...200 ettari di cava fra Chivasso. Mazzè e Rondissone?

CHIVASSO - Da qualche settimana sulla stampa locale si parla di un progetto di cava nella zona della frazione La Mandria. Più di 200 ettari di cava in un’area che si estende sui comuni di Chivasso, Mazzè e Rondissone. Non ne sappiano ancora molto. Mentre cerchiamo di informarci, è bene documentarci sulle conseguenze prodotte dalla coltivazione di una cava. Spesso non si ha sufficiente consapevolezza dei rischi per l’ambiente e per conseguenza per la salute. Si tende a pensare che fare un buco nel terreno e estrarne sabbia e ghiaia non possa poi fare  grandi danni...  Eppure questi danni esistono. Basta considerare che il suolo protegge le acque che scorrono sotto di esso: togliere quello strato protettivo significa esporre più facilmente le acque all’azione di agenti inquinanti di vario tipo. E’ la “vulnerabilità degli acquiferi”, di cui si parla, fra tante altre cose, nel libro Idrogeologia applicata e ambientale di Massimo Civita, professore ordinario di Geologia applicata nel Politecnico di Torino. Ne citiamo solo poche righe: “Le escavazioni, in particolare quelle poste in zone di pianura, sono approfondite spesso al di sotto della superficie piezometrica dell’acquifero soggiacente che rimane privo delle difese naturali costituite dal suolo e dall’insaturo. In queste situazioni, la cava diviene un viacolo e un ricettacolo d’inquinamento, in particolare quando raccoglie le acque reflue degli impianti di lavaggio e di pretrattamento del materiale e quelle di dilavamento delle zone agricole circostanti”. Il pericolo di inquinamento delle acque sotterranee naturalmente permane e caso mai aumenta se le cave dismesse col tempo si trasformano in discariche, autorizzate o meno: “Le cave (come peraltro tutte le escavazioni minerarie a cielo aperto) sono spesso abbandonate senza ripristino, una volta esaurite, e divengono inevitabilmente discariche incontrollate di rifiuti più o meno pericolosi. Il potenziale d’impatto di queste discariche è elevatissimo poiché le acque dilavanti e quelle pluviali producono quantità ingenti di percolato che si infiltra in profondità”.
Il libro è pubblicato dalla Casa Editrice Ambrosiana e costa 84 euro. Lo segnaliamo ad un certo Ingegner Padella, esperto in cave e miniere, che - in veste di consulente (ahimè) del Partito democratico locale - percorre le strade del Vercellese ad evangelizzare le incolte popolazioni indigene e a tranquillizzarle: vivere accanto ad una cava non sarà proprio come villeggiare alle terme ma non c’è affatto da preoccuparsi per la salute. 
Salvatore Lafalce.

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