Sospesi i lavori in via Berruti...

CHIVASSO/ITALIA - Mercoledì 13 luglio il Comune di Chivasso ha emesso un’ordinanza, trasmessa anche alla Procura della Repubblica, che sospende i lavori senza limitazione di tempo nel cantiere di Via Berruti (area 8.7 del PRGC), constata che l’impresa ha invaso terreni di proprietà comunale, ordina di produrre entro 10 giorni una relazione illustrativa dei lavori necessari a mettere in sicurezza il cavalcavia di Via Foglizzo.
L’ordinanza è scaricabile dall’albo pretorio informatico del sito internet del Comune. Ed è affissa alla rete di protezione 
del cantiere.

Riassumiamo (della questione questo Blog si era già occupato giorni fa, appena si era verificato lo smottamento).

Venerdì scorso i passanti si accorgono che c’è stato uno smottamento della scarpata del cavalcavia, presumibilmente dovuto al fatto che le escavatrici del cantiere sono andate ad asportare porzioni della scarpata medesima, e che sull’asfalto del cavalcavia sono comparse delle fratture. Lunedì mattina altre segnalazioni giungono al Comune e martedì mattina i tecnici comunali intervengono.

Lo smottamento merita qualche osservazione.

1. Premetto che non sono un  tecnico. Però nei giorni scorsi mi aveva molto stupito che le macchine scavassero così a ridosso del cavalcavia, asportando parte della scarpata. Le macchine sono andate troppo "sotto" il cavalcavia, vicinissime all’asfalto della strada, mettendo a rischio la tenuta dello stesso cavalcavia. Poi forse le piogge hanno fatto il resto e c'è stato lo smottamento.

2. Inoltre, nel giugno scorso (2010), quando la zona era stata appena recintata per iniziare i lavori, mi aveva stupito che gli operai abbattessero gli alberi che facevano ombra al cavalcavia. Quegli alberi avevano le radici nella scarpata e tutti sanno che gli alberi “tengono insieme” il terreno e allontanano il rischio di frane. Chi ha permesso di tagliare gli alberi? Il progetto lo consente?

3. La frana, o smottamento, può darsi che sia dovuta ad un  errore commesso durante il lavoro. Tutti possiamo sbagliare. Però che quel cantiere continua a riempirsi d'acqua ad ogni pioggia, ed ora ci sono due pompe che continuano ad aspirare acqua e non riescono a svuotarlo. E quindi l'incidente va inquadrato nella precaria condizione idrogeologica di tutta Chivasso Ovest e di buona parte della città: le associazioni e i gruppi ambientalisti denunciano da tempo il pericolo. Chivasso ha subito le due alluvioni del 1994 e del 2000, si trova tra il Torrente Orco, il Po e il Canale Cavour, ha falde alte ed è percorsa da molti corsi d'acqua minori. La stessa area del cantiere di Via Berruti confina con la roggia San Marco.

4. Ma il piano regolatore elaborato durante l’amministrazione Fluttero consente di costruire in zone con falde alte e vicino ai tanti corsi d'acqua minori. A Chivasso molte abitazioni hanno infiltrazioni d'acqua in cantina. E ogni nuova costruzione elimina un terreno verde o agricolo che assorbiva l'acqua piovana e peggiora la situazione.

5. Alla nuova amministrazione le associazioni ambientaliste chiedono una immediata moratoria del rilascio di nuovi permessi di costruire, e poi, al più presto, l’elaborazione di uno studio idrogeologico su tutto il territorio chivassese  per accertare la situazione attuale (le carte del piano regolatore sono vecchie di dieci anni), e una revisione del piano regolatore" che tenga conto delle risultanze dello studio (e in generale della necessità di proteggere il territorio da altri interventi inquinanti, come quello della discarica di Regione Pozzo, e di preservare le aree agricole superstiti: quest’ultima è anche una prescrizione / invito del Piano territoriale provinciale di coordinamento da poco approvato).


6. Proprio l’area di Via Berruti mostra bene la natura del territorio chivassese: accanto alla cascina c’era un prato che si riempiva d’acqua ad ogni pioggia abbondante. Poi lentamente l’acqua veniva assorbita dal terreno. Ora, quando al posto del prato vi sarà cemento e asfalto, dove finirà quell’acqua?


7. Il terreno è stato comprato dal Comune di Chivasso nel 2005 al prezzo di 729.000 euro. Ora si scopre – così afferma il Signor Bevilacqua – che quel terreno aveva un grosso difetto: c’è un tubo che passa sotto il cavalcavia e che scarica nel cantiere l’acqua che esonda dalla Roggia San Marco. Un grosso difetto: al momento dell’acquisto il Comune non se n’è accorto? Un privato che intenda comprare un terreno di quelle dimensioni, prima di firmare manda un tecnico di fiducia a esaminarlo metro per metro: Il Comune l’ha fatto?

