Class action contro Equitalia...

Il sociologo MARCO REVELLI racconta in tv la sua vicenda: "Dovevo 700 euro all´erario, per risolvere tutto ne ho pagati 1900 in contanti". La società di riscossione si difende: "Applichiamo la legge" 
di SARAH MARTINENGHI.

TORINO - «E´ un sistema barbarico, dedicherò volentieri del tempo a promuovere o appoggiare, nel caso che venga fatta, una class action contro Equitalia». Non usa mezzi termini lo storico e sociologo Marco Revelli, colpito da ipoteca su una sua proprietà per non aver pagato quattro multe di divieto di sosta e un canone Rai. Un debito iniziale di 700 euro, lievitato a 1900 euro per la procedura moratoria e trasformato in una avviso di ipoteca su un immobile di un valore che lui dice essere «almeno 100 volte superiore».

«Quando ho ricevuto la notifica mi sono precipitato a pagare, ma ho fatto subito presente allo sportello che mi sembrava una vera barbarie. Io per fortuna potevo pagare, tra l´altro sono dovuto andare in banca a prelevare i contanti perché non prendevano un assegno, ma ho subito pensato a tutte le persone che possono rischiare di rimanere strozzate da una procedura simile: è una vera ingiustizia punire così severamente per un debito tutto sommato ben più esiguo del valore di una casa». Revelli, che ha raccontato la sua vicissitudine alla trasmissione Report nella puntata dedicata proprio ad Equitalia (trasmessa due sere fa), aveva però ricevuto l´avviso a novembre scorso. Nel frattempo c´è stata una clamorosa svolta: è intervenuta la Cassazione che con un´importante sentenza del 22 febbraio ha stabilito che la procedura di ipoteca su un immobile non può essere applicata per debiti inferiori a 8000 euro. «Noi ci siamo subito adeguati - spiegano da Equitalia - sotto gli 8000 euro infatti l´ipoteca non viene più applicata e a chi ce l´ha già ora viene cancellata. Ma fino alla sentenza abbiamo agito in buona fede: la normativa era poco chiara e noi eravamo supportati da un certo orientamento, e il fatto stesso che sia intervenuta la Cassazione è una conferma del fatto che potevano esistere più interpretazioni. Era sicuramente necessario un intervento chiarificatore».

Solamente nel 2009 Equitalia ha effettuato 28.421 ipoteche su persone fisiche, di cui 12.048 a Torino. La riscossione dei crediti avviene per conto di Agenzia delle entrate (che la possiede al 51%) e dell´Inps (che detiene il restante 49%), ma anche per conto di vari enti, tra cui il Comune, per tasse e multe non pagate. E di fronte a cartelle, fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti, le proteste di molti si sono riversate sugli sportelli. «Quello che la gente non sa - spiegano da Equitalia - è che applichiamo solo interessi che sono tutti stabiliti dalla legge e vengono poi riversati agli enti creditori: interessi e sanzioni non vengono in tasca a noi, ma è la legge che li fissa così alti per disincentivare l´evasione». E «la batosta» arriva solo al termine di un percorso: «L´ipoteca, come le altre procedure cautelari, non scatta all´improvviso. Arriva dopo che il contribuente ha ricevuto la cartella, che deve saldare entro 60 giorni. Ci sono avvisi e solleciti che rendono consapevoli del debito». Gli errori però capitano: «Lo sappiamo, certo, ed è possibile - spiegano ancora da Equitalia - su 30 milioni di atti che mandiamo in giro, l´errore fisiologico dell´1 per cento è da considerare, e di certo interessa parecchi cittadini. Ma stiamo tentando di migliorare».

Un escamotage trovato è una direttiva emanata il 6 maggio: «riguarda tutte le nostre filiali: se il contribuente ritiene di aver ricevuto una cartella ingiusta, si può presentare ai nostri sportelli con una semplice autodichiarazione, mostrando il bollettino di pagamento o la sentenza del giudice che sospende la cartella. Equitalia si prenderà carico di verificare con l´ente creditore la posizione e la procedura di pagamento sarà sospesa in attesa che comune, agenzia delle entrate o inps, ci confermino la veridicità di quanto asserito dal contribuente». Ci sono poi, come soluzione, le rateizzazioni del debito «fino a sei anni, significano 72 rate da minimo 100 euro». Uno strumento scelto da tanti, visto che sino al 17 aprile, solo in Piemonte, Equitalia ne ha concesse 65mila e 500, per importo di 900 milioni di euro.
Da LA STAMPA 11.05.10.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ho dovuto pagare per due multe di divieto di sosta non pagate, il quadruplo della somma iniziale! Per un totale di 2000 euro, ho pagato caro quel parcheggio... Auspico il ricorso ad una class action contro questi strozzinaggi legalizzati.