Solo una spudorata faccia tosta...

CHIVASSO - Su un settimanale locale (La Voce del Canavese) l'altra settimana è comparsa una lettera di Diego Michelini, il quale, sembra a nome della Federazione X MAS di Milano e Verona e della Federazione di Torino RSI, propone all’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di organizzare insieme una conferenza, condotta da un “moderatore al disopra delle parti” e con la partecipazione di “almeno due storici che saranno scelti dalle rispettive associazioni”. La lettera fa seguito alla vicenda di Ozegna, il cui sindaco ha recentemente rifiutato di concedere la piazza per la celebrazione dei militi della X Mas caduti l’11 luglio 1944. 
L’ANPI di Chivasso non ha replicato attraverso la stampa, ma lo ha fatto sul proprio sito, pubblicando come risposta una lettera di Lorenzo Bonino. La lettera, comparsa sul sito LaCassa.net, è a sua volta una risposta a una lettera dello stesso Michelini (quale presidente della Federazione provinciale di Torino Combattenti della RSI) pubblicata sul sito del Comune di La Cassa, dove l’autore afferma senza mezzi termini che «i combattenti della Repubblica Sociale Italiana furono quelli schierati dalla Parte Giusta». In altre parole, secondo Michelini nella Seconda guerra mondiale il fascismo e il nazismo erano dalla “parte giusta”, mentre partigiani e alleati angloamericani combatterono dalla parte sbagliata.  Non è difficile per Lorenzo Bonino ricordare quali furono le nobili opere compiute dai “giusti” di Michelini: «Tra le più eclatanti: nel 1938 ubbidendo al suo “amico” Hitler [Mussolini] varò le leggi razziali e consegnò migliaia di ebrei italiani ai campi di sterminio nazisti; nel 1940, sempre servile al “padrone” tedesco, trascinò l'Italia nella più grande strage del genere umano che distrusse l'intera Europa e che provocò 45 milioni di morti». Per conseguenza: «Chi, quindi, ha il coraggio di dichiarare che i “combattenti della RSI furono schierati dalla parte giusta ...” DEVE avere anche il fegato di affermare che erano “giusti” i lager, la distruzione dell'intera Europa, la morte di 45 milioni di persone e quant'altro accaduto ad opera della follia congiunta di Mussolini in Italia e di Hitler in Germania». A causa di questa follia, Chivasso conta tra i suoi concittadini una quarantina di partigiani uccisi. E sul conto della medesima follia bisogna addebitare gli oltre cento morti del bombardamento della città avvenuto il 12 maggio 1944: quel bombardamento non ci sarebbe stato se Mussolini non fosse entrato in guerra a fianco di Hitler. E forse c’è ancora qualcosa da sottolineare: l’impudenza della proposta avanzata da Michelini di organizzare un dibattito insieme all’ANPI. E’ come se il carnefice proponesse alla sua vittima di intrattenersi in una pacata discussione. Se i fascisti e i nazisti celebrati da Michelini avessero vinto la guerra, l’ANPI  non esisterebbe perché sarebbero vietate le associazioni antifasciste, e i suoi membri sarebbero in carcere, in esilio, in un lager, o al cimitero. Ci vuole una spudorata faccia tosta per proporre ora all’ANPI di discuterne insieme. E anche per suggerire un «moderatore al di sopra delle parti»: Diego Michelini intende dire un signore che apra il dibattito dichiarandosi equidistante, ad esempio, tra le SS e i loro ospiti di Auschwitz?
Piero Meaglia, Socio dell’ANPI di Chivasso

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