8. In un recente articolo pubblicato sulle pagine locali de la Stampa vengono forniti numeri sbagliati: non è vero che sono in costruzione 75 appartamenti tutti convenzionati per ultra 65enni. Gli alloggi che saranno affittati ad un prezzo contenuto sono solo una quarantina, e gli altri sono a disposizione della Coop. Quella quarantina non è per anziani, ma per famiglie che nel proprio nucleo hanno almeno un membro ultrasessantacinquenne. E per di più il Comune ha ceduto alla proprietà il diritto di superficie per 729.000 euro (il prezzo a cui il Comune ha comprato il terreno) per 99 anni. Mi chiedo chi a chi conviene:   il Comune o il costruttore?

9. Il progetto prevede la costruzione di un sottopasso pedonale, sotto il cavalcavia, per collegare le future abitazioni di Via Berruti con il Parco Mauriziano. Insomma, una galleria sotto il cavalcavia: siamo sicuri che il cavalcavia reggerebbe? La planimetria indica dove verrebbe costruito il sottopasso: nel lato est del terreno, cioè a fianco della Roggia San Marco, che secondo il Signor Bevilacqua esonda quando piove abbondantemente. E’ proprio il posto adatto per il sottopasso, ammesso che sia prudente scavare un buco sotto il cavalcavia?

10. il Comune ha stabilito che per quel progetto non è necessaria la Valutazione ambientale strategica (VAS). Perché? Tra le altre ragioni, perché “il progetto è tale da non alterare la situazione esistente per quanto riguarda…lo smaltimento delle acque…” (Citta di Chivasso, Area edilizia e territorio, Dichiarazione in merito alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica, 2 marzo 2009)  . E’ credibile questa affermazione? Ora che tutti hanno visto il cantiere pieno d’acqua dopo le piogge di maggio-giugno?

11. Lo studio di fattibilità del progetto, firmato dal soggetto proponente e dal progettista (protocollato in Comune il 30 marzo 2009 con numero 0011063) afferma che la falda acquifera si trova ad una profondità di 3 metri (p. 6), e pertanto il progetto prevede un parte interrata “destinata ad autorimessa destinata e a centrali termiche” (p. 4). E ragionevole costruire un piano seminterrato in quell’area? Come detto, lo studio ritiene che la falda sia a 3  metri: può darsi. Però le falde sono più alte appena a pochi metri, al di là di Via Foglizzo, dove si trova l’area del PPE Mauriziano. Secondo la relazione allegata al progetto del PPE  Mauriziano, l’area avrebbe le falde ad una profondità fra un metro e trenta e un metro e mezzo, e per di più l’acqua sale a mezzo metro in caso di piogge “intense ma non eccezionali”, ed è quasi certo che arriverebbe al piano campagna in caso di alluvioni paragonabili a quelle del 1994 e del 2000. Ed infatti il PPE Mauriziano non prevede locali interrati. E’ ragionevole che a pochi metri di distanza, in Via Berruti, si vogliano invece realizzare locali a due metri sottoterra?

12. A margine, mi faccio poi una domanda. Prima che in Commissione edilizia, il progetto è passato in consiglio comunale ed è stato approvato. Anche una parte dell’ex minoranza lo ha approvato: perché???
Piero Meaglia
Pro Natura Torino.

4 commenti:

Gianni B ha detto...

complimenti x la tempestività delle segnalazioni che giungono in particolare da questo Blog, grazie al sig. Meaglia per le sue puntuali e sempre pertinenti osservazioni. Sarebbe ora che anche la nuova amministrazione della città di Chivasso facesse tesoro di queste osservazioni tecniche che troppo spesso sono state prese sotto gamba dagli uffici preposti.
Gianni B.

Anonimo ha detto...

Ma i tecnici comunali non vanno a vedere i cantieri?
Sull'ordinanza c'è scritto che la ditta è intervenuta anche sul terreno di proprietà COMUNALE.
Perchè sono quasi sempre i cittadini normali che denunciano le cose che non vanno.

Augusto ha detto...

Volevo sapere se il tecnico che ha firmato l'ordinanza di sospensione dei lavori al camtiere in questione, è il medesimo di prima, grazie.
Augusto L.

Anonimo ha detto...

Il tecnico che ha firmato l'ordinanz è l'ingegner Lisa, la cui firma compare anche in calce ai documenti del progetto delle case di Via Berruti. Ad esempio, ha firmato la dichiarazione con cui si stabilisce che il progetto non è da sottoporre a Valutazione ambientale strategica, citata nel documemto in chiaro. Ovviamente ciò è normale: l'ingegnere è il capo dell'Area Ediliza e Territorio. Insomma, sono tutte sue competenze. Inoltre, l'ingegnenere preside la commissione edilizia, che credo abbia rilasciato il permesso di costruire.
Giuridicamente è tutto a posto. Altro discorso è la questione di opportunità, che spetta alla nuova amministrazione valutare.
piero meaglia
piero meaglia