Firmato il protocollo d’intesa per la pista ciclabile lungo il canale Cavour...

E’ stato siglato ufficialmente nel pomeriggio di ieri, lunedì protocollo d’intesa fra Comune di Chivasso, Coutenza del Canale Cavour, Parco delle Confluenze del Po e Politecnico di Torino, dipartimento di architettura, per la realizzazione di un progetto di grande respiro che prevede la realizzazione di una pista ciclabile lungo il Canale Cavour, inserita all’interno di un circuito europeo, che collegherà Torino a Milano. Un percorso di cui ieri è stato fatto il primo passo, ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica, Salvatore Marino, che ha rappresentato l’Amministrazione chivassese, mentre il sindaco Bruno Matola ha aperto l’avvio dei lavori del seminario al quale hanno preso parte tutti i partner coinvolti, oltre ad alcuni ospiti speciali.  Un primo passo importante, che punta su di un obiettivo europeo e che mira alla valorizzazione, non solo di questa grande opera – la prima infrastruttura del neo costituito stato italiano -, ma soprattutto del territorio circostante, delle sue bellezze paesaggistiche ed architettoniche. “Canale (ciclabile) Cavour, una via a bassa velocità tra Torino e Milano”, è stato il progetto presentato dai professori Chiara Occelli e Riccardo Palma del Dipartimento di progettazione architettonica e di disegno industriale – Dipartimento casa-città, del Politecnico di Torino: l’ipotesi di realizzare una pista ciclabile accanto al Canale, che porti anche al collegamento fra il Parco del Po e il Parco del Ticino, guarda all’Europa e alle grandi piste ciclabili del vecchio continente.

Questo percorso, si troverebbe all’innesto tra le euro velo route n.5 e n.8 e creerebbe una connessione con i navigli milanesi ed il Parco del Po. Un’idea che guarda all’incremento del turismo ciclistico e che vede in Chivasso uno snodo molto importante, un punto di commutazione fra vie diverse, dal momento che in città c’è l’edificio storico della Presa delle acque dal fiume Po.  Un progetto che arriva ad avere un respiro internazionale, come ha spiegato la dottoressa Beltrami, presidente del Parco del Ticino e presidente di Feder Parchi Lombardia: l’Expo del 2015 deve diventare un’occasione, non solo per la città di Milano, ma per tutto il territorio nazionale. I 29 milioni di visitatori previsti, se i progetti andranno a buon fine, potrebbero avere la possibilità di vistare le centinaia di aree protette che fanno parte dei parchi fluviali di Piemonte e Lombardia, un sistema-parchi che tende a valorizzare la natura, dandoci l’opportunità di far conoscere al mondo come si gestisce un’area naturale protetta, quella dei parchi fluviali appunto, in un territorio dove, al contrario della foresta o della savana, la presenza dell’uomo è altissima.  Al seminario hanno portato il loro contributo Ippolito Ostellino, direttore del Parco del Po, che ha illustrato il progetto del marchio che lega il Po e le Confluenze del Nord Ovest, Orco e Dora Baltea, parlando a lungo delle ricchezze culturali che arricchiscono questi territori. All’architetto Beltramo è spettato invece il compito di spiegare un progetto mirato espressamente sul “waterfront”, sull’affaccio sul fiume, della città di Chivasso, con particolare arricchimento della parte con il viale storico che porta alla presa del Canale.
Parole di apprezzamento per questa unione di forze, anche dall’ingegner Bolognino della Coutenza e del Presidente del Parco del Po, Bevione. Particolarmente interessante il contributo dell’architetto Claudia Baratti, che ha mostrato alcune fotografie risalenti agli anni della costruzione del canale, avvenuta fra il 1863 e il 1866, conservate nell’archivio storico del Canale a Novara.
Annarita SCALVENZO per www.localport.it 
 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si tratta di un intervento molto ambizioso (ho sentito parlare di 1 mln. di euro), che vede come protagonisti: il comune di Chivasso, il Parco del Po Torinese, la coutenza del Canale Cavour e il politecnico di Torino.
Il progetto è stato presentato dall'architetto Beltramo (ex presidente del parco del Po ed ora impegnato in cosiddetti progetti ambientali, tra cui Orcobeach) e prevede, oltre alla pista ciclabile lungo il Canale Cavour, da Chivasso al Ticino, di cui parla l'articolo della Scalvenzo (che è però più che altro un affascinante sogno, ancora tutto da verificare, a cominciare da uno studio di fattibilità), anche altri interventi molto più concreti e prossimi alla realizzazione, come Orcobeach ( che risulta inserito nel progetto complessivo), la realizzazione di un'area verde attrezzata nella'area della ex Unical, l'ecomuseo nella sede della presa del canale Cavour (che prevede tra l'altro la realizzazione di un bar ristorante con pensilina tipo dehors direttamente sul canale: si potranno degustare le specialità chivassesi sospesi sulle acque del canale) e un altro paio di interventi sempre a Chivasso.
Credo che sarebbe interessante avere maggiori informazioni sul tutto, dato che il progetto, come al solito, non brilla per trasparenza e informazione alla cittadinanza.
Doc