Il piano di sviluppo del territorio va partecipato e condiviso...


CHIVASSO - Solo in questi giorni i Consiglieri comunali sono stati portati a conoscenza di osservazioni redatte dal nostro Comune alla proposta di Piano di sviluppo del territorio che la Provincia di Torino ha presentato da circa un anno. Si convoca in tutta fretta la Commissione per approvare osservazioni della solita “mente pensante”, che non possono essere condivise.
Infatti quelle osservazioni amplificano le già pesanti scelte del vigente piano regolatore che permettono alla città, già arrivata a 26 mila abitanti, una crescita fino a 32 mila abitanti entro il 2013, quando il 46% dei nuovi alloggi realizzati in questi anni sono vuoti. Una crescita dettata dalla necessità di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione, quando da tempo si chiede di intervenire per sostenere - con sgravi e riduzioni - coloro che al posto di nuovi capannoni o case si dedicano al recupero di strutture esistenti.
Infatti, i dati sul consumo del suolo negli ultimi vent'anni sono preoccupanti. Dal 1990 al 2006, nella provincia di Torino sono stati "consumati" 7.500 ettari di suolo: l'equivalente di una grande città come Torino. Un consumo enorme e per di più slegato dall'andamento della popolazione, stabile o addirittura in decrescita. Il consumo di suolo è una strada senza ritorno i cui errori peseranno sulle future generazioni. Inoltre, la diffusione di insediativi è massima fonte di insostenibilità, perché favorisce anche l'uso di mezzi di mobilità privati, e quindi avvia un processo economicamente ed ambientalmente negativo.
L’ambiente deve entrare nella coscienza anche della nostra Amministrazione comunale, che proprio in questi giorni non ha inteso fermare eventuali future discariche. Al sen. Fluttero ricordo che Chivasso non appartiene al partito del NIMBY, perché in termini ambientali ha già ampiamente dato. Semmai poco responsabili sono quelli che hanno permesso un’edificazione incontrollata, senza pianificare i servizi e le infrastrutture e senza creare parallelamente le condizioni per la crescita dell’occupazione. Irresponsabili sono quelli che hanno trascurato le opportunità di sviluppo delle attività produttive, con politiche di cui la Città oggi paga i primi prezzi (Techfab e Canavese Sviluppo), e che continuano ad imbrigliare realtà dalle elevate potenzialità come Chind.
Ora occorre uscire dall’ambiguità: Chivasso fa parte del torinese. Faccia scelte che siano inquadrate in un unicum con le aspettative del comprensorio. Dica con chiarezza cosa sta facendo perché sia realizzata la tangenziale nord. Dica cosa sta facendo per dotare tutte le realtà di adeguati servizi primari come fognature e acquedotto. Informi quali passi ha compiuto per rendere il progetto teleriscaldamento attuabile, rimuovendo gli errori denunciati fin nella fase progettuale e che sono all’origine dello stop ai lavori. Condivida con la Provincia la proposta di modificazione del percorso della linea ferroviaria con Ivrea-Aosta e sviluppi seriamente accordi per la realizzazione di una linea metropolitana e di un adeguato sistema di trasporti cittadini.
Ma soprattutto formuli gli indirizzi generali di assetto del territorio tenendo conto del contesto storico-culturale del chivassese, in modo da avviare finalmente un’integrazione degli strumenti di programmazione e intervento settoriale fra tutti i comuni del circondario, confrontandosi con i Comuni interessati e con le rappresentanze economiche locali. Basta cioè con i metodi autocratici!
Sandro RECCHIA.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Dall’Agenzia Localport (www.localport.it)
Politica - Chivasso - 03/05/2010
L’Udc punta il dito contro i conti del sindaco Matola
di Annarita Scalvenzo

«La gestione Matola ha fatto tante spese inutili, pochi investimenti, più indebitamenti, ha portato scarsa attenzione alle famiglie in difficoltà e disinteresse verso imprese e lavoro».

Una denuncia dura quella di Sandro Recchia, consigliere comunale dell’Udc, che nella seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso, ha “ufficializzato” la sua posizione all’interno dell’opposizione anche in senso visivo e materiale, spostandosi fra i banchi della minoranza. Recchia non ha mai nascosto, in questi ultimi anni, il suo dissenso verso i documenti finanziari presentati dall’amministrazione Matola, ma quello per il 2010, e la stessa sensazione si ha avuta anche ascoltando gli interventi degli altri consiglieri di opposizione, ha un sapore particolare poiché si tratta del penultimo firmato dall’attuale Sindaco, in vista delle elezioni amministrative del 2011.

