Un centrale nella memoria…

Ormai fa parte del “paesaggio”: l’abbiamo interiorizzata, e a volte non ci accorgiamo nemmeno più delle sue episodiche fumate gialle.
La Centrale Edipower di Chivasso, che ha ormai modificato e segnato in modo permanente la “skyline” di Chivasso quando ci si avvicina alla città, è un impianto importante.
“Situata tra la sponda sinistra del fiume Po e l’imbocco del Canale Cavour, nel territorio del Comune di Chivasso, l’attuale centrale è un moderno impianto turbogas con ciclo alimentato a gas metano.
La centrale occupa una superficie di circa 150.000 metri quadrati ed ha una potenza lorda complessiva di 1.179 MW, composta da due impianti (moduli) di produzione in ciclo combinato: il primo (CH1) è costituito da 2 sezioni con turbina a gas e 1 sezione con turbina a vapore, il secondo (CH2) da 1 sezione con turbina a gas e 1 con turbina a vapore.”
Nel 2007 ha prodotto 5,6 TWh di energia elettrica: più di un terzo, da sola, dell’intera produzione termoelettrica della regione (che assomma, nello stesso anno,  a  15,2 TWh).
Il consumo regionale di energia elettrica è stato nel 2007 di 28,7 TWh. Oltre ai 15,2 TWh di origine termoelettrica (52,8% del fabbisogno), la produzione regionale ha visto altri 6,3 TWh di origine idroelettrica (21,8 % del fabbisogno): i restanti 9,2 TWh (32,1%) hanno costituito il deficit energetico regionale, e sono stati importati.
Riassumendo, la Centrale Edipower di Chivasso nel 2007 (ultimi dati completi disponibili) ha soddisfatto da sola quasi il 20% del fabbisogno di energia elettrica dell’intera regione (5,6 TWh su 28,7): impressionante, no?
Leggendo questi dati, si può capire come – ai tempi in cui si chiarirono i dettagli del progetto dell’attuale centrale, agli inizi del 2000 – sia gli enti locali che le associazioni ambientaliste ritenessero esagerata la dimensione della centrale, e proponessero la costruzione di un impianto di potenza non superiore ai 700 MW  (Legambiente suggeriva 550, ma calcolava una capacità produttiva della centrale fino a 9,8 TWh annui: cosa che tra il 2005 ed il 2008 non si è mai verificata, visto che il picco massimo di produzione è giunto a 5,68 TWh annui nel 2006).
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo, complimenti. Volevo solo aggiungere alcune osservazioni. La prima è sottolineare quello che dice Zanette, che, nonostante si fosse stabilito di realizzare una rete di rilevamento delle emissioni su tutto il territorio interessato, a tutt'oggi sono in attività solo le centraline per il PM 10, mentre non si sa nulla degli ossidi di azoto e del PM 2,5 emessi dalla centrale e che respiriamo. Tra le compensazioni previste, poi, c'era quella di realizzare delle ampie aree a verde nelle vicinanze della centrale e sul territorio, ma in realtà si è fatto il contrario, continuando ad erodere progressivamente il verde esistente. Infine, se a Castagneto si respira un brutta aria, a Chivasso e dintorni, è molto peggio: La legge permette 50 superamenti all'anno, ma di solito a Chivasso si raggiungono 50 superamenti entro fine febbraio!
doc