Dal Comitato per il nodo ferroviario di Chivasso...

Poiché i treni diesel non possono più entrare a Torino e la soluzione di cambiare il locomotore a Chivasso richiede troppo tempo, si è deciso di far cambiare treno – da diesel ad elettrico – ai viaggiatori in alcuni casi alla stazione di Ivrea, in altri alla stazione di Chivasso.

Questa doppia soluzione è necessaria perché per poter effettuare il cambio in una sola stazione occorre che la stazione (Chivasso o Ivrea) abbia un binario in più degli attuali. Gli utenti della Valle d’Aosta preferiscono il cambio a Chivasso perché già il treno ferma alcuni minuti per cambiare direzione e perché chi va a Milano (pendolari e turisti) non dovrebbero salire e scendere dal treno due volte (a Ivrea e a Chivasso).

Invece è prevalsa la richiesta dell’associazione dei pendolari di Ivrea che ha ottenuto dalla Regione Piemonte la costruzione a Ivrea del binario in più: così, come ha affermato l’assessore Bonino, tra un anno tutti i cambi di treno saranno ad Ivrea.

Questa soluzione è irrazionale perché penalizza pesantemente gli utenti valdostani, il traffico turistico e il collegamento Aosta-Milano e perché sarebbe stato più logico costruire il binario in più a Chivasso che è una stazione di interscambio, anche in prospettiva del ruolo più volte annunciato di stazione porta del servizio ferroviario metropolitano. Non solo ma le conseguenze saranno la diminuzione dei viaggiatori e il progressivo abbandono della tratta Ivrea-Aosta.

Quanto alla stazione di Chivasso, perde completamente il suo ruolo strategico sulla Torino-Aosta, come interscambio verso Milano e come possibile stazione porta del servizio ferroviario metropolitano; inoltre invece di veder completata la banchina del binario 6 con l’aggiunta parallela di un settimo binario e il prolungamento del sottopassaggio, resta con il moncone di un marciapiede corto e il pericolo dell’attraversamento dei binari.

Appare di conseguenza sempre più vicina la lunetta visto che la stazione chivassese è ridotta ad essere solo un inciampo e non un’opportunità per i viaggiatori della linea di Aosta: non a caso la sosta per l’inversione di marcia a Chivasso è stata, nel nuovo orario in vigore dal 6 marzo, aumentata senza motivo da 7 a 12 minuti.

Curioso (o forse no) che proprio l’associazione dei pendolari di Ivrea, che da sempre si dichiara contraria alla lunetta, abbia di fatto creato le condizioni per la sua realizzazione. Infatti il cambio a Chivasso e il potenziamento della stazione avrebbero reso inopportuna la lunetta e aumentato la pressione sulla necessità di elettrificare la Ivrea-Aosta, mantenendo unita la tratta Chivasso-Aosta.

Invece in prospettiva l’intera linea sarà penalizzata e per la stazione di Chivasso non ci sarà futuro, come al solito nel completo menefreghismo dell’amministrazione comunale e dell’intera classe politica chivassese: tanto più che l’assessore regionale Bonino si rifiuta di mettere in discussione l’opportunità di realizzare la lunetta voluta dalla precedente amministrazione regionale, nonostante l’evidente inutilità di quest’opera e dei danni che comporta.

COMITATO PER IL NODO FERROVIARIO DI CHIVASSO.

1 commento:

Mauro Chianale ha detto...

Condivido l'inutilità del binario aggiuntivo ad Ivrea,ancorchè tale scelta sottolinei la non volontà di proseguire con l'elettrificazione a monte della stessa Ivrea,almeno nelle prospettive di medio termine.
Il potenziamento fattibile e a costi contenuti del 6 binario a Chivasso comporta vantaggi sia di contenimento dei tempi,sia di funzionalità di ricezione di un numero maggiore di treni,che in prospettiva possono offrire miglior servizio,sia per il proseguimento vero Torino,o come detto verso Milano,direttamente o con altri treni in transito.
Possibile che nessuno se ne occupi?
un saluto