Riceviamo & pubblichiamo...

COMUNICATO STAMPA - GIANNI DE MORI.
In merito ai gravi fatti di cronaca che hanno investito la città di Chivasso e facendo seguito alle dichiarazioni del senatore Fluttero e dell’ex-sindaco Matola apparse sul quotidiano la Stampa di oggi 11/6/2011 si respingono sdegnosamente e categoricamente le insinuazioni ed i sospetti di infiltrazioni malavitose nella nuova amministrazione.
Il neo sindaco Gianni De Mori e la coalizione da lui sostenuta hanno fatto della legalità e della trasparenza amministrativa il punto di forza della propria campagna elettorale.
Gli atti amministrativi ed i comportamenti riferiti e riferibili all’attuale coalizione saranno sempre improntati ai principi di trasparenza, di legalità ed efficacia dei provvedimenti assunti.
Non si accettano pertanto strumentalizzazioni politiche della vicenda e tantomeno lezioni di legalità né da parte del senatore Fluttero né da parte dell’ ex-sindaco Matola  e ciò soprattutto in considerazione del fatto che il sig. Bruno Trunfio – ex esponente e membro del direttivo di Forza Italia, arrestato nei giorni scorsi nell’ambito dell’operazione cosiddetta Minotauro - ha rivestito la carica di assessore ai lavori pubblici per un significativo periodo durante il secondo mandato della giunta Fluttero.
Bruno Trunfio era incensurato al momento dell’arresto e, come già dichiarato da Massimo Striglia (Coordinatore Provinciale e Segretario cittadino dell’UDC), non era tra i candidati del partito né coordinatore della campagna elettorale, e neppure indicato ad assumere alcuna carica nella nuova giunta.
La gravità dei fatti accaduti impone in ogni caso a tutte le forze politiche il massimo impegno e attenzione nell’attuazione dell’affermato principio di legalità.   Pertanto nella formazione della nuova giunta verrà posta la massima attenzione per tradurre in pratica i principi sopra enunciati nell’interesse esclusivo della città.

Gianni De Mori e i partiti della coalizione di centro-sinistra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che i partiti e le liste che hanno sostenuto l’avvocato De Mori abbiano combinato un infernale pasticcio. Mi stupisce che qualcuno non si renda conto della gravità, anche alla luce delle infiltrazioni della criminalizzata organizzata nella politica, che le indagini in corso rivelano.
Senza escludere soluzioni meno drastiche, penso che il segnale più forte che il centrosinistra chivassese potrebbe dare – un segnale di legalità e moralità – sarebbe non far nascere questa amministrazione.
Anch’io ho subito pensate che l’avvocato De Mori dovrebbe dimettersi. Poi ho riflettuto un po’ e vi sottopongo due pensierini:

1) chiedere a De Mori di dimettersi è troppo facile e comodo. Il pasticcio l’hanno combinato i partiti e le liste, e a loro spetta assumersene la responsabilità e trovare il modo di uscirne. Al di là dei comunicati, dentro i partiti e liste c’è un disagio che emerge nelle conversazioni: l’episodio Tronfio lascerà una macchia sulla nuova amministrazione? Le indagini continueranno: siamo sicuri che non accadrà qualche altro episodio imbarazzante? C’è anche un senatore, la signora Bugnano, che l’invito a De Mori a dimettersi gliel’ha rivolto pubblicamente. E no! Troppo comodo. La signora Bugnano potrebbe invece rivolgersi a Claudio Castello e invitarlo a dichiarare che non sosterrà la nascente maggioranza. Troppo comodo, ora, chiedere a De Mori di dimettersi, togliendo le castagne dal fuoco ai partiti. Che direbbero: è De Mori che è dimesso; noi siamo costretti ad adeguarci. Troppo comodo: trovino loro una soluzione. Una signora ottantenne, che appunto non è nata ieri, ha osservato: se De Mori si dimette, i cittadini che non seguono la politica, oppure la seguono a spanne, ricorderanno in futuro solo che l’avvocato De Mori si è dimesso a seguito di una indagine della magistratura sulla criminalità organizzata. Gli autori veri del pasticcio verranno dimenticati.

2) Forse esiste un’altra soluzione, che potrebbe essere adottata da De Mori: sia l’avvocato a nominare gli assessori, scegliendoli lui senza trattative con i partiti, e scegliendo uomini e donne al di fuori dai partiti. Una operazione ancora più forte di quella di De Magistris. Mi sembra la soluzione che anche Sandro Recchia gli consiglia su La Voce di lunedì. Non sarà facile. Forse non c’è più il tempo. Forse sarebbe difficile trovare le persone adatte e che accettino. Ma potrebbe provare. Poi, toccherebbe ai partiti decidere se sostenere una giunta siffatta oppure affondarla: anche in questo caso toccherebbe ai partiti assumersi le proprie responsabilità.
piero meaglia