Commissione urbanistica: siamo alla farsa...


CHIVASSO - Questa storia va raccontata nei particolari. Essa rivela ancora una volta quale concezione della democrazia e dei rapporti tra maggioranza e minoranza abbia l’Amministrazione comunale di Chivasso. Giovedì 29 aprile il consigliere di maggioranza Domenico Ciconte, presidente della Commissione assetto e uso del territorio, convoca una riunione per martedì 4 maggio alle 14,30. All’ordine del giorno le osservazione del Comune al nuovo PTC (Piano territoriale di coordinamento) della Provincia di Torino.
Siamo alle solite. Perché Ciconte aspetta a convocare la riunione cinque giorni prima? Non potrebbe farlo con un certo anticipo, almeno di una decina di giorni? In modo da concedere ai membri della commissione, e a tutti gli altri consiglieri interessati, il tempo di studiare l’argomento con un po’ di calma e attenzione? Il tema è importante per il futuro di Chivasso, e il PTC è un documento voluminoso e complesso, che non può venire esaminato in pochi giorni, nei ritagli di tempo, nei minuti sottratti al lavoro e alla famiglia. Il geometra Ciconte non ci venga a raccontare che nemmeno lui sapeva di dover riunire la commissione, e che l’ha scoperto solo giovedì 29 aprile. Il PTC della Provincia è stato pubblicato il 18 febbraio e i Comuni avevano due mesi di tempo, poi portati a tre, per presentare le proprie osservazioni. Sicuramente l’Amministrazione, gli assessori competenti e Ciconte medesimo programmano i loro lavori con qualche mese di anticipo e stabiliscono almeno un calendario di massima dei loro impegni. Sapevano benissimo da tempo che avrebbero convocato questa commissione: perché hanno atteso cinque giorni prima per farlo? Questo comportamento ha un solo significato: rendere più difficile alla minoranza svolgere la propria funzione di controllo.
Lo stesso discorso va fatto per la documentazione che l’Amministrazione deve mettere a disposizione dei membri della commissione. Il regolamento stabilisce: «I documenti degli affari iscritti all’ordine del giorno devono essere depositati, almeno 48 ore prima della seduta, nella sala cui si riunisce la Commissione». Generalmente l’Amministrazione interpreta in modo restrittivo la norma e deposita i documenti il venerdì mattina. Anzi, beffardamente attende che arrivino le 11 del venerdì per farli portare nella sala della commissione, vale a dire un’ora prima della chiusura degli uffici... In questo caso, quante ore di consultazione effettiva concede ai consiglieri? Il conto è presto fatto. Basta guardare agli orari di apertura degli uffici: un’ora tra le 11 e le 12 del venerdì, tre ore fra le 9 e le 12 del lunedì, e altre tre fra le 9 e le 12 del martedì, giorno della riunione della commissione. Sono sette ore e non 48. Una sproporzione troppo grande per avere una giustificazione credibile. Infatti ne ha una sola, la solita: ostacolare la minoranza nello svolgimento della sua funzione di controllo dell’operato dell’Amministrazione.
In questa circostanza però l’Amministrazione-Matola ha superato se stessa e siamo arrivati alla farsa. Nella commissione ci sono due consiglieri di minoranza, che chiameremo A e B. Il consigliere A arriva in Comune venerdì alle 9,30 e chiede all’assessore Marino se la documentazione è pronta. Marino risponde magnanimo: sarà pronta tra due ore. Appunto, alle 11,30, mezz’ora prima della chiusura dei locali del Comune. Contrariato, il consigliere A si rivolge in segretaria alla dottoressa Scuncio. La quale promette che gli consegnerà in mattinata la documentazione in versione cd. E il consigliere B? La dottoressa Scuncio ha provveduto a far pervenire un cd anche a lui oppure no? E’ possibile che il funzionario comunale più alto in grado se ne sia dimenticato? Che non abbia pensato che era quantomeno opportuno fornire il medesimo tipo di documentazione anche al consigliere B? Ed anche agli altri consiglieri della minoranza che, pur non facendone parte, hanno il diritto di assistere alle riunioni della Commissione?
Piero Meaglia.

