Un un bilancio dell'Amministrazione-Matola...


CHIVASSO - Ecco le promesse non realizzate dal Sindaco: “ Investire sulla piccola e media industria …dotazioni infrastrutture informatiche”; “Rifiuto a qualsiasi insediamento di Ipermercato”; “Calamitare su Chivasso finanziamenti europei e nazionali”; “Agevolare il rapporto tra imprese e sistema bancario, favorendo l’accesso al credito”; “Sostenere l’associazionismo locale, anche attraverso l’acquisti di nuove infrastrutture”; “Inserimento de La Mandria nel circuito delle Residenze Sabaude”; “Carte Anni verdi e Carta Anni d’Oro”; “Nuova edilizia scolastica…sia nuovi asili comunali che l’ampliamento di edifici scolastici”; “PalaLancia quale centro di utilizzo delle associazioni sportive chivassesi”; “Ridurre le tasse” (l’addizionale IRPEF è aumentata del 40% ed il peso dei rifiuti del 55%); “Il mutuo sociale per accedere alla proprietà dell’abitazione”; “Residenza per anziani autosufficienti”; “Assistenza domiciliare per le famiglie con anziani in casa, telesoccorso, servizi a domicilio (spesa, farmacia”; “Controllo delle tariffe di servizi pubblici (trasporti, elettricità, asili)”; “Permanenza dei servizi sanitari sul territorio cittadino”; “Farmacia comunale  a est della città”; “Fognature nelle frazioni”; “Politiche strutturali per la qualità dell’ambiente”; “Rete teleriscaldamento”; “Un Parco pubblico di tipologia e dimensioni analoghe a quelle del Parco del Mauriziano nella zona Cappuccini-Favorita”; “piano generale di piste ciclabili”; “Decentramento di servizi e uffici (anagrafe, stato civile, ecc)”; “Piani di riqualificazione urbani per incentivare il commercio”; “Garantire i servizi primari (scuole, asili, aree gioco, parchi e verde pubblico) alle nuove aree abitative”; “In questi giorni (ossia giugno 2006) abbiamo definito con RFI …le priorità di intervento” (è l’importantissimo piano di viabilità sostitutivo della chiusura dei passaggi a livello)”; “Scolmatore Roggia Campagna”; “Sistema video-sorveglianza”; “Potenziamento illuminazione pubblica” (non certo i 2.000 nuovi centri luminosi pomposamente dichiarati); “Sicurezza del cavalcavia di via Foglizzo  e passerella di via Paleologi”; “Vigile di quartiere”.
Ricordiamo ora le principali opere realizzate, ossia: la riqualificazione delle piazze d’Armi, Noé, Assunta e Dalla Chiesa (quella con la fontana ai margini); l’erba sintetica al campo di calcio Pastore; i marciapiedi in via Po e str. Torino (non certo 8 km.), la ripavimentazione di via Roma e di via Cosola; la casa degli scout al Mauriziano, diverse rotonde, alcuni campetti di calcio nelle frazioni e la Biblioteca nell’area Movicentro. Ma anche un mega ampliamento della discarica rifiuti, ipermercati e una nuova centrale elettrica ad olio, senza condizioni sufficienti per la salute.
Dunque, la forbice fra quanto promesso e quanto realizzato è ampia. Rimandiamo approfondimenti e considerazioni relative, ma anticipiamo una riflessione. Nel suo programma il Sindaco parla di città “a misura d’uomo”, ma è certo che la sola espansione edilizia sia lo sviluppo? Non serve cioè la crescita economica e quindi nuovo lavoro? Non serve un ordinato sviluppo urbanistico, rispettoso del territorio, con servizi ed infrastrutture?
Il bilancio di mandato.
Abbiamo visto ciò che l’Amministrazione ha realizzato e ciò che non ha realizzato in questi 5 anni. Pur riconoscendo utili diverse opere, il bilancio è negativo. Perché, pur a spesa invariata, si potevano dare molti più servizi. Invece le spese correnti (che sono state di 85 milioni di euro) sono aumentate del 16% e gli investimenti  (42 M€) sono crollati del 48%, nonostante l’aumento degli indebitamenti di circa 2 M€. La contrazione degli investimenti è la vera criticità, specie per una città che - crescendo in popolazione - abbisogna di ampliare i servizi.
Fra le spese correnti aumentate sono fuori controllo i costi della politica, quelli della cosiddetta “cultura” e quelli del settore sportivo-ricreativo. Anche i Revisori dei Conti avevano invitato a contenere la spesa corrente, anche per le società partecipate, sollecitazioni risultate vane. Oggi è in vendita parte del patrimonio, ma non si sa come verranno utilizzati i 500.000 euro previsti.Spese facili, spesso dubbie, sostenute dagli aumenti delle tasse (contrariamente alle promesse elettorali), dai proventi della discarica rifiuti e dagli oneri di urbanizzazione legati all’intensa attività edilizia. Spese superflue, ma anche cattiva gestione, con alcune opere di scarsa utilità e vicende grigie come gli affitti non pagati (Movicentro), il cambio dei progettisti della tangenziale sud e la questione della Polizia municipale, i cui danni potrebbero costarci oltre un milione di euro. Ma ciò che è ancora più grave è che si siano sprecate opportunità di lavoro e di sviluppo per mantenere le poltrone ai politici. Techfab e Canavese Sviluppo, con le ingenti perdite e con la imminente chiusura, rappresentano il fallimento dell’idea che il pubblico possa fare l’imprenditore. Né va meglio con Chind, quando quell’attività avrebbe dovuta essere da tempo ripensata. Il Pdl, per gestire indisturbato il potere, si è opposto a verifiche di ogni tipo (crediti, rifiuti). La mancanza di trasparenza ha allontanato la partecipazione. Cosicché, scelte fondamentali quali la discarica rifiuti, la lunetta ferroviaria e la centrale ad olio sono state fatte lontano dagli occhi dei cittadini. Anche le infrastrutture, quali le fognature nelle frazioni, il rinnovo dell’acquedotto e il piano di viabilità di RFI, sono ferme al palo. Si è detto no anche ad opportunità come Arenaways. A consuntivo abbiamo un programma ampiamente disatteso e una gestione provinciale, che non ha guardato in profondità la crisi e non ha saputo dare alla città un disegno di sviluppo. S’impone una svolta per il futuro, specie per i giovani. Non servono altri condomini, ma lavoro, servizi e concrete azioni di solidarietà. Non servono uomini d’apparato, ferri arrugginiti o marziani. Né serve parlare del sesso degli angeli. Serve competenza per dire ai cittadini le verità sul bilancio.Serve dire come ridurre i costi e come ridare trasparenza alla cosa pubblica, coinvolgendo i cittadini. Serve un sindaco che non si perda nelle schermaglie di destra e sinistra. Mentre la Città vive nell’emergenza, avanzano frantumazioni che non aiutano un’alternativa. Esse paiono create ad arte per favorire Matola, che continuerebbe a coprire chi ha pesantemente condizionato la politica chivassese, al quale riconosciamo i meriti, ma anche la più grande responsabilità di questa deriva.   

Sandro RECCHIA.

 

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