La "manovra"...e la coerenza dei leghisti. Toma ladrona o Roma ladrona?


La “manovra” predisposta dal ministro Tremonti, dalle informazioni che si ottengono al momento dai mass media, ammonta a 24 miliardi di euro. Un provvedimento di “macelleria sociale”, perché quei 24 miliardi che servono alle casse dello Stato verranno prelevati, in un modo o nell’altro, dalle categorie sociali a minor reddito: ad esempio riducendo i trasferimenti statali alle regioni, che probabilmente cercheranno di rimediare ai minori introiti riducendo quantità e qualità dei servizi sociali erogati e ai quali ricorrono i cittadini meno abbienti (gli abbienti possono permettersi di ricorrere alla sanità privata, alla scuola privata, agli asili privati, alla “pensione privata”, al mezzo di trasporto individuale privato, come l’auto, al posto dei treni e degli autobus pubblici, e così via).

Si può confrontare  questa cifra – 24 miliardi – con i 120 miliardi all’anno di evasione fiscale. Questa è la stima, riferita al 2009, comparsa sul “Il Sole 24 ore” (lunedì 24 maggio,  p. 5, articolo di Salvatore Padula intitolato L'evasione sale a 120 miliardi - La crisi dà una spinta all'evasione fiscale). Come è stato osservato questa mattina nel corso della trasmissione televisiva “Omnibus” (La 7) da Sergio Cremaschi della CGIL, 120 miliardi equivalgono a 5 manovre di questa dimensione.In altre parole, con un quinto della evasione fiscale si pagherebbe la manovra. Cremaschi ha aggiunto che vorrebbe sentir dire da Tremonti, nel momento in cui annuncerà pubblicamente il provvedimento: “mi rendo conto di cavarvi il sangue, ma mi impegno a recuperare almeno il 10% dell’evasione annua”. Vorrebbe dire recuperare 12 miliardi all’anno, la metà del costo della manovre.

Torniamo indietro di tre mesi: nella relazione annuale della Corte dei Conti del 17 febbraio il costo per lo Stato della corruzione è quantificato in circa 60 miliardi annui: l’equivalente di due manovre e mezza...

Le cifre parlano da sole. Non ci sarebbe molto da aggiungere, se non fosse che in questi giorni in Parlamento la maggioranza – stimolata per così dire dalla paura delle scudisciate del loro padrone - cerca di far passare, ricorrendo a tutta la forza e la furia che possiede, a costo di sedute notturne in Commissione, la legge sulle intercettazioni telefoniche, che avrà l’indubbio vantaggio per la “casta” di rendere più difficile alla magistratura scoprire gli episodi di corruzione e ai media di farli conoscere all’opinione pubblica.

Una domanda finale: della maggioranza che sostiene il governo fa parte la Lega Nord. Ma non era il partito i cui membri agitavano il cappio contro i corrotti? E imprecavano contro Roma ladrona? Forse avevamo sentito male: ce l’avevano con la toma, non con Roma. Tra pochi mesi, molto probabilmente, la Lega comparirà a Chivasso in campagna elettorale a sostegno di Matola e della sua giunta di destra. Lasciamo perdere l’evasione e la corruzione. E guardiamo ad un’altra causa del deficit dello Stato e degli enti locali: gli sprechi, o in altre parole, la cattiva amministrazione, la cattiva gestione del denaro pubblico. A Chivasso si può stilare una bella lista di sprechi, da Canavese Sviluppo alla megalomano politica cosiddetta culturale. Allora, la Lega farà la campagna elettorale con Matola o contro Matola? Vedremo quanta coerenza avrà...

Paolo Ballesio.

1 commento:

Gianni Traviolo ha detto...

La farà con la sinistra culturale (Busso, Milani,Siragusa ad esempio) a Germani che in passato si è dimostrato molto disponibile nei loro confronti e delle loro Associazioni: Uni 3,Lezioni di politica,Carla Boero