:::CONFERENZA STAMPA:::
Sabato 16 aprile alle ore 11
nella sede del Centro Otelli in Via Paleologi 2 - Chivasso
Sarà presentata
la perizia tecnica sulle condizioni idrogeologiche
dell’area del PPE Mauriziano e delle aree circostanti.
La perizia è stata redatta da un geologo professionista per conto delle associazioni Legambiente Piemonte e Pro Natura Torino.
Scheda.
Il Piano Particolareggiato Edilizio (P.P.E.) cosiddetto “del Mauriziano” prevede la costruzione di edifici per complessivi 56.000 metri cubi di volumetria e per 550 nuovi abitanti in un terreno confinante con il Parco Mauriziano (precisamente nelle aree 4.11 e 5.25): potrebbe trattarsi di circa 200 nuovi appartamenti. Dei 56.000 metri cubi fanno parte i 6.500 di una palestra privata. Gli edifici di abitazione sono alti sette piani.
Nel progetto è compresa la costruzione di una strada che passerà a pochi metri dal Parco: la strada collegherà l’attuale ingresso del Parco in Via Foglizzo (all’inizio del cavalcavia per Montanaro) e la rotatoria di Stradale Torino, dove si trova il distributore di gas auto.
Il PPE è stato approvato dal Consiglio comunale di Chivasso nel dicembre 2009: con modifiche e integrazioni apportate nel corso dell’anno successivo, il progetto è ora all’esame della Regione Piemonte.
I dati appena riportati bastano a suggerire il danno che il nuovo insediamento e la nuova strada arrecheranno ai frequentatori del Parco, che è stato acquistato dal Comune con soldi pubblici nel 2004 dall’Ordine Mauriziano. Comitati di cittadini, associazioni ambientaliste, consiglieri comunali e regionali hanno denunciato questi danni almeno a partire dal 2005.
Ma, più recentemente, è emersa una nuova questione, quella idrogeologica. L’area del PPE Mauriziano, e quella del Parco stesso, si trovano al centro di una vasta porzione del territorio chivassese caratterizzata da: falde alte, vicinanza del torrente Orco, fitto reticolo di corsi d’acqua che scorrono verso il Po. Questa parte della città è stata interessata dalle alluvioni del 1994 e del 2000. La costruzione di nuove case ha “cementificato” terreni che prima potevano contribuire ad assorbire l’acqua in caso di piogge intense e di fenomeni alluvionali. Questa ampia parte di Chivasso va all’incirca dalla frazione Montegiove fino al Po (sull’asse Nord-Sud) e dall’inizio di Stradale Torino fino al Torrente Orco (sull’asse Est-Ovest). Incidentalmente, notiamo che anche la “lunetta” o peduncolo sulla ferrovia Torino-Chivasso-Ivrea passerebbe in questa zona.
Considerando questi dati, Legambiente e Pro Natura si sono poste una domanda: l’ampia area in questione sarebbe veramente “in sicurezza” nel caso di piogge intense e fenomeni alluvionali? Per trovare una risposta, hanno commissionato a un tecnico sperimentato l’elaborazione di una perizia che verrà presentata nel corso della conferenza stampa.
Fra i tanti dubbi che solleva, la perizia si chiede se le opere di “messa in sicurezza” realizzate a Nord di Stradale Torino (dove si trovano il PPE e il Parco) siano da considerarsi veramente efficaci. Ma non si ferma qui. Ammettiamo che tali opere siano efficaci e lascino che le acque che scendono da Nord scorrano ordinatamente fino a Stradale Torino: perché le acque proseguano e arrivino senza danni a versarsi nel Po, occorre che i corsi d’acqua, naturali e artificiali, e gli impianti che si trovano fra Stradale Torino e il Po siano ben costruiti e ben conservati. Lo sono?
Copia della perizia è stata inviata alla Regione Piemonte e al sindaco di Chivasso.
Una interrogazione è stata presentata in consiglio regionale dai consiglieri Eleonora Artesio, della Federazione della Sinistra, e Davide Bono e Fabio Biolè, del Movimento 5 Stelle. E’ stata discussa il 12 aprile.
Una interrogazione sta per essere presentata al consiglio comunale di Chivasso dai consiglieri Assunta Desiderio, Claudio Castello e Michele Scinica.
Copie della perizia (Dottor Paolo Quagliolo, “Perizia tecnica di analisi delle caratteristiche geomorfologiche, idrologiche e idrogeologiche relative al P.P.E. aree 4.11 e 5.25 – Area Mauriziano”) saranno distribuite ai rappresentanti della stampa nel corso della conferenza, ma sono a loro disposizione fin d’ora presso gli scriventi.
Domenico Cena
Legambiente Chivasso
Piero Meaglia
Pro Natura Torino.

5 commenti:
Perché i surgelati non hanno firmato l'interrogazione chivassese?
Chi sono i surgelati?
Il maggior partito di opposizione. Sono molto conosciuti i "Nocciolini di Chivasso", ma anche i "Surgelati di Chivasso" sono una specialità del posto che andrebbe valorizzata di più.
BISOGNEREBBE CHIEDERE AL SINDACO DI RIESUMARE I FRATI CHE NEL 1200 HANNO SPOSTATO IL CORSO DELL'ORCO CHE PASSAVA A PRATOREGIO, MONTEGIOVE, REGIONE BLATTA, REGIONE RIVERA PER POI ANDARE A CONFLIURE NEL PO NEI PRESSI DEI TORASSI PERCHE' SI SONO DATI LA PENA DI TANTO LAVORO PER PORTARLO AL PERCORSO ATTUALE......
FORSE POTREBBERO SPIEGARGLI IL MOTIVO
tenendo presente che i frati-ingegneri il lavoro l'hanno fatto nel 1200 con molta meno tecnologia ma molto più buon senso
ester
ottima idea quella dei "surgelati"... dopo i "bolliti misti" di vendoliana e mastroleoliana memoria, questi due innoqui nomignoli danno proprio l'idea come caspita è combinata la sinistra di Chivasso. Entrambi ci ricordano la pochezza di una classe politica quasi inesistente, succube delle politiche nazionali e regionali, priva del benche' minimo scatto d'otgoglio. Con la scelta di Demori qualcuno pensa di aver aftto una grande trovata, ma dietro a questo ennesimo "nuovo" della politica pare nascondersi un vuoto di idee preoccupante. E' un vero peccato che non sia stato possibile costituire una lista autenticamente di sinistra, in grado di incanalare le rivendicazioni ambientali e sociali in modo netto e fuori dalle pastoie del Pd, sempre pronto a surgelare per benino le possibilità di un reale cambiamento.
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