Cresce la diseguaglianza...

Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri...
MEDIA BUGIARDA ANCHE PER I PENSIONATI.
di Monica Montella , Franco Mostacci e Elisabetta Pugliese.

I dati della Banca d'Italia segnalano che nel 2008 il reddito delle famiglie di pensionati è aumentato del 3,2 per cento, in controtendenza con la riduzione del 4,2 per cento rilevata per il complesso dei nuclei familiari italiani. Ma le famiglie non sono tutte uguali. Per capire come stanno veramente le cose bisogna andare oltre le medie e analizzare la distribuzione dei redditi. Si scopre allora che per le famiglie di pensionati più poveri il reddito scende del 4,4 per cento, mentre cresce del 5,9 per cento in quelle dei più ricchi.

La Banca d’Italia ha reso noto che nel 2008 il reddito disponibile delle famiglie italiane al netto dell’inflazione è diminuito del 4,2 per cento rispetto al 2006.
I valori medi raccontano però solo una parte della storia nascondendo gli effetti distributivi per le differenti categorie di popolazione.

FAMIGLIE E REDDITO DISPONIBILE.
La curva della crescita del reddito disponibile, mostra inequivocabilmente che nel 2008 la decrescita del reddito è stata anti-poor, ovvero, la perdita è stata maggiore per le famiglie a basso reddito (-7,6 per cento) rispetto alle famiglie a redditi più elevati (-4,4 per cento).
Un confronto con gli anni precedenti mostra che dal 1998 al 2004 le curve della crescita sono state pro-poor, per poi appiattirsi nel 2004-2006 (anni in cui la crescita media ha ben rappresentato la crescita dei redditi di tutti i decili di famiglie) e mostrare un’inversione di tendenza nel 2006-2008, quando l’andamento è stato anti-poor

IL CASO DEI PENSIONATI.
Tornando ai dati 2008, un’analisi dei risultati dell’indagine Banca d’Italia per condizione professionale del capofamiglia mostra che la categoria dei pensionati, che rappresenta il 40 per cento circa delle famiglie, è l’unica a registrare un consistente aumento del reddito disponibile reale.
Il dato appare assai pericoloso ai fini di politica economica poiché sulla base di esso un policy maker razionale dovrebbe ritenere che i pensionati siano una categoria privilegiata e dovrebbe quindi intervenire con provvedimenti correttivi sull’ammontare delle pensioni stesse.
Ma, ancora una volta, andare oltre la media mostra che le famiglie dei pensionati non sono tutte uguali e che, in particolare, i pensionati più ricchi non vivono con i soli trasferimenti dallo Stato [generalmente hanno anche redditi da fabbricati].

Per un aumento medio del reddito del 2,4 per cento, le famiglie di pensionati più poveri hanno avuto una diminuzione del reddito del 4,4 per cento, mentre le famiglie di pensionati più ricchi hanno avuto un aumento di reddito del 5,9 per cento […].
Il contributo alla variazione del reddito da pensioni è stato -2,9 per cento per la fascia più debole e +6,3 per cento per la più ricca.
La contrazione del reddito disponibile delle famiglie che si è avuta nel 2008 rispetto al 2006 non è dunque stata equamente distribuita, ma ha gravato maggiormente sulle fasce più deboli della popolazione, che hanno avuto una diminuzione quasi doppia rispetto alla media.
In questo contesto l’aumento del reddito disponibile delle famiglie il cui capofamiglia è pensionato nasconde pericolose differenze. I pensionati più ricchi, che possiedono anche fabbricati e capitale finanziario, hanno visto crescere il loro reddito di quasi il 6 per cento, mentre i pensionati più poveri hanno subito una contrazione del reddito di oltre il 4 per cento.
Articolo tratto, con tagli, dal sito www.lavoce.info

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