Invece di preoccuparsi dell'interesse della collettività...

CHIVASSO - Qalche giorno fa si è svolta negli uffici del Comune di Chivasso la seduta della Commissione per l’assetto e l’uso del territorio. Il primo punto in discussione riguardava ancora una volta il PPE “del Mauriziano”, cioè il complesso edilizio (circa 200 appartamenti in palazzi di 7 piani più una palestra privata per complessivi 56.000 metri cubi di fabbricato) che dovrebbe sorgere a filo del Parco. Il progetto definitivo era stato approvato dal Consiglio comunale il 21 dicembre 2009 e poi inviato alla Regione Piemonte per l’approvazione. Dopo un primo esame delle carte, gli uffici regionali rilevano che il perimetro dell’area da edificare “non risulta pienamente coincidente nelle diverse tavole predisposte”, e chiedono al Comune di correggere gli errori di perimetrazione. Inoltre sollecitano una relazione integrativa che chiarisca se il nuovo insediamento è coerente con il Piano di Classificazione Acustica del Comune. L’Ufficio tecnico prepara le integrazioni richieste e le sottopone alla Commissione nella seduta di oggi pomeriggio.
Qualche osservazione sullo svolgimento della discussione.
1. La “Valutazione di compatibilità acustica” è stata commissionata a un libero professionista torinese ed è costata 2.800 euro. Chi paga? Il Comune. E perché deve pagare il Comune? In fin dei conti quelle case sono un business privato. La ragione è la seguente: anziché ricorrere il consueto strumento del PEC, che è un progetto elaborato dalla proprietà o dall’impresa costruttrice, questa volta l’Amministrazione ha adottato lo strumento del PPE, cioè un progetto elaborato dal Comune e quindi a spese della collettività. Perché questa scelta? Non è chiaro. Ma è chiaro il risultato: il Comune si trasforma nello studio di progettazione al servizio di un business privato. Non solo si assume le spese della elaborazione del progetto, ma ogni volta che occorre una nuova indagine o relazione, come nel caso di questa valutazione acustica o in quello precedente della relazione idrogeologica, è sempre il Comune che paga la parcella del professionista.
2. La “Valutazione di compatibilità acustica” è un documento di non facile lettura per chi non è del mestiere e che richiederà un esame attento. Però, ad una prima lettura, sembra emergere anche in questo testo l’equivoco di sempre: di che natura è la strada del Mauriziano? Nel documento compaiono espressioni come “strada di collegamento ai lotti”, “strada locale”, strada di “traffico veicolare locale o di attraversamento”, che somigliano un po’ troppo alla definizione di “mera viabilità di quartiere” contenuta nei documenti del Comune. Una definizione riduttiva per una strada che sarà invece una circonvallazione o tangenziale Nord-Ovest che porterà molto traffico lungo il parco. Ma il professionista lo sapeva? Forse non conosce Chivasso. Se il Comune gli ha mostrato le carte nelle quali si parla di “mera viabilità di quartiere”, ed egli ha creduto a quella definizione, allora potrebbe avere gravemente sottovalutato l’impatto acustico della strada.
3. Ancora una volta si è sentito un membro dell’Amministrazione, in questa circostanza l’assessore Marino, dire che bisogna tenere conto dell’ingente investimento fatto dalla proprietà e della sua aspettativa di trarne profitto. Ma l’assessore deve preoccuparsi degli interessi di un singolo proprietario e investitore, o dovrebbe preoccuparsi dell’interesse di tutta la collettività chivassese alla conservazione dell’unico vero parco della città? Un parco che è stato acquistato dal Comune con denaro pubblico. Che è stato indicato, nella delibera del 2004 che ne approvava l’acquisto, come “un polmone verde” utilizzato “da tutte le fasce della popolazione”, e che appena sei anni dopo si sta per diventare il cortile di casa di un business edilizio privato. L’Amministrazione comunale non deve allora stupirsi di venire chiamata il Partito della Betoniera.
pm.

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