Comunicato del comitato per il si ai 4 Referendum


A nome del Comitato per i 4 si ai referendum di Chivasso, voglio ringraziare i cittadini di Chivasso e del chivassese per aver dato il loro contributo con un’adesione massiccia (64,1) ai quesiti sottoposti a votazione. Con la loro determinazione hanno ribadito quanto i promotori dei referendum avevano proposto, ovvero la volontà di mantenere un servizio pubblico su quelli che sono oramai percepiti da tutti come beni comuni,  la necessità di ribadire un no secco alla scelta nucleare e una richiesta di giustizia giusta, uguale per tutti.

Quello che deve essere chiaro è che, e i dati lo dimostrano, non è stato un voto emotivo. I referendum sull’acqua hanno superato, seppur di poco, quello sul nucleare, e questo dimostra come le chiacchiere degli avversari dei referendum siamo vuote e false. I cittadini sanno pensare e scegliere, e non votano solo su un’emozione ma su quello che ritengono importante. In molti dovrebbero chiedere scusa agli elettori e smetterla di considerarli solo quando votano secondo i desideri di lorsgnori.

Ma un’altra cosa emerge con chiarezza da queste votazioni. E’ la voglia di essere protagonisti e di essere ascoltati dalla classe politica. I cittadini hanno detto a voce alta che è giunto il momento di camare una politica troppo presa da logiche spartitori e di potere e di tornare a progettare un futuro migliore per tutti, non solo per i loro amici e per chi fa parte delle caste.

Un ringraziamento particolare va poi a tutti coloro che in questi due anni si sono impegnati nella raccolta delle firme e nell’attività di spiegazione e di coinvolgimento dei cittadini nell’azione referendaria. Una battaglia nata molto tempo fa, a Genova durante il G8, quando per laprima volta è stato posto il problema dell’acqua e dei beni comuni. Una  lunga marcia fatta al di fuori dei partiti e dei mezzi d’informazione, muti e ostruzionisti su questi referendum, con il paradosso di un  servizio pubblico che è arrivato a dire bugie sulle date delle votazioni, con una cappa di silenzio quasi impenetrabile, ma che è crollata grazie al lavoro delle formiche, di quelle formichine che hanno attaccato manifesti, volantinato ai mercati, usato i social media, parlato e convinto  tutto a spese proprie, senza finanziamenti pubblici.

Ora il nostro impegno diventa, se possibile, ancora più difficile, ed è quello di far rispettare la volontà popolare, di impedire che, come spesso in passato, i politici di turno stravolgano l’esito dei referendum, facendo finta di niente. E’ quello di far finire la politica dei consigli di amministrazione per gli amici e i conoscenti, degli affari per le cricche. Noi ci siamo, noi ci saremo.

E iniziamo con una richiesta alla nuova amministrazione di Chivasso. Fate tornare il servizio idrico della nostra città ad una azienda pubblica, a differenza di quanto ora accade. Ve lo chiedono 65 chivassesi su 100. E devono avere una risposta

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