Una Centrale che brucia rifiuti a Torrazza? resoconto dell'incontro con i proponenti


Riceviamo e gentimente pubblichiamo 

07/06/10 nella sede di Pronatura  a Torino si è tenuto un incontro tra la società Bioenergia Spa e le rappresentanze delle associazioni Legambiente, Pro-Natura ed IRA (associazione ambientalista locale di Torrazza Piemonte). L’incontro era stato richiesto dalla stessa società Bioenergia Spa proponente l’impianto di recupero energetico di rifiuti .

I rappresentanti di Bioenergia hanno fornito le loro giustificazioni sulla scelta del comune di Torrazza Piemonte per la richiesta di insediamento dell’impianto. Molte di queste giustificazioni erano già note perchè precedentemente riportate negli articoli di giornali locali, direttamente dalla stessa società proponente, e indirettamente da parte del sindaco di Torrazza (v. varie lettere pubblicate).
Evidentemente, dato il successo della petizione promossa da Legambiente, Pro-Natura ed IRA (1186 firme dei soli cittadini di Torrazza), queste giustificazioni non sono state accettate dai Cittadini, i quali hanno cercato e ascoltato anche altre fonti d’informazione per capire le conseguenze negative che avrebbe l’insediamento di tale impianto in una zona già così pesantemente soggetta a varie fonti di inquinamento.

Inoltre Bioenergia ha ribadito l’intenzione di ridurre la potenza termica dell’impianto affinché la resa in potenza elettrica prodotta passi da 3 MW a 1MW, forse sperando che questo venisse recepito dai rappresentanti delle associazioni ambientali come un gesto di buona volontà per ridurre le emissioni di inquinanti (questo è stato presentato dal sindaco di Torrazza come un miglioramento, v. i passati articoli sui giornali locali).
La risposta dei rappresentanti di Legambiente è stata immediata: la vera motivazione di  ridurre la potenza elettrica prodotta è dettata unicamente dalle condizioni di accesso all’incentivo pubblico denominato “tariffa omnicomprensiva”, oggi globalmente più proficuo e sicuro dell’incentivo “certificati verdi”.
Michele Bertolino di Legambiente ci ha fornito le seguenti valutazioni economiche relative a costi, ricavi e rischi associati alle due forme d’incentivo pubblico.
L’ente GSE (“Gestore Servizi Energetici”) ha un ruolo centrale nella promozione, incentivazione e sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, essendo l'ente attuatore del sistema di incentivazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili che prevede, in alternativa, su richiesta dell'Operatore:
  • il rilascio di certificati verdi;
  • la tariffa omnicomprensiva (solo per impianti di potenza inferiore ad 1 MW).
 E cosa ricevono in cambio i Cittadini di Torrazza e la collettività?:

1) una produzione poco conveniente di elettricità, dato il basso rendimento energetico delle centrali a biomasse pari al 25% (da confrontarsi per esempio con il 60% delle moderne centrali termoelettriche a gas).
2) un sicuro impatto ambientale e sulla salute pubblica, in una zona già devastata da discariche di rifiuti tossici, cave e scorie nucleari.

Se almeno si potesse applicare la “cogenerazione” cioè la generazione congiunta di elettricità e calore, il quale potrebbe essere immesso in un impianto di tele-riscaldamento, si potrebbero sostituire le utenze individuali di impianti di riscaldamento ottenendo una riduzione globale di inquinanti prodotti dalla combustione. Ma i rappresentanti di Bioenergia SpA hanno ribadito che il teleriscaldamento non può essere applicato convenientemente ai piccoli centri abitati, dove le singole utenze non sono raggruppabili in modo da permettere un costo accettabile della rete di distribuzione del calore. Quindi la conclusione è che l’impianto aumenterebbe l’inquinamento dell’aria e del suolo (quindi anche delle acque).

Un altro dei motivi che hanno spinto la società Bioenergia Spa a individuare Torrazza come sede del loro impianto  è il fatto che qui i terreni costano poco rispetto ad altri Comuni.

Inoltre alla domanda sul motivo per cui hanno scelto proprio Torrazza per costruire il loro bruciatore, la risposta è stata che la distanza con i punti di stoccaggio dei materiali da bruciare è minore rispetto alle altre sedi possibili, per cui consegue un risparmio sui costi di trasporto.

Capito? A loro non viene neanche lontanamente in mente di tenere conto dei carichi ambientali di Torrazza e Comuni limitrofi paragonandoli a quelli di zone alternative, meno infelici.
Cercano di risparmiare 1 litro di gasolio per ogni viaggio di camion, e per questo vantaggio miserabile gli va bene di farci respirare ancora  più polveri sottili ed inquinanti come NOX (ossidi di azoto) e spargere sul suolo circostante prodotti della combustione delle biomasse come diossine, in una zona già così compromessa!
Forse alcuni hanno la convinzione di aver trovato un paese di sprovveduti, che regalano una fetta della loro salute a chi non dirà loro neppure grazie!

I rappresentanti di Bioenergia SpA hanno iniziato l’incontro dicendo che non speravano di far cambiare idea ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste: meglio per loro, perché sarebbero rimasti delusi dalle risposte nette dei rappresentanti di IRA, Legambiente e Pro Natura, che forti del sostegno della Cittadinanza, hanno ribadito la totale opposizione da parte della maggioranza dei Cittadini all’insediamento della centrale a biomasse nel Territorio di Torrazza e circostante.
Così si è concluso l’incontro con il proponente l’impianto.

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