Centro Otelli ha detto...

«In questi quattro anni ho avuto la conferma che in quella maggioranza non c’è spazio per il confronto e per i discorsi – ha detto Recchia prendendo la parola dopo essersi seduto accanto ai consiglieri del PD -. Mi associo a quello che ha detto il Sindaco soltanto per la parte che riguarda i ringraziamenti agli uffici comunali, per il lavoro che hanno svolto, e al Collegio dei Revisori dei Conti».

Quest’ultimo, formato dai dottori Giordanese (presidente), Piretto e Lo Russo, ha infatti presentato una relazione definita, da parte di tutta la minoranza, molto puntuale e con proposte molto concrete.

In particolare è stato apprezzato il consiglio di monitorare trimestralmente l’andamento finanziario delle società partecipate del Comune, un consiglio che risulta ancora più prezioso alla luce delle ultime vicende relative alle partecipate Techfab e Canavese Sviluppo, dove a causa dei conti in rosso il Comune di Chivasso ha deciso di uscire dalla compagine societaria.

Snocciolando cifre e percentuali, Recchia punta il dito contro una serie di bilanci che hanno portato, rispetto al 2006, ad un aumento della spese corrente del 16%, a scapito degli investimenti, che sarebbero sensibilmente decresciuti.

«Non esistono i servizi – ha detto Recchia -. Mancavano all’inizio del mandato, così come mancano oggi: la città riparte dal 2006. La debolezza di questa maggioranza, è che non ha un programma per questa città e il programma con il quale Matola ha vinto le elezioni del 2006 è stato ampiamente disatteso».

In questo Bilancio, sottolinea Recchia, in un quadro generale di crisi, la spesa per sostenere le famiglie è cresciuta solo del 6%, mentre la spesa per le attività produttive sarebbe addirittura negativa e a questo proposito basta ricordare i risultati scadenti delle partecipate pubbliche, di cui si è molto parlato nelle ultime settimane.

Non sono stati più generosi gli altri consiglieri di opposizione: «E’ un bilancio di ordinaria amministrazione – ha detto l’indipendente Assunta Desiderio – che non si preannuncia come un bilancio di fine mandato. In un momento di crisi epocale come quella che stiamo vivendo, ci saremmo aspettati maggiori spese dedicate al sociale e un contenimento di altre voci, come per esempio sport e cultura».

«Una città che non dà lavoro ai giovani e che da 13 anni attende la soluzione al problema della ferrovia che taglia in due la città», ha rincarato ancora Giovanni Scinica, capogruppo del PD. Un bilancio dove mancano i servizi, ha aggiunto Mario Fatibene, sempre del PD, scuole, asili, e dove non si è pensato a mettere a posto l’acquedotto che adesso (come è effettivamente avvenuto proprio con il nubifragio di lunedì sera), con la stagione dei temporali, causerà nuovi problemi alla città
redactionblog

saturninox ha detto...

Recchia continua a fare affermazioni condivisibili, che spesso avevano, sia come forza politica che come comitati, già evidenziato. Resta però dA capire se sono posizionipersonali di Recchia o sono posizioni dell'UDC. E inoltre resta ca capire come uscire da questa paralisi dell'opposizione. Si riesce a trasformare queste legittime contumelie in un progetto politico?

Cicogna Giuseppe ha detto...

Tutti Uniti a livello nazionale con Fini a Chivasso con Recchia.
E gli elettori di sinistra?
A casa o con Grillo

Fix Chiodo ha detto...

Perche, Grillo sarebbe di sinistra???
Fix Chiodo

Anonimo ha detto...

E Recchia lo è? E Fini??

Ass. Anti bugie ha detto...

A proposito di spese inutili!

ViviChivasso!, una giornata dedicata alle associazioni
di Annarita Scalvenzo

L’obiettivo è battere le oltre cento presenze del 1998, quando l’Assessore alle Politiche sociali era l’attuale sindaco Bruno Matola.
E’ stato questo l’intento annunciato dall’assessore Gianfranco Scoppettone in occasione della presentazione ufficiale della prima edizione di “ViviChivasso”, la manifestazione dedicata alle associazioni che si svolgerà domenica 9 maggio, dalle 10 alle 18.

