Carenza di informazione sulla centrale ad olio di palma...

Centrale a olio di palma: l’Opposizione denuncia la disinformazione.
di Annarita Scalvenzo per LOCALPORT.IT

CHIVASSO - Una mancanza di informazione del Consiglio comunale sull’iter amministrativo e la certezza che il territorio chivassese non possa più sopportare altri carichi ambientali.
Sono state queste le principali argomentazioni portate dall’Opposizione lunedì sera, in un Consiglio comunale richiesto dagli stessi consiglieri di Minoranza per capire meglio la vicenda legata all’autorizzazione, da parte della Provincia, per la costruzione di una centrale a olio di palma nell’area dell’ex stabilimento Lancia, oggi area P.I.Chi.

«Siamo convinti che accendere anche solo un fiammifero in più sia un male per questa città – ha detto Antonio Barillà del PD – e vorremmo proprio sapere quali sono i vantaggi che la comunità locale avrà da questo impianto». Il progetto ha sollevato in aula molte perplessità poiché si tratta di un tipo di impianto che brucerebbe olio di palma, quindi un tipo di combustibile non disponibile in loco, ma che, si dice, dovrebbe addirittura arrivare dalla Malesia. Dubbi anche su quello che dovrebbe essere il contributo in termini di energia che la centrale darà all’area circostante attraverso il calore ceduto, che verrà utilizzate dalle aziende vicine.

«Se la Provincia ha dato un’autorizzazione rispettando i dettami della Legge 387 del 2003 relativa agli impianti a energie rinnovabili, non va però dimenticato che la Regione ha riconosciuto che sul nostro territorio sono già presenti impianti fortemente impattanti», ha aggiunto l’indipendente Assunta Desiderio, che ha anche sottolineato che l’Amministrazione, che si era espressa in modo contrario al progetto già nel 2007, avrebbe dovuto coinvolgere la Minoranza e la città, per dare maggiore enfasi alla sua azione. Un concetto rafforzato dall’intervento di Mario Fatibene, Pd: «Dal momento che nel documento del 2007, presentato in Conferenza dei Servizi, il Sindaco aveva detto che il Comune era contrario, perché per rafforzare questa posizione non ha coinvolto anche l’Opposizione?».

La Desiderio, così come i suoi colleghi, non ha mancato di rimarcare la mancanza di informazione sull’iter amministrativo: quando il procedimento era agli inizi, ha ricordato la Desiderio, nel 2008, la Minoranza aveva presentato un’interrogazione sull’argomento, ma la risposta del Sindaco era stata assolutamente tranquillizzante e poi non si era più saputo nulla. Ma dal momento che l’autorizzazione è stata rilasciata, questo nuovo progetto imprenditoriale, è stato chiesto, porterà dei vantaggi al territorio almeno in termini occupazionali? Alla domanda ha risposto l’Assessore all’Ambiente, Enzo Falbo, che ha detto che i nuovi posti di lavoro stimati dovrebbero essere 15.

Nella seconda parte della discussione, Recchia ha illustrato l’Ordine del Giorno predisposto dalla Minoranza, un documento nel quale spiccano quattro punti: il primo relativo all’ammonimento del Sindaco e dell’Assessore per il comportamento tenuto, il secondo per chiedere l’apertura di una trattativa con la proprietà dell’impianto per capire quali possano essere le compensazioni, il terzo per chiedere alla Provincia che i dati dei monitoraggi di controllo, oltre che all’Arpa, vengano inviati anche al Comune per essere messi a disposizione dei cittadini e, infine, che venga istituito un apposito gruppo di lavoro con consiglieri di Maggioranza e di Minoranza, che si dovrà occupare della diffusione dei dati tecnici relativi all’impianto e renderli noti alla cittadinanza.

Il documento non è neppure stato sottoposto all’esame dell’aula, poiché il senatore Andrea Fluttero, ha sottolineato che, per quanto il testo potesse essere modificato, non avrebbe mai potuto incontrare il favore della Maggioranza. Secco nella replica il consigliere Recchia, che ha bollato il Pdl di insensibilità e di incapacità di ragionare al di fuori degli schemi degli schieramenti: «E ancora una volta – ha detto Recchia – assistiamo ad una svendita della salute pubblica».

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