Coral aiutava la Ferrero grazie ai suoi amici della ‘ndrangheta ...

Un filo diretto che lega lo scandalo tangentopoli nella sanità piemontese alla maxi inchiesta sulla 'ndrangheta. «Ci sono alcuni riscontri su cui stiamo lavorando», conferma il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli dopo l'arresto dell'ex assessore all'ambiente Caterina Ferrero. Già, perché non sono affatto pochi i legami tra l'esponente del Pdl e le cosche 'ndrine.
A partire da Nevio Coral, suocero della donna, finito in manette con l'operazione Minotauro per concorso esterno in associazione mafiosa. Proprio lui ha condotto la campagna elettorale della Ferrero e anche di Claudia Porchietto ribattezzata "miss preferenze" per il grande numero di consensi. Una bella dote che ha dato una grossa mano alla vittoria di Roberto Cota alla Regione Piemonte.
E poi Piero Gambarino, suo braccio destro, che secondo la procura avrebbe avuto contatti con boss della criminalità organizzata. Infatti,  tra i soci di minoranza della srl, Sport del Canavese, di cui controllava una grossa fetta, comparivano anche Achille Berardi e Valero Ieardi, entrambe arrestati durante l'operazione minotauro.
In queste ore il pool coordinato da Giancarlo Caselli è al lavoro per far luce su tutti gli aspetti di questa vicenda e capire se l'ex assessore regionale fosse a conoscenza dei presunti legami che Coral e Gambarino avevano con la malavita organizzata.
Tornando allo scandalo sanità invece la Ferrero avrebbe avuto un ruolo tutt'altro che marginale: infatti, non solo sapeva degli appalti truccati, ma operava in modo da concedere favori a "amici" per interessi politici particolari.
L'esponente del Pdl avrebbe partecipato a tutti gli incontri con la Federfarma e si sarebbe adoperata per far aggiudicare loro l'accordo di 50 milioni di euro per la distribuzione dei pannoloni agli anziani revocando il bando di gara già pubblicato. Non solo. L'assessore, assieme a Piero Gambarino, avrebbe anche operato per affidare alla clinica privata Villa Maria Pia la gestione del laboratorio di emodinamica dell'ospedale di Chivasso senza un regolare concorso.
Uno scambio di favori in piena regola in quanto alla concessione di appalti avrebbe dovuto avere un ritorno elettorale. Insomma, un modo per ottenere consensi alla prossime votazioni per lei e i suoi alleati.
A partire da Nevio Coral, suocero della donna, finito in manette con l'operazione Minotauro per concorso esterno in associazione mafiosa. Proprio lui ha condotto la campagna elettorale della Ferrero e anche di Claudia Porchietto ribattezzata "miss preferenze" per il grande numero di consensi. Una bella dote che ha dato una grossa mano alla vittoria di Roberto Cota alla Regione Piemonte.
E poi Piero Gambarino, suo braccio destro, che secondo la procura avrebbe avuto contatti con boss della criminalità organizzata. Infatti,  tra i soci di minoranza della srl, Sport del Canavese, di cui controllava una grossa fetta, comparivano anche Achille Berardi e Valero Ieardi, entrambe arrestati durante l'operazione minotauro.
In queste ore il pool coordinato da Giancarlo Caselli è al lavoro per far luce su tutti gli aspetti di questa vicenda e capire se l'ex assessore regionale fosse a conoscenza dei presunti legami che Coral e Gambarino avevano con la malavita organizzata.
Tornando allo scandalo sanità invece la Ferrero avrebbe avuto un ruolo tutt'altro che marginale: infatti, non solo sapeva degli appalti truccati, ma operava in modo da concedere favori a "amici" per interessi politici particolari.
L'esponente del Pdl avrebbe partecipato a tutti gli incontri con la Federfarma e si sarebbe adoperata per far aggiudicare loro l'accordo di 50 milioni di euro per la distribuzione dei pannoloni agli anziani revocando il bando di gara già pubblicato. Non solo. L'assessore, assieme a Piero Gambarino, avrebbe anche operato per affidare alla clinica privata Villa Maria Pia la gestione del laboratorio di emodinamica dell'ospedale di Chivasso senza un regolare concorso.
Uno scambio di favori in piena regola in quanto alla concessione di appalti avrebbe dovuto avere un ritorno elettorale. Insomma, un modo per ottenere consensi alla prossime votazioni per lei e i suoi alleati.
Giulia Zanotti  per nuovasocieta.it

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