha partorito la lunetta e determinato l'attuale impossibilità di avere treni diretti Aosta-Torino.
Ora la scelta è tra continuare in questa politica e far sopravvivere un servizio ferroviario rabberciato o affrontare una programmazione seria e razionale del suo futuro per una ferrovia che trasporti effettivamente chi deve muoversi nel territorio.
Ma una programmazione e progettazione seria e razionale degli interventi sulla ferrovia Chivasso-Aosta non può avvenire senza decidere il futuro strategico del corpo su cui la ferrovia si innesta: il nodo ferroviario di Chivasso e l'asse trasportistico Torino-Milano. Altrimenti si continua con la politica dei rappezzi e delle scelte irrazionali, che apparentemente risolvono un problema e ne creano dieci.
Perché anche il nodo ferroviario di Chivasso e il sistema trasportistico Torino-Milano sono in evidenti condizioni di inefficienza e risultano quindi del tutto incapaci di rispondere alle esigenze trasportistiche del territorio.
E qui si deve uscire dall'ambiguità politica: si vuole un trasporto pubblico efficiente o una ferrovia di sussistenza per "sfigati"? Perché è questo il vero nodo: se si vuole un trasporto pubblico efficiente allora il modello non può essere che l'unico mezzo di trasporto pubblico considerato tale dalla gente, cioè la metropolitana. Perché la metropolitana non obbliga ad attese, le fermate sono vicine e facili da raggiungere. Se si vuole che le ferrovie siano efficienti devono diventare delle metropolitane: questo è possibile se i treni hanno una frequenza di almeno 15 minuti, fermate con marciapiedi alti in modo da avere un incarrozzamento a raso e frequenti (ogni chilometro in area urbana e ogni 2/3 km in area extraurbana). Ma la prima condizione è separare il traffico a media-lunga percorrenza da quello locale, altrimenti non ci sta un treno ogni 15 minuti con fermate frequenti. Quindi o si usa la linea storica Torino-Milano solo per il traffico metropolitano e la linea ad alta velocità/capacità per il traffico interregionale e a lunga percorrenza (con i necessari raccordi e stazioni in linea) o si deve costruire una terza linea Torino-Milano per il traffico interregionale (scelta ovviamente molto più costosa e insensata dato il sottoutilizzo dell'alta velocità/capacità Torino-Milano): non esistono altre alternative. E solo in questo contesto di efficienza dell'asse trasportistico Torino-Milano (sia per il servizio metropolitano sia per il servizio interregionale) si possono programmare ed hanno senso interventi strategici per la Chivasso-Aosta che la rendano efficiente in un corpo efficiente.
Le risorse? Qui occorre una scelta forte e soprattutto la necessità per partiti e istituzioni di uscire dall'ambiguità politica. Che cosa vogliamo? Spendere 20 miliardi per realizzare la nuova linea Torino-Lione per ipotetici traffici tutti sulla carta (oggi i passeggeri riempiono appena quattro treni e quattro autobus, mentre il traffico merci si riduce) oppure investirne un decimo per realizzare un trasporto ferroviario strategico ed efficiente dove la domanda di mobilità è reale ed altissima, rendendo di livello europeo e non da terzo mondo la mobilità (e di conseguenza l'economia) dell'asse Torino-Milano e della importante diramazione Chivasso-Ivrea-Aosta?
Tutti i discorsi, seminari, convegni e documenti che prescindono da questo ragionamento di base sono purtroppo aria fritta politichese.
Carlo Fontana.

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