6 commenti:

Claudio Marchi ha detto...

Sono un elettore di Chivasso, che da poco risiedo in città,spesso non comprendo le dinamiche politico.sociali del luogo,ma mi faccio spesso domande che ora giro a voi cari compagni.
La minoranza che fa? Sta in silenzio. Abbiamo una minoranza non proprio tutta, ma la maggioranza che non arriva neanche in orario ai consigli comunali, passa gran parte del tempo a chiaccherare come se fosse al bar e forse passa tempo a convincere la gente ad acquistare la Voce, per ritagliare il coupon e inviarlo per poter rimettersi in corsa per poter essere ricandidato alle elezioni, non ancora convinto della proprie incapacità.
La maggioranza è arrogante e disonesta, la minoranza non so se disonesta, ma sicuramente non all'altezza della situazione grave in cui mi pare si trovi l'amministrazione pubblica di Chivasso.
E poi anche su questo blog ci si chiede perchè la gente non vota o perchè vota Grillo.
Voi che da molto state a Chivasso, che magnificate la cittadina sui giornali locali e su facebook, datemi yuna risposta, almeno capirò che votare alle prossime elezioni.
Claudio Marchi

Anonimo ha detto...

se Calvino fose ancora vivo, penso che scriverebbe un libro "i consiglieri inesistenti". Storia (purtroppo lunga) di un gruppo di consiglieri che non c'erano. E forse era meglio così...

Anonimo ha detto...

Caro Marchi,
la condizione del centrosinistra locale mi sembra ben rivelata dall'episodio seguente. Questa mattina presto ho mandato a tutti gli esponenti del centrosinistra chivassese questa lettera, che è un appello un po' disperato a reagire alla prepotenza dell'amministrazione, quale ho descritto nell'articolo. Sono quasi le 20 e nessuno ha risposto, nonostante sia urgente decidere, perché la commissione si riunisce domani alle 14,30. Spero che una qualche reazione si manifesti, o questa sera o domani. Altrimenti che cosa dobbiamo concludere?
piero meaglia


Carissimi,
mi permetto di mandarvi l'articolo "Commissione urbanistica: siamo alla farsa" che dovrebbe essere uscito sulla Voce di oggi.
Riguarda la commissione assetto e territorio (urbanistica) di domani martedì alle 14,30.
Ma vi mando l'articolo per una ragione precisa: il comportamento dell'Amministrazione chivassese nei confronti della minoranza è diventato - a mio avviso - intollerabile per prepotenza, arroganza, derisione. Lo dico a ragion veduta: assisto ormai da mesi ai lavori della commissione e scrivo quello che vedo. Gli ostacoli che vengono opposti al legittimo esercizio dell'opposizione mi sembrano arrivati al punto che forse tutti i partiti di centrosinistra chivassese dovrebbero reagire. Non è mia intenzione insegnare niente a nessuno: ma quello che vedo con i miei occhi negli uffici comunale, tra il giovedì e il martedì, ogni volta che c'è una commissione, mi sembra veramente esigere una risposta energica.
Non so quale, sicuramente voi sapete meglio di me che cosa bisogna fare.
Potremmo, per cominciare, cercare di essere presenti nel maggior numero possibile alla commissione di martedì, purtroppo convocata in un'ora impossibile, appunto le 14,30, anche per non dare un segnale anche fisico, con la la nostra presenza, il segnale che non vogliamo né farci intimidire né farci prendere in giro.
Vi ringrazio per l'attenzione.
piero meaglia

P.S. Allego anche un testo precedente, che contiene anch'esso osservazioni sull'andamento delle commissioni, e che riguarda una precedente seduta di commissione, quella di aprile.

Claudio Marchi ha detto...

Il preoblema di questa classe "politica" è la loro ignoranza, non sono all'altezza di cosa vogliono fare. La sinistra è finita ora più che mai, che il loro esponente di punta si è ritirato a fare seriamente il proprio lavoro (per chi non avesse capito mi riferisco a Ciuffreda, è sicuramente più utile in corsia, che a caldare i banchi del consiglio comunale, come fanno quasi tutti quelle che ci stanno. Caro Piero non sprecare la tua intelligenza e la tua onestà con certa gente, che son lì per avere riconoscimenti che non potrebbero avere diversamente data la loro ignoranza e incapacità. DForse qualcuno può avere qualche riconoscimento a qualche maratona.
Claudio Marchi

Anonimo ha detto...

Segnalo alcune perle contenute nel documento che l’Amministrazione chivassese dovrebbe avere presentato nella Commissione urbanistica di oggi (martedì 4 maggio), e che si presenta come una critica del nuovo PTC della Provincia. Come se il nuovo PTC non fosse proprio ispirato all'esigenza di arrestare il consumo di suolo, nelle sue osservazioni critiche l'Amministrazione lamenta che il nuovo PTC impedirebbe di costruire nella zona tra la Prealpina e Castelrosso e in particolare lamenta che le aree "che si estendono in direzione Betlemme e Torassi [siano] segnate come aree libere", cioè non edificabili. Evidentemente il partito della betoniera ha già messo gli occhi su quella che rimane l'unica grande area agricola tra Chivasso e frazioni, cioè Chivasso Nord-Est. Scrive inoltre che quello tra Chivasso e Castelrosso è l'asse naturale di espansione della città, insieme a quello verso Nord, cioè verso Montanaro e Caluso. In tutta questa richiesta di costruire costruire e poi ancora costruire, non una parola viene detta riguardo ai servizi di varia natura che ogni nuovo quartiere richiede.

Anonimo ha detto...

(SEGUE)

Inoltre, per sostenere la possibilità e l’opportunità di un ulteriore sviluppo residenziale e produttivo, l’Amministrazione magnifica il ricco servizio ferroviario che a suo avviso avvolge Chivasso: Alta Capacità, linea storica TO-MI, Chivasso Ivrea, Chivasso Casale, Chivasso Asti, ecc. Come se l'Amministrazione non sapesse che: 1. l'Alta Capacità non ferma a Chivasso; 2. il peduncolo, se costruito, ridurrebbe il servizio Chivasso-Ivrea; 3) il "servizio interregionale TO-MI passando ai privati non ferma a Chivasso"; 4) "che le linee per Casale e per Asti sono pressoché in agonia" (cito tra virgolette Carlo Fontana).

La perla delle perle è il passo in cui l'Amministrazione menziona "gli accordi già intercorsi con RFI e TRENITALIA per la realizzazione di una metropolitana leggera Torino-Chivasso". Peccato che questo sia un puro falso. Non esiste alcun accordo con RFI e TRENITALIA per la metropolitana leggera. Nei giorni scorsi un consigliere di minoranza ha chiesto via mai all’Amministrazione di leggere il testo di questi "accordi" e l’Amministrazione ha ammesso che si tratta solo di "accordi verbali". Cioè nulla, zero virgola zero. Senza contare che la "metropolitana leggera è tecnicamente impossibile per la saturazione della linea storica" (cito ancora Carlo).

Potrei continuare ma mi fermo qui. Ci sono due punti da verificare: l'Amministrazione rileva criticamente che il PTC definisce area libera (non costruibile) sia l'ex area Agip sia una parte dell'area del PPE Mauriziano.

In conclusione, l'Amministrazione afferma: "Il Piano non risulta tenere conto dell'autonomia decisionale dei comuni per lo sviluppo del proprio territorio". Tradotto in dialetto betonierese: "lasciateci costruire in pace come vogliamo e non impicciatevi". Il federalismo è già tra noi.
pm