CHIVASSO: I BAGNI PER ANZIANI DI VIA BERRUTI...

A Chivasso, dopo la sconfitta del centrodestra di Bruno Matola, comincia il triste censimento dei disastri lasciati dalla sua amministrazione. Coperti di poveri stracci, i chivassesi supersiti si aggirano ancora storditi tra le macerie dello “tsunami Matola”, durato ben 5 anni, e cercano di recuperare il salvabile, cioè ben poco: per lo più mattoni avanzati dai palazzinari... 
Ad esempio, in questi giorni di pioggia il cantiere edile della Coop Casa di Via Berruti appare pieno d’acqua. Un lago. Niente di nuovo a Chivasso: ormai sappiamo tutti che la città è costruita sull’acqua. Falde alte, vicinanza del Po e dell’Orco, molti corsi d’acqua che scorrono sul territorio chivassese verso il Po. E due belle alluvioni: 1994 e 2000.
Ma il cantiere di Via Berruti ci ricorda anche la dolorosa storia della “residenza per anziani”. Nelle ormai leggendarie “Linee programmatiche” che Matola lesse al momento del suo insediamento nel 2006, spicca la promessa di realizzare una “residenza per anziani” proprio in Via Berruti. E che lusso di residenza! Non manca proprio nulla: un «progetto…di Residenza per anziani autosufficienti… che si sviluppa attraverso una struttura di alloggi indipendenti con servizi di sicurezza, sanitari, sociali, di ristorazione e pulizia della casa in comune». Sono passati 5 anni: che ne è di quella promessa? Per saperlo, guardiamo la pubblicità della “Coop Casa Chivasso” su “La Nuova Periferia” del 31 maggio. Nessun gradevole edificio “immerso nel verde”, ma palazzoni che occupano tutto lo spazio che una volta era un  prato. La pubblicità parla di 22 alloggi da assegnare in affitto, con priorità ai soci della cooperativa, alle famiglie con un componente di 65 anni o più, e altri 20 riservati al Comune di Chivasso che fornirà alla cooperativa un elenco di assegnatari (scelti con quale criterio?). Degli altri quaranta alloggi non si parla. E allora dov’è la “residenza per anziani”? Semplicemente non c’è. Eppure quel terreno è di proprietà pubblica: il Comune l’ha comprato nel 2005 dall’Ordine Mauriziano pagandolo 735.000 euro. Il Comune dunque poteva farne quello che voleva: possibilmente a vantaggio dei cittadini. E invece è finita come al solito: palazzi e palazzinari... Mentre Matola si gode lo stipendiuccio da consigliere provinciale.
P.S.  Per il prossimo futuro? Si dovrà constatare l'attenzione della nuova giunta di centrosinistra su questi temi. Intanto il sito web torinese “Lo spiffero” annuncia agli atterriti chivassesi una nuova sciagura: la nomina ad assessore di Pasquale Centin.
Piero Meaglia.

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