Un'ultima "chicca" dell'amministrazione chivassese...

RFI: un Piano menomato e senza impegni per i lavori...

Un po’ di storia. Nel 2002 l’Amministrazione Fluttero approva il Piano di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) delle opere sostitutive dei passaggi a livello da sopprimere. Sovrapassi e sottopassi per meglio collegare le due parti di città a nord e a sud della ferrovia, oltre a nuove strade che integrandosi con altre tratte del Comune, avrebbero fatto nascere la tangenziale a nord. Un progetto importante per dirottare il traffico veicolare all’esterno, per la sicurezza e per ridurre gli inquinamenti. Un progetto essenziale per lo sviluppo urbanistico, recepito dal Piano Regolatore.
Prevedeva il sen. Fluttero nel dicembre 2005 che entro l’anno successivo sarebbero stati assegnati i lavori. Il neo Sindaco Matola, il 30 giugno 2006 dichiarava che erano stati definiti alcuni incontri con RFI per individuare le priorità di intervento. Si dava cioè per imminente la partenza dei lavori, che secondo il dettame della convenzione sarebbero stati conclusi entro 4 anni.
Invece in questi anni nulla si è fatto. Ma ciò che è più grave è che oggi il Sindaco Matola ha fatto approvare una variante che sopprime molte di quelle opere e i relativi collegamenti viari, ossia i passaggi a livello posti sugli attraversamenti ferroviari per le frazioni Pratoregio-Montegiove, per la Rivoira,  per la via Settimo e per la via Blatta.  Per di più i nuovi accordi non prevedono più alcun impegno circa i tempi di realizzazione dei lavori di ciò che resta del Piano, tolgono voce al Comune e mantengono inalterata la quota a carico del Comune (1.550.000 euro) nonostante i minori lavori.
Se si fossero fatti i passi necessari oggi tutte le opere sarebbero state realizzate. Ciò mostra pesanti responsabilità di questa Amministrazione, che ha, per di più, avvallato la realizzazione della lunetta ferroviaria, ossia quel collegamento che creerà un impatto ambientale notevole alla frazione Montegiove, metterà in discussione il nodo ferroviario di Chivasso, con le inevitabili negative ripercussioni sull’economia, sul ruolo e sull’attrattività della nostra città.
Quali interessi di ordine pubblico hanno spinto il Pdl ad accettare la revisione del Piano? Un’altra pagina nerissima per la nostra città e per il Pdl incapace di assolvere agli impegni elettorali. Ne sono riprove la megadiscarica dei rifiuti, la centrale ad olio di palma e gli ipermercati che sorgeranno nell’area ex Lancia (via Caluso), fra i più grandi d’Italia, dove questo irriconoscibile Pdl ha anche permesso la presenza di negozi di ogni dimensione e di ogni tipologia merceologica.
Solo la cementificazione ha conosciuto in questi anni nuovi impulsi, mentre nessuna energia è stata spesa per far crescere economia e lavoro, nonostante le opportunità di Chind. Se a tutto ciò si aggiunge l’aumento delle tasse per alimentare la spesa facile, cresce la rabbia specie quando dobbiamo pagare noi gli affitti del Movicentro, i danni per favorire progettisti di parte, ecc..
Cresce in città la speranza di cambiare non solo gli uomini, ma anche le regole; c’è bisogna di dare un futuro alla città, di recuperare qualità della vita e una rete di servizi. Siamo stufi del clima da muro contro muro di questi anni e del linguaggio elusivo e mistificatorio dell’Amministrazione. Auspichiamo un serio confronto, ci aspettiamo un salto di qualità, ma iniziamo a perdere fiducia.
Sandro RECCHIA.

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