Ma i bimbi non eran tutti belli...


Qui di seguito una sintesi della mozione Cota, Governatore del Piemonte, presentata un Parlamento sul tema dei bimbi e ragazzi stranieri a scuola. E nella nostra regione cosa accadrà? Il rincaro della dose sarà comunque il 30 per cento massimo di stranieri nelle classi. Raggiunto tale tetto dove si iscriveranno i piccoli? Una società, qualunque essa sia, che sbrana i propri figli è sempre una roba da cambiare. Queste le dichiarazioni del Ministro Gelmini:”La presenza di stranieri nella scuola italiana, spesso concentrati in alcune classi non è certo un problema di razzismo ma un problema soprattutto didattico. Lo sanno le molte mamme che vedono la classe dei loro figli procedere a due velocità di crescita formativa, con alcuni studenti che rimangono indietro ed altri che riescono ad andare avanti meglio.”Stabilire un tetto è un modo utile per favorire l’integrazione, perché grazie a questo limite si evita la formazione di ‘classi ghetto’ con soli alunni stranieri. I nostri istituti sono pronti ad accogliere tutte le culture e i bambini del mondo. Alla stesso modo la scuola italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e insegnare la cultura del nostro Paese”.
Ed ecco la mozione Cota che impegna il Governo:
a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione;
a istituire classi di inserimento che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all’ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti;
a non consentire in ogni caso ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno, al fine di un razionale ed agevole inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole e a prevedere, altresì, una distribuzione degli stessi proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri;
a favorire, all’interno delle predette classi di inserimento, l’attuazione di percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso l’elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto di progetti interculturali, nonché dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza.
Facciamo considerare che i due militano nello stesso schieramento. Sarebbe interessante capire cosa li ispira...
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