"Noi del nord"...
CHIVASSO - Mi ha fatto piacere rivedere Giovanni Impastato e sentire la sua voce. Penso che sia importante per "noi del nord" avere momenti che ci ricordino chi ha dato la vita per la nostra di vita, e quanto tutti noi siamo dentro al problema delle mafie. Avrei però una cosa da chiedere al Sindaco, che molto opportunamente ha dato il patrocinio alla manifestazione: cosa ne pensa di chi, nella sua maggioranza ha come riferimento politico un certo Dell'Utri, (ripetutamente condannato per mafia) tanto da averlo invitato a Chivasso per tenere a battesimo i circoli del buongoverno? E' possibile essere contro la mafia e contemporaneamente farsi rappresentare da uno che considera un mafioso un eroe? Caro sindaco, mi risponda, per favore.
Massimo Zesi.
CHIVASSO - Riprendo la questione dell'incontro al Liceo Newton per la presentazione del libro sulla vita di Peppino Impastato.
Che ci fanno Germani, Montaruli, Pentenero a parlare di Peppino Impastato? Quali sono le loro credenziali? Perché proprio loro? Con quale criterio sono stati scelti, oppure si sono scelti da sé?
Dovendo celebrare un eroe della lotta contro la mafia come Impastato, il liceo Newton non avrebbe potuto invitare relatori più adatti?
Ad esempio: 1) studiosi, docenti universitari, giornalisti che si sono occupati a fondo e a lungo della mafia e della lotta contro la mafia; 2) oppure qualche protagonista della lotta alla mafia: tanto per fare un nome, un esponente di "Libera", ma si potrebbero fare altri nomi.
Invece al Newton vanno a ricordare Impastato tre politici: e i primi due non mi sembra siano o siano stati particolarmente impegnati nella questione della mafia o versati nella materia.
Alessandro Germani è un ingegnere che da anni dirige politiche culturali di enti locali, in quanto assessore alla cultura di Chivasso, o come presidente di Fondazioni come il Circuito teatrale del Piemonte (2004-2005), e ora risulta (almeno a giugno scorso) presidente della Fondazione Innova, organizzatrice di un convegno sull'innovazione nella sanità alla Tenuta Cerello il 25 giugno.
Augusta Montaruli è una consigliera regionale del Piemonte del Partito della Libertà. Dal profilo che compare sul sito del Consiglio regionale non risulta una particolare attività riguardante il tema della mafia. Da notare: dal sito risulta tra i firmatari della proposta di legge, presentata il 21 luglio 2010 dal suo collega di partito Marco Botta, che cancella il riferimento alla Resistenza contenuto nella legge regionale n. 7 del 22 gennaio 1976 cancellandone il riferimento alla Resistenza. In questa legge (“Attivita' della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della costituzione repubblicana”) il primo articolo impegna la Regione “a diffondere e valorizzare, rimeditandolo nella sua operante attualita', il patrimonio storico, culturale e politico della Resistenza antifascista in Italia e nel mondo cui le popolazioni piemontesi hanno dato un alto contributo e sul quale sono fondati i principi della Carta Costituzionale”. Mentre nella proposta di legge di cui la signora Montaruli è cofirmataria, nel primo articolo il preciso riferimento alla Resistenza scompare e viene sostituito dalla generica “condanna di tutte le forme di totalitarismo che hanno segnato la storia e che caratterizzano l’attualità”(trovate tutto sulla pagina del sito del Consiglio regionale ( http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO TIPOVISUAL=HTML&LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=PDL&RINVIOPDL=0&FASEITER=PRESENTAZIONE&PDL=90064 ).
Resta la consigliera regionale Gianna Pentenero, del Partito democratico. In questo caso – si dirà - le credenziali antimafia ci sono. E’ nota la sua attività a sostegno di “Libera”. Ma allora non sarebbe stato meglio per lei non accreditare con la sua presenza la comparsata in una scuola di due politici che con la lotta alla mafia non sembrano c’entrare molto?
Legge regionale n. 7 del 22 gennaio 1976
Attivita' della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della costituzione repubblicana
(B.U. 27 Gennaio Gennaio 1976, n. 4)
Il Consiglio regionale ha approvato.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
PROMULGA
la seguente legge:
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
PROMULGA
la seguente legge:
Art. 1.
La Regione Piemonte proponendosi di continuare e perfezionare nel tempo il programma di manifestazioni realizzate in occasione della ricorrenza del 30° anniversario della Lotta di Liberazione e del 25° Anniversario della Costituzione Repubblicana, e muovendo ora dalla imminente ricorrenza del 30° dell'istituzione della Repubblica democratica italiana, attua, promuove e sostiene attivita' dirette a diffondere e valorizzare, rimeditandolo nella sua operante attualita', il patrimonio storico, culturale e politico della Resistenza antifascista in Italia e nel mondo cui le popolazioni piemontesi hanno dato un alto contributo e sul quale sono fondati i principi della Carta Costituzionale.
Proposta di legge regionale n. 46 presentata il 21 Luglio 2010
Attività della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori democratici e dei principi della Costituzione. Modifiche alla legge regionale 22 gennaio 1976, n. 7 (Attività della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione).
Primo firmatario:
L' articolo 1 della legge regionale 22 gennaio 1976, n. 7, è sostituito dal seguente:
" 1. La Regione Piemonte attua, promuove e sostiene attività dirette a diffondere e valorizzare lo spirito democratico dei popoli a condanna di tutte le forme di totalitarismo che hanno segnato la storia e che caratterizzano l'attualità."
Piero Meaglia.
Piero Meaglia.
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