A proposito di geotermia, una fonte energetica sottoutilizata...

È uscito recentemente il libro “Geotermia e pompe di calore”, una guida pratica agli impianti geotermici di climatizzazione, curato da Savino Basta e Fabio Minchio ed edito da Geotermia.org.
Da questa pubblicazione si può desumere che l’energia geotermica in Italia non è ancora sufficientemente sfruttata per le sue potenzialità, essendo questo tipo di energia non inquinante e con possibili buoni sviluppi futuri; è di rilievo solo l’impianto di Larderello, in Toscana.
Vediamo innanzitutto come funziona lo sfruttamento di questo tipo di energia rinnovabile.
Nelle centrali per la produzione di energia elettrica si sfrutta la pressione esercitata dal vapore contenuto negli acquiferi sotterranei, che viene spinto ad un’altezza che può raggiungere i 70 metri per azionare una turbina accoppiata ad un generatore; questo tipo di acquiferi è denominato “a vapore dominante”.
Ci sono altri tipi di acquiferi, chiamati “ad acqua dominante”, in cui l’acqua, che arriva a superare i 300° di temperatura, arriva in superficie tramite dei pozzi e a causa della differenza di pressione fra il sottosuolo e l’atmosfera, genera una quota di vapore utilizzato direttamente in centrale; la maggior parte dei campi geotermici del mondo appartiene a questo tipo.
In genere è possibile trovare acquiferi caldi dai 1000 ai 3000 metri di profondità, e a 5000 sono abbastanza caldi da poter essere sfruttati per la produzione di energia elettrica e termica. Dato che oggi si possono effettuare perforazioni fino a 8000 metri di profondità, si potrebbe ottenere energia elettrica ad un costo inferiore a 0,05 euro al kWh, e con i soli acquiferi a vapore presenti in Toscana e nel Lazio si potrebbero produrre oltre 5 mila miliardi di kWh, una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno nazionale per 70 anni.
Con una tecnologia denominata “Hard Dry Rock”, che consiste nel creare un serbatoio geotermico sotterraneo in cui l’acqua si riscalda per poi salire in superficie si potrebbe soddisfare interamente la richiesta di energia elettrica in Europa., essendo i siti idonei per questa tecnologia ampiamente sufficienti.
L’impianto più avanzato di questo tipo si trova in Alsazia, e un altro si sta costruendo in Svizzera, a Basilea; sono in progetto impianti simili anche in Giappone, Inghilterra, Australia e Stati Uniti.
Lo sfruttamento dell’energia geotermica è un settore che può avere grandi potenzialità, in quanto questi impianti non bruciano nessun tipo di combustibile e a parità di produzione energetica utilizzano molto meno territorio rispetto agli impianti con pannelli solari.

(da “Obiettivo ambiente”, mensile di Pro Natura Torino, marzo 2010)

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