La formula, ha spiegato il sindaco Matola, è quella di “100 Strade”, ma questa nuova denominazione segna la “separazione” ufficiale dalla manifestazione di Legambiente alla quale il Comune ha sempre aderito negli anni passati. E qui non è mancata una sorta di risposta a distanza dopo le recenti polemiche sollevate dal circolo chivassese di Legambiente che, in segno di protesta contro un’Amministrazione “nemica del verde”, aveva promosso la “sua 100 Strade” domenica 19 aprile.

«Mi dispiace che in questi anni, con Legambiente, non siamo riusciti a creare qualcosa che ci permettesse di lavorare insieme. Ma non ho timore di dire che in questi anni di “100 Strade” è sempre stato il Comune ad accollarsi l’impegno maggiore a livello organizzativo, di lavoro, di attrezzature e così via, mentre di Legambiente c’era ben poco». Il Sindaco ha così voluto sottolineare il significato di “ViviChivasso”, una “vetrina” per tutti i gruppi e le associazioni che fanno qualcosa per Chivasso e che dimostrando di amarla proprio attraverso la promozione di idee e di progetti. Sia da parte del Sindaco che dell’Assessore, è venuto un grande ringraziamento agli uffici che hanno lavorato incessantemente per l’organizzazione di questo evento, inviando oltre duecento inviti ad associazioni, scuole, gruppi sportivi e così via. E proprio il ventaglio amplissimo di inviti a partecipare, ha evidenziato l’assessore Scoppettone, «Testimonia che per noi si tratta di una manifestazione aperta assolutamente a tutti».

I gruppi presenti domenica avranno uno stand dove pubblicizzeranno la propria attività, anche con esposizioni, laboratori e animazione, favorendo così l’approccio con il pubblico. La zona che accoglierà gli stand, sarà quella compresa fra viale Matteotti, via Lungo Piazza d’Armi e l’ex Foro Boario e sono circa 60 le associazioni che presenzieranno all’iniziativa. Nel dettaglio parteciperanno: Urp e Vigili, Ludobus, Centro Giovani, Ludoteca comunale, Avulss, Allegro Nido, asilo nido “I Girasoli”, asilo nido “L’Aquilone”, scuola per l’infanzia di Betlemme, il gruppo di fraternità e solidarietà “Terra e Sole”, il Centro d’Incontro comunale “Felice Donato”, Amnesty International, Punto a Capo, Centro servizi Vssp, “La Boscaglia” di Brozolo, “La via Francigena di Sigerico” di Ivrea, il “Piccolo carro” di Chiaverano, il Csa Borgo Sud Est, la Samco, i Pittori di via Platis, l’Asd Isana Rugby Club, il Cucciolo, il Centro di aiuto alla vita e il Movimento per la vita, il Sorriso, l’Asd s.g. Ginnastica Concordia, la Middle School Band, la Schola Cantorum, l’Asd Pallacanestro, Apri, l’associazione ricreativa “Nel mondo di Alice”, l’associazione culturale “Nost Piemont”, la Croce Rossa Italiana, il giornale La Nuova Periferia, Arte e Tango, Volley Fortitudo, gruppo storico Marchesi Paleologi, Pittori Atena, associazione Ritmi Africani, Bersaglieri sezione “F. Brunato”, Circolo Filatelico Numismatico Chivassese, Pianeta Vita e Speranza, associazione nazionale Polizia di Stato, Centro Giovani Rondissone, Asd Happy Dance, associazione Pugilistica Noble Art, Asd Chivasso Sporting Club, Csm Chivasso Asl To4, Ciss Anziani, Cilte Scs, Ciss Patatrak minori, Ciss Re Mida, Handirivieni, Eta Beta, Istituto di istruzione superiore “Europa Unita”, Ciss, micronido “Il paperotto”, progetto Radar Sert, III Circolo e Asd Centro Sportivo Chivassese.

Girolamo Lo Sfascio ha detto...

Bugie perchè gran parte di quelle che il comune chiama associazioni, sono servizi molto finanziati dal Comune stesso, Asl, Ciss.
Servizi spesso gestiti da una cooperativa, che ha molti appalti a Chivasso. Del resto l'amministrazione non è nuova a favorire finte Associazioni,basta fare un giro nel Campus delle Associazioni del Barraggino.
Colpisce molto che all'interno di questa giornata elettorale di Matola e soci ci siano anche Associazioni che non dovrebbero stare dentro una cosa così vergognosa ad esempio Amnesty e Punto a Capo.Del resto anche quello della trasversalità non è fenomeno nuovpo a Chivasso pensiamo al rapporto Luoghi delle parole, Uni3 e Carla Boero