Acqua calda...


Questa non è una provocazione, ma una proposta...o forse sto scoprendo l’acqua calda...
Da molto non intervengo sul blog, a parte qualche “recensione” di libri, ma voglio dire una brevissima cosa, visto le reazioni scomposte che ci sono state da parte di molti, dopo le elezioni. Dico subito che io sono tra quelli di sinistra che non è andato a votare, perché da troppi anni mi si chiede di tapparmi qualcosa e ormai avevo un solo buco da tapparmi e non mi andava di tapparmi pure quello, visto che la bocca mi è già stata tappata pochi mesi fa, rischiavo di esplodere.
 A mio modesto avviso, penso esista ancora una sinistra, o meglio una comunità viva, che forse sono i portavoce di una inadeguatezza politica, ma sono pur sempre una comunità viva: Persone sensibili nel riconoscere dove stanno lo sfruttamento e l’ingiustizia, da controbattere con la rivolta e con la cultura. Persone mosse innanzitutto da una visione del bene comune.
Questa comunità viva, questi cittadini, non si riconoscono più nei partiti, quindi spero che per le prossime elezioni comunali di Chivasso qualcuno,  a sinistra senta il bisogno di incontrare queste persone, permettetemi di chiamarle, di buona volontà. Persone che lavorano nel volontariato, nell’ambientalismo, nella cultura, nell’associazionismo, tra mille e più difficoltà e nell’indifferenza dei politici troppo indaffarati a rispondere alle esigenze delle segreterie. Queste persone di buona volontà penso che abbiano molto da dire ai politici.
Permettetemi di dirvi cosa mi ha fatto nascere la voglia di scrivere queste poche righe, di far sentire la mia voce. Leggendo La nuova Periferia di oggi 7 aprile 2010, una dichiarazione del segretario chivassese del Pd, Pasquale Centin, mi ha fatto a dir poco trasalire, la dichiarazione è questa : “…Il centrosinistra deve chiedersi perché gli elettori premiano la qualità amministrativa del centro destra. Evidentemente perché noi non diamo sufficienti segni di credibilità. Dobbiamo riguadagnarci la fiducia della gente. Questa è la vera sfida. Sfida che deve partire dal Pd, essendo il partito più grande della coalizione di centro sinistra. Da noi gli alleati si aspettano il primo passo”.
Mi chiedo se il sig. Centin non sa l’italiano oppure se ha cambiato schieramento. Qualcuno sa darmi una risposta?
Questo non è uno sfogo, ma una proposta. La sinistra inizi, abbia il coraggio, dopo anni di assenza totale, a parlare con i cittadini, lasci le sezioni, il Rotary, le redazioni dei giornali locali, insomma le passerelle e parli con chi sente di far parte di una comunità viva, che può dare una mano alla rinascita della sinistra, quella sinistra che sa dove sta lo sfruttamento e l’ingiustizia.
Da pochi giorni è uscito un bel libro di Gianni Celati, permettetemi di finire citando un sonetto tratto dal libro:
Parlare senza non credere a niente. Continuazione del sonetto sulla fabbricazione dei politici attuali.
Questi automi, messi a governar la gente
(pencolando qua e là come ho già detto)
Tutto trasforman nell’assoluto niente:
e ora spiego come ciò va a effetto.
Un si e un no per loro è equivalente,
e conta solo nell’attimo in cui è detto,
per far carriera e mostrarsi ubbidiente
al branco in cui l’automa verrà eletto.
Dire frasi che non vogliono dir niente
Diventa il primo politico precetto,
sparso anche nella massa consenziente:
che imita il suo automa prediletto.
Dunque infine: il niente al tutto si equivale,
e il bene o il male, è sempre tutto uguale.

Restituendoci il senso di una comunità viva al di là della sua inadeguatezza politica.
Ho rivisto collezionisti di sconfitte che restano però innanzitutto persone belle, mosse da una visione del bene comune. Sensibili nel riconoscere dove stanno lo sfruttamento e l’ingiustizia, da controbattere con la rivolta e con la cultura e si fa, sia a destra che a sinistra.
Simone C.








2 commenti:

saturninox ha detto...

sfogo per sfogo, accetta il mio. Io sono diversi anni che provo a chivasso a fare politica. Sono sempre stato tra i promotori di tutte le iniziative che sono state fatte, su temi come ambiente, trasporti, rifiuti. Sicuramente si poteva fare di più e meglio, o si potevano toccare anche altri temi, ma le forze sono quello che sono, e nessuno mi/ci ha mai dato una lira per sostenere le lotte. Io francamente sono un poco stufo di quanti dicono che la colpa è dei partiti. Certo i partiti ne hanno molta, moltissima. Certo i dirigenti si sono isolati dalla base e molti hanno pensato più alle loro carriere che al bene pubblico, ma forse un poco di responsabilità l'hanno anche chi ha lasciato fare, invece di chiedere conto. Di chi ha delegato in toto la vita sociale invece che mantenere interesse e presenza nel quotidiano. A volte ho l'impressione che si pensi che ci sia sempre qualcun altro che deve risolvere i problemi. Io vorrei dire a tutti quelli delusi dalla politica che o si assumono una responsabilità in prima persona oppure niente sarà possibile, jniente potrà cambiare. Con affetto

Simone Capula ha detto...

Prima di tutto volevo dire che la parte finale in neretto è pubblicata per sbaglio era un mio appunto, che non ho cancellato, ma va bene lostesso.
Saturnino, hai ragione la colpa non sta tutta dai politici è vero, ma io parlo di chi spesso bussa alle porte dei politici non per avere in cambio favori, ma per dialogare per dare una mano, io non sono un politico, sono un operatore culturale, ma spesso direi sempre queste porte sono sbarrate, si pensa che non ci sia bisogno di dialogo, con quella società civile tanto sbandierata, ma di fatto bisfrattata.
Io son qui pronto a dare il mio minuscolo apporto, come penso ci siano altre persone, come del resto ho già fatto in passato, ma nessuno può chiedermi la tessera,fidatevi io siono di sinistra e credo che di sinistra ci sia bisogno.
Con grande affetto
Simone