Governo: adesso basta!

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E' una settimana che in Italia è scoppiata la crisi. Oggetto alieno al nostro paese, alemno a sentire le dichiarazioni di Berlusconi di 10 giorni fa. Poi, come un fulmine o come un mostro da videogame (per usare la definizione di Tremonti) è apparsa sui nostri schermi, enorme e indefinita.

E i nostri subito hanno deciso una manovra, anzi LA MANOVRA. Dolorosa, lunga e ineluttabile. Da quel giorno  è stato tutto un susseguirsi di dichiarazioni e smentite, lamentele e chiarimenti. Un bailamme di notizie, spesso contraddittorie, che ancora oggi non ci fanno sapere in cosa consiste questa Manovra epocale. 
Una cosa però, al di là di qualche aggiustamento e/o correzione, è già oggi chiara: a pagare il costo di questa manovra saranno sopratutto i lavoratori e i meno abbienti. Tra le poche certezze è evidente che i soldi arriveranno in maggioranza dal Pubblico impiego, con il blocco degli stipendi, e dagi enti locali, con l'abbassamento dei trasferimenti. 
A chiusura delle intenzioni del governo alcune chicche di rara odiosità, come quella sugli invalidi, o i tagli alla cultura.
Insomma una manovra indigeribile che spalma i tanto declamati sacrifici sui più deboli, mentre non fa arrivare nessun contributo da chi in questi anni ha aumetato il proprio benessere.
I top manager italiani guadagnano 243 volte uno stipendio medio.
A fotografare la forbice è l'indagine Eurispes che evidenzia come la distanza tra le retribuzioni percepite da alti e medi dirigenti e gli stipendi di impiegati e operai è molto aumentata.

Tra il 1995 e il 2005 in 18 paesi su 20, gli stipendi del 10% dei lavoratori più pagati è cresciuto molto di più di quello del 10% dei lavoratori che percepiscono i redditi più bassi (Ocse, 2008). Gli stipendi di operai, impiegati, quadri e dirigenti hanno registrato una crescita lineare ma a ritmi e in rapporto ai valori dell'inflazione decisamente differenti.

Mentre i dirigenti quasi sempre beneficiano di un incremento al di sopra del 20%, la variazione degli stipendi degli impiegati non riesce a superare il 10%. Prendendo in considerazione le retribuzioni medie annue, emerge che un dirigente in genere percepisce uno stipendio che è quasi quattro volte superiore a quello degli impiegati che operano nello stesso comparto (Adecco Salary Guide 2006).

L'Eurispes rimarca, quindi, come la forbice tra retribuzioni dei top manager e stipendi dei lavoratori dipendenti sia "enorme". Secondo i dati Ocse, d'altronde, evidenzia l'Istituto, "la media dei compensi totali percepiti nel 2007 dagli amministratori delegati di grandi gruppi italiani è pari a 243 volte lo stipendio medio. Un aspetto certamente non trascurabile riguarda il peso assunto dalla parte variabile dello stipendio dei top manager, che supera spesso il 60% del totale. Questo fenomeno rende le retribuzioni dei top manager spesso poco trasparenti". 
 E niente viene chiesto anche a chi ha un reddito dovuto alla finanza. L'Italia continua ad avere una tassazione differenziata tra chi è lavora e chi gioca in borsa, cosa che negli altri paesi europei è stata via via regolarizzata.

Le uniche iniziative che questa manovra sono condivisibili riguardano la restaurazione di iniziative dell'odiatissimo Governo Prodi, come la tracciabilità e la fatturazione elettronica. ma proprio queste due cose dimostrano come questo governo abbia buttato via due anni, anzi abbia utilizzato questo tempo esclusivamente per sostenere chi evade le tase, premiando gli evasori con lo scudo fiscale, con  condoni e ammennicoli vari.

Basta quindi, adesso basta. Dobbiamo far capire a questi signori che non è possibile continuare a far pagare le loro incapacità ai lavoratori. Bisogna ricominciare a manifestare in piazza l'opposizione ad un governo incapace e pericoloso per la democrazia.

Chiediamo alle forze politiche chivassesi di individuare forme di lotta e di informazione, per smontare il gioco della disinformazione del Governo Berlusconi, cercando di infrangere la cappa di falsità che con i suoi telegiornali, TG1 in testa, viene giornalmente sparata nell'etere.

per la Federazione della Sinistra

Massimo Zesi

2 commenti:

Unknown ha detto...

Massimo, mi hai sempre ripetuto che non è più il tempo di fare rivoluzioni! Stai diventando Brigatista, attenzione!

Anonimo ha detto...
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