Perle chivassesi...

CHIVASSO - Segnalo alcune perle contenute nel documento che l’Amministrazione chivassese dovrebbe avere presentato  nella Commissione urbanistica di martedì 4 maggio, e che si presenta come una critica del nuovo PTC della Provincia. Come se il nuovo Piano Territoriale non fosse proprio ispirato all'esigenza di arrestare il consumo di suolo, nelle sue osservazioni critiche l'Amministrazione lamenta che il nuovo PTC impedirebbe di costruire nella zona tra la Prealpina e Castelrosso e in particolare lamenta che le aree "che si estendono in direzione Betlemme e Torassi [siano] segnate come aree libere", cioè non edificabili. Evidentemente il partito della betoniera ha già messo gli occhi su quella che rimane l'unica grande area agricola tra Chivasso e frazioni, cioè Chivasso Nord-Est. Scrive inoltre che quello tra Chivasso e Castelrosso è l'asse naturale di espansione della città, insieme a quello verso Nord, cioè verso Montanaro e Caluso. In tutta questa richiesta di costruire costruire e poi ancora costruire, non una parola viene detta riguardo ai servizi di varia natura che ogni nuovo quartiere richiede.

Inoltre, per sostenere la possibilità e l’opportunità di un ulteriore sviluppo residenziale e produttivo, l’Amministrazione magnifica il ricco servizio ferroviario che a suo avviso avvolge Chivasso: Alta Capacità, linea storica TO-MI, Chivasso Ivrea, Chivasso Casale, Chivasso Asti, ecc. Come se l'Amministrazione non sapesse che: 1. l'Alta Capacità non ferma a Chivasso; 2. il peduncolo, se costruito, ridurrebbe il servizio Chivasso-Ivrea; 3)  il "servizio interregionale TO-MI passando ai privati non ferma a Chivasso"; 4) "che le linee per Casale e per Asti sono pressoché in agonia" (cito tra virgolette Carlo Fontana).

La perla delle perle è il passo in cui l'Amministrazione menziona "gli accordi già intercorsi con RFI e TRENITALIA per la realizzazione di una metropolitana leggera Torino-Chivasso". Peccato che questo sia un puro falso... Non esiste alcun accordo con RFI e TRENITALIA per la metropolitana leggera. Nei giorni scorsi un consigliere di minoranza ha chiesto via mai all’Amministrazione di leggere il testo di questi "accordi" e l’Amministrazione ha ammesso che si tratta solo di "accordi verbali". Cioè nulla, zero virgola zero. Senza contare che la "metropolitana leggera è tecnicamente impossibile per la saturazione della linea storica" (cito ancora Carlo).

Potrei continuare ma mi fermo qui. Ci sono due punti da verificare: l'Amministrazione rileva criticamente che il PTC definisce area libera (non costruibile) sia l'ex area Agip sia una parte dell'area del PPE Mauriziano.

In conclusione, l'Amministrazione afferma: "Il Piano non risulta tenere conto dell'autonomia decisionale dei comuni per lo sviluppo del proprio territorio". Tradotto in dialetto betonierese: "lasciateci costruire in pace come vogliamo e non impicciatevi". Il federalismo è già tra noi.
Piemme.

2 commenti:

saturninox ha detto...

tra l'altro, scrivere in un documento ufficiale di una cosa palesemente falsa, non è un reato? Non si profila il reato di falso in atto pubblico? Possibile che questi possano dire (e scrivere) quello che vogliono, senza renderne mai conto?

Anonimo ha detto...

Ieri non stavo bene e non ho potuto assistere alla riunione della Commissione assetto e territorio. Ma ho saputo che un consigliere di minoranza ha proposto all'Amministrazione di lasciare le carte in consultazione, a disposizione dei consiglieri, nella saletta retrostante la sala consiliare. A quella saletta si può accedere dall'esterno, dalla portina in legno che trovate a sinistra appena superato il cancello ai piedi della scala che porta agli uffici. Mi sembra una proposta ragionevole e praticabile: ai consiglieri potrebbe venire data la chiave consentendo loro di andare a consultare la documentazione anche al di fuori degli orari di apertura degli uffici.
Resta il problema di come consentire la consultazione anche a tutti i cittadini: ma facciamo pure un passo alla volta. A me pare che la proposta del consigliere sia da sostenere da parte di tutti.
E resta il fatto che comunque 48 ore sono troppo poche per consentire una lettura approfondita delle carte generalmente voluminose delle questioni trattati in commissione. Sono poche e sono sicuamente inaccettabili se non sono 48 ore di tempo libero effettivo, ossia se non sono ore diurne di una normale giornata lavorativa. Questa è ovviamete prima di tutto una battaglia politica, è una questione di democrazia, e di trasparenza e imparzialità, solo per citare due dei "principi dell'azione amministrativa. Ma mi domando se, qualora una eventuale richiesta d parte di tutto il centrosinistra venga respinta dall’Amministrazione, il regolemento e l’intepretazione restrittiva adottata dall’ammininstrazione possa anche venire impugnata nelle sedi opportune.
pm