Per qualcuno viene prima la pesca sportiva che la salute dei cittadini...

CHIVASSO - Su proposta dell’Amministrazione, il Consiglio comunale ha autorizzato la prosecuzione fino al 2013 dell’attività di cava in Frazione Boschetto. Non si tratta di un semplice rinnovo della convenzione, ma dell’approvazione di una nuova. Quella precedente, scaduta nel 2008, era stata sottoscritta dieci anni prima non solo dal Comune e dall’impresa di escavazione, ma anche dall’Associazione Libertas  Boschettese: l’impresa si impegnava a realizzare per la Libertas un laghetto per la pesca sportiva... Ma l’impegno non è stato mantenuto, il laghetto non c’è ancora, ed ora la Libertas ha accettato di rinnovare l’autorizzazione fino al 2013 solo a condizione che questa volta l’impresa non disattenda l’impegno e costruisca il laghetto entro il 2011.  
Il comportamento dell’Amministrazione comunale e della Libertas Boschettese è stato miope. E quello della Libertas anche egoistico: in cambio di un piatto di lenticchie (il laghetto) i