...primo impatto con l'azienda furono i manifesti da morto...

«Il primo impatto che ho avuto alla Eternit fu quello di vedere troppi manifesti da morto affissi all'entrata. Fu una presa d'atto che ci invitò a riflettere perchè un conto è dire qua c'è la polvere e qua ci si ammala ma lì era che la gente moriva prima ancora di andare in pensione». È uno dei punti più drammatici della testimonianza di Nicola Pondrano, sindacalista della Cgil di Casale Monferrato che sta deponendo all'udienza odierna del processo Eternit in corso a Torino durante la quale sono stati anche proiettati dei filmati dell'Archivio Luce risalenti alla metà degli anni '30 riferiti proprio all'attività lavorativa nello stabilimento Eternit di Casale e nei quali era visibile una situazione non così diversa da quella descritta da Pondrano e riferita agli anni '70. Nella sua testimonianza il sindacalista, che fu dipendente della Eternit dal '74 all'85, ha riferito diversi episodi toccanti, da quello di un «vecchio facchino che, seduto su un sacco d'amianto, mi disse 'cosa vieni a fare qui, a morire anche tu?'» al suo ricordo personale di quando, a soli 26 anni, tornava a casa e la figlia gli chiedeva se poteva togliergli la polvere bianca dai capelli. «A pensarci ora -ha detto commosso Pondrano- mi verrebbe da prendere una pistola e spararmi: mi porto dietro questa paura per mia figlia e spero che non le succeda nulla. Questa era la vita della Eternit». Pondrano ha poi raccontato delle tute blu indossate dai lavoratori sulle quali «era visibile la polvere d'amianto» e che alla fine settimana venivano portate a casa per essere lavate e ha riferito anche di un episodio «molto grave» avvenuto nel '76 quando «un delegato sindacale che si occupava d'ambiente -ha raccontato- apostrofò pesantemente il caposervizio del reparto tubi dopo che per l'ennesima volta si era intasata una tubazione e si era creata una nube d'amianto e venne licenziato». Rispondendo poi alle domande del pm su quale tipo di informazione venisse data ai lavoratori da parte dell'azienda il teste ha fatto cenno a un bollettino informativo «messo in busta paga che parlava di un'indagine ambientale citando alcuni dati senza spiegarli particolarmente e che finiva con la frase 'ricordatevi che il fumo di sigaretta è nocivo e provoca il cancrò». Al pubblico ministero che gli chiedeva, poi, se avesse mai avuto ripercussioni per la sua attività sindacale Pondrano ha risposto che «c'è stato probabilmente un periodo in cui non mi hanno voluto molto bene e qualche regalino me lo hanno fatto. Sono finito a pulire i gabinetti -ha raccontato- ma nella vita ci sta anche quello. Sono stato anche mandato a pulire i filtri dalla polvere e per due mesi a insaccare l'amianto».
(Sec-Sim/Ct/Adnkronos).

1 commento:

saturninox ha detto...

assassini per profitto. Niente di più, niente di meno