Dalla monarchia di Casalborgone...

Casalborgone e l'Intitolazione di una piazza a Umberto II. Il Prefetto nega l’autorizzazione al sindaco. Che farà ora Giardino?



Nuovo colpo di scena nella sempre più avvincente storia della intitolazione di una piazza a Umberto II. La piazza non esiste, come la centrale a biomasse, ma fa lo stesso. La cerimonia è prevista per sabato 18 giugno. E che cerimonia! Alle 10 arrivo delle “Altezze Reali”: secondo La Stampa ai tratterebbe addirittura di Vittorio Emanuele Savoia (noto per la sparatoria dell’Isola di Cavallo, in seguito alla quale morì il turista diciannovenne Dirk Hamer). Poi alle 10,30 lo scoprimento della targa e i discorsi. Segue alle 11,30 la Santa Messa e infine alle 13 il pranzo (purtroppo Ardizzone si è dimenticato il menù: suggeriamo “agnolotti alla fucilata”). Ed ecco il colpo di scena. Con lettere datata 8 giugno, il Prefetto di Torino nega al sindaco l’autorizzazione ad intitolare la piazza che non esiste a Re Umberto II: il Prefetto respinge infatti le motivazioni addotte dalla Associazione “L Leu”, secondo cui il referendum Monarchia / Repubblica del 1946 sarebbe stato “taroccato” (termine raffinato usato solo da re e regine). Poi il Prefetto, caso mai Giardino fosse duro d’orecchi, pensa bene di mandargli anche un telegramma. E’ il  10 giugno. Questa volta il Prefetto va già pesante, e senza tanti complimenti ingiunge al sindaco: “Diffidasi S.V. da procedere ulteriormente at effettiva intitolazione con relativa apposizione targa senza prescritta autorizzazione prefettizia…”.

Che farà ora Giardino? Annullerà la cerimonia? Oppure convocherà in fretta e furia una nuova giunta comunale per approvare una nuova deliberazione recante motivazioni accettabili dal prefetto? Comunque sia, viene da porsi una domanda: possibile che Giardino e i suoi assessori non abbiano niente di meglio da fare che passare il tempo a fare riunioni per questa roba? Facciamo il conto: un consiglio comunale, due riunioni di giunta, la concessione del patrocinio, una delibera, l’invio della delibera al prefetto, la risposta al prefetto, e poi il connesso lavoro dei dipendenti comunali….E occuparsi invece ogni tanto dei problemi di Casalborgone?
Piemme.

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