UN DIBATTITO SULLE NUOVE DESTRE RADICALI

ANPI Chivasso: la conferenza di Saverio Ferrari sulle destre radicali.

Dopo la proiezione di parti del documentario Nazirock, e dopo che Ermanno Vitale ha introdotto, Saverio Ferrari – creatore dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre: www.osservatoriodemocratico.org - ha esordito con questa osservazione: si è detto per molto tempo che l’Italia del secondo dopoguerra fu caratterizzata da un’anomalia rispetto agli altri paesi europei, costituita da un grande partito comunista e da un grande movimento sindacale in gran parte legato al partito. In realtà le anomalie sono due: la seconda fu l’esistenza di un forte partito neofascista, il Movimento sociale italiano, che fin dal 1948 ebbe una consistente rappresentanza in Parlamento, e una forza elettorale che giunse quasi al 10% e che lo portò ad essere il quarto partito italiano. Il MSI di Almirante cercò nel corso degli anni di far dimenticare il legame che il fascismo di Mussolini aveva instaurato con il nazismo di Hitler e di presentare il fascismo come fenomeno prettamente italiano. Al contrario, i gruppi della destra radicale italiana attuale (Casa Pound, Blocco studentesco, Forza Nuova, Fiamma Tricolore, ecc.) stanno facendo il percorso inverso, dall’ammirazione per il fascismo a quello per il nazismo, e accentuano parallelamente il loro antisemitismo. Lo dimostrano anche solo i loro simboli e le loro parole: cresce in questi gruppi il richiamo alla ferocemente antisemita Guardia di ferro rumena di Cornelius Codreanu (per inciso, uno dei gentiluomini indicati come esempi per i giovani da Giuseppe Puppo nei suoi Ritratti del Nocevento; alla divisione Charlemagne, le SS francesi, l’unità militare che difese il bunker berlinese dove Hitler visse gli ultimi giorni; a Léon Degrelle, il capo delle SS belghe.
I gruppi italiani della destra radicale sono in forte crescita numerica, e non sono affatto isolati: intrattengono rapporti con la destra in giacca e cravatta oggi in maggioranza in parlamento e talvolta vi si sono alleati alle elezioni. E si espandono nel modo giovanile con messaggi eclettici, dove xenofobia, antisemitismo, lotta all’aborto si mescolano con l’anticapitalismo e l’antiamericanismo. Ma quale anticapitalismo? Non quello di Marx, ma quello che vede nella storia un cospirazione in atto della finanza ebraica e massonica: e questo fu anche dalla prima alla seconda guerra mondiale l’anticapitalismo del fascismo “di sinistra” e del nazismo delle origini. Tre parole sono al centro del pensiero delle nuove destre e le collegano a quelle del passato: Cristianità, famiglia, Occidente. Ma il radicalismo di destra non vive solo nei gruppi come Casa Pound e Forza Nuova. La vera destra radicale italiana – ha sottolineato Ferrari - è la Lega Nord. E’ la stessa conclusione a cui era pervenuto Ermanno Vitale nella sua introduzione, durante la quale aveva letto passi di discorsi di esponenti leghisti. Vitale aveva anche accennato alla situazione chivassese: proprio alla serata di ieri sera è stato negato il patrocinio dalla amministrazione comunale, che però non sembra avere avuto esitazioni a patrocinare una manifestazione “culturale” di ispirazione di estrema destra.
Erano presenti in sala molti giovani. Un dato da sottolineare, e da accostare ad una osservazione di Saverio Ferrari: egli ha affermato di non essere pessimista, perché sta crescendo una leva di giovani, in parte raccolti nei centri sociali, per i quali l’antifascismo è tornato ad essere un valore, e che all’antifascismo ispirano la loro azione.
Piero Meaglia (Centro Paolo Otelli)

Visita il sito www.osservatoriodemocratico.org

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E ora tutti agli incontri dell'Uni 3 con gli scrittori revisionisti, dopo Puppo e Carini continuano le lezioni sulla nuova destra. E il blog tace, e la sinistra tace e... perchè?

Centro Otelli ha detto...

@ anonimo

curati, che e meglio

Centro Monelli ha detto...

Curatevi voi, dalla paura di dire la vostra, perchè volete salire sul carro del Pd ma ...non è elegante
Censori!!

Centro Otelli ha detto...

litio. aiuta a mantenere l'umore stabile.

Anonimo ha detto...

NON TACEREMO!
Largo Caballero

simone ha detto...

Cari per cortesia, non siate offensivi nei confronti di chi prende il litio che spesso sta molto male, e non mi pare il caso di offendre chi sta male per fare le scaramucce su un blog.
Simone

Anonimo ha detto...

ho preso litio x oltre 2 anni quando sono andata in pensione a causa di un piccolo ma fastifdioso esaurimento nervosoe non mi offendo se si parla del litio.
Mi offende di piu' leggere tante stupidagini riguardo l Università della terza età, che cosa volete che vadano i settantacinquenni a fare la rrivoluzione come il Che Guevara? Andateci voi debosciati e segaioli trentenni, che noi il nostro lo abbiamo già dato quando si lavorava alla Lancia o alle Ferriere: sveglia giovani, datevi da fare. Basta con le pippette vergognose.
Antonio N.

Anonimo ha detto...

ho preso litio x oltre 2 anni quando sono andata in pensione a causa di un piccolo ma fastifdioso esaurimento nervosoe non mi offendo se si parla del litio.
Mi offende di piu' leggere tante stupidagini riguardo l Università della terza età, che cosa volete che vadano i settantacinquenni a fare la rrivoluzione come il Che Guevara? Andateci voi debosciati e segaioli trentenni, che noi il nostro lo abbiamo già dato quando si lavorava alla Lancia o alle Ferriere: sveglia giovani, datevi da fare. Basta con le pippette vergognose.
Antonio N.

Centro Otelli ha detto...

@ simone

Non volevo essere offensivo per chi soffre. il mio era un umile consiglio di fronte a commenti che manifestano un disordine interiore che va curato. Senza ironia.

Anonimo ha detto...

Ad Antonio / Antonia evidentemente il litio non è stato molto utile, e nemmeno ascoltare le conferenze della Terza Età. Con tutto il rispetto per chi soffre, e usa il femminile e si firma Antonio.
Largo Caballero

Anonimo ha detto...

Caro / a Antonio / a, per la depressione a me il litio non è servito. E' stato più utile il citalopram (questo è il nome del generico, quello di marca si chiama Elopram). Ma anche una modica quantià di autoerotismo ha avuto la sua efficacia. Te lo assicuro. Non sputerei sopra a questo antidepressivo naturale e a costo zero.
Firmato: uno che fa parte della neurosinistra chivassese, un gruppo molto numeroso, e, ti assicuro, più vivace e combattivo dei sani. Sono orgoglioso di appartenervi.
P.S. Poi ti racconteremo anche qualcosa della Terza Età, dacci solo un po' di tempo.

Anonimo ha detto...

Ancora una domanda: cos'è il "nostro" che avete "già dato" quando lavoravi alla Lacia e alle Ferriere (contemporaneamente)? E a chi lo avete dato? E mi raccomando: nella risposta non usare termini volgari, su questo blog si prega di scrivere in modo costumato. Altrimenti censuriamo.
Sono sempre quello della neurosinistra.

Anonimo ha detto...

Circolo dei Lettori di Chivasso
Programma

giugno-luglio 2010

Venerdì 11 Giugno - ore 21 - Palazzo Rubatto, P.zza Carletti 2

GAIA RAYNERI
Pulce non c'è (Einaudi)
Pulce ha nove anni, il naso a patata e due «occhioni accesi». Beve solo tamarindo, ascolta Bach, fa sculture con il pecorino e va pazza per le persone arrabbiate. Pulce non parla perché è autistica, ma «questo non significa che non abbia niente da dire». Un giorno come tutti gli altri, viene allontanata dalla famiglia senza troppe spiegazioni.



Venerdì 25 giugno - ore 21 - Palazzo Rubatto, P.zza Carletti 2

PIERA EDIGI BOUCHARD
Tre amici - intrecci di vita tra Torino, le Langhe e le Valli valdesi (Effata)
All'inizio era una casa. Una casa in un paese, San Benedetto». Così comincia la storia, che grazie a un'evidente allusione biblica mette il lettore sull'avviso: non si tratta di un posto qualunque, ma di quel paese e di quella casa, chiamati in causa come luoghi ammantati di una - personalità' che li rende universali. Tra le sue mura s'incontrano da molti anni, estate dopo estate, gli amici di Eugenio Corsini, fra i quali, appunto, Giorgio Bàrberi Squarotti e Giorgio Bouchard, gli stessi maestri e un pari amore per le sacre carte, la stessa - odissea - tra città e campagna, per sentieri diversi ma spinti dalla stessa luce e dalla stessa fedeltà al vero della vita e della cultura. Quali sono - si chiede Piera - i fili che hanno legato fra loro persone così diverse?

Venerdì 2 luglio - ore 21 - Palazzo Rubatto, P.zza Carletti, 2

ANDREA REBORA
Carri Ariete combattono (le vicende della Divisione corazzata Ariete nelle lettere del tenente Pietro Ostellino - Africa settentrionale 1941-1943) Prospettiva editrice
A dispetto del titolo, questo non è solo un libro di guerra. Nelle lettere spedite a casa dal tenente Pietro Ostellino si troverà soprattutto il racconto di un giovane ufficiale del Regio Esercito chiamato a compiere il proprio dovere in Africa Settentrionale. Gli eventi bellici fanno da cornice ad una avventura umana protrattasi per oltre due anni in Libia, , in Egitto e infine in Tunisia. Il suo epistolario ha consentito di ricostruire un valido spaccato della vita quotidiana dei combattenti.


Informazioni:
lettorichivasso@libero.it – www.unitrechivasso.it
340-8115418

Don Peppe ha detto...

Ecco come l'Uni 3 parla della destra e da spazio ai revisionisti, chissà perchè nessuno si accorge che la nuova destra si sviluppa anche in queste attività culturali
Don Peppe