Ora che ci penso, potrebbero addirittura affermare che ne nascerebbe un Gran Canyon, che italiani e turisti stranieri verrebbero a visitare con considerevole vantaggio per l’economia locale. Tornando alla cava, l’assessore all’agricoltura e alle frazioni di Chivasso, Alessandro Perrone, ha dichiarato alla stampa locale di non saperne niente... Ma, secondo le informazioni in possesso di Cambursano, il progetto ci sarebbe. Qualche tempo fa vi sarebbe stato un incontro in Comune tra l’Amministrazione di Mazzè e i consiglieri di minoranza – che erano presenti alla riunione di giovedì – durante la quale sarebbe stata sottoposta alla minoranza l’ipotesi di una variante di Piano regolatore. In breve, lo sanno anche le pietre, la ghiaia e la sabbia. Però, per il momento, amministratori comunali e cavatori preferiscono tacere, in attesa dell’esito delle elezioni regionali: se vince Cota – dice Cambu – i cavatori partono il giorno dopo. Se vince Bresso, vedremo (io temo che partirebbero DUE giorni dopo: lo dico sulla base dell’esperienza, visto che l’ingegner Padella percorre come un frate missionario il Vercellese e il Biellese a predicare che le cave non fanno per niente male alla salute. Insomma, avremmo BEN 24 ore in più per protestare.
A che servirebbe la grande cava? Da quanto emerso nella riunione, servirebbe a scaricarvi il cosiddetto “smarino”, cioè il materiale estratto dalla montagna per costruire il tunnel dell’Alta Velocità in Valle di Susa. Una ipotesi credibile: un documento Italferr del 2005 individuava anche nel Chivassese alcuni siti nei quali buttare le montagne della Valsusa. Ma prima di versare lo smarino nel buco bisogna scavare il buco e portare via il materiale scavato (cioè materiale da costruzione, come ghiaia e sabbia). Per restare in tema, quale sarebbe la destinazione del materiale scavato? Non lo so ancora, ma ricordo che c’è un’impresa che sta chiedendo di ampliare una cava a Santhià. E che cosa scrive nella documentazione presentata in Comune? Che il materiale estratto servirà alla realizzazione dell’ultimo tratto della TAV in Valsusa. Questo vorrebbe dire – fra tanti altri danni per la salute e l’ambiente - che per anni tutta la zona tra Rondissone, Mazzè e Chivasso verrebbe investita da un gran traffico di autocarri. L’assessore Perrone forse non sa nulla. Ma qualcuno lo sa... In genere in queste circostanze le imprese di escavazione cominciano per tempo e senza fare chiasso a rastrellare i terreni. Li pagano bene, a prezzi molto superiori al valore agricolo. Chi vende i terreni incassa una bella cifra. In compenso, altri proprietari ci rimettono, perché i terreni nei dintorni della cava perdono valore. Ma il mondo è fatto per i furbi, no?
Paolo Ballesio.
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