PRIMO MAGGIO/ITALIA - Oggi a Torino i ragazzi dei centri sociali, in particolare di Askatasuna, hanno espulso "simbolicamente" dal corteo del primo maggio, costringendola a deviare in una via laterale, la CISL (con la UIL non ci sono riusciti del tutto). L'accusa era di aver svenduto i lavoratori, e di essere un sindacato giallo. Prima avevano gridato contro Coppola e Cota.
E mi pare che abbiano fatto bene, che abbiano ragioni da vendere, per quanto espresse un po' ruvidamente. A sostenerli dall'esterno c'erano qualcuno dei Cobas e qualche vecchio "anpista". Altri erano "istituzionalmente" scandalizzati perché il corteo non poteva procedere con ordine, come una messa domenicale, o come una tranquilla passeggiata in centro per fare shopping.
E immagino come i media venderanno il fatto, la vile aggressione al sindacato, lo squadrismo ecc. ecc... ma quale maggiore scandalo di vedere due destre politiche e sindacali che procedono insieme, giorno per giorno, a "rottamare" non la festa (anzi la festa va custodita nella sua vuota retorica, nella sua apparente sacralità) ma quello che dovrebbe significare, la centralità del lavoro e la dignità dei lavoratori?
Io ero lì e ammiravo il coraggio e la sfrontatezza di questi ragazzi. Nonostante sia un cinquantenne che avrebbe forse tutto da perdere, mi sono sorpreso a pensare come ad una liberazione il fatto che torni a fischiare un vento capace di scuotere un paese rassegnato e di spazzar via una classe dirigente marcia fino al midollo.
Ervi.

4 commenti:
Questione di punti di vista. La contestazione nei confronti di CISL e UIL è cosa normale e sana e non indigna; un po' meno sano è che sia Askatasuna a decidere chi debba stare o meno in un corteo del Primo Maggio.
nei punti di vista mettici anche questo http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=50e05215850a4700
e come mai sui giornali non esce la motizia?
E che ne so, mica li controllo io i giornali...
errata corrige sul post precedente: "un po' meno sano e che siano Askatusana o il PD o Kittammuorte a decidere chi debba stare o meno in un corteo del Primo Maggio".
il fatto è che la "caccciata" dei sindacati collaborazionisti ha un alto valore simbolico. Puo' piacere o meno, come puo' piacere o meno che qualcun altro dia fuoco ad una bandiera, ma resta il fatto che a questa gente qualche messaggio bisogna pur mandare. Non penso che certe azioni siano fatte a cuor leggero; tutti, anche i centri sociali, sanno che una rappresentanza del mondo del lavoro divisa e frammentata non fa piacere a nessuno, tantomeno ai lavoratori in genere, anche a quelli meno politicizzati e sindacalizzati (e sono la maggioraanza....). Per cuiè necessario ripartire dalle lotte sociali delegando il meno possibile e attuando un controllo sociale dal basso.
Giuseppe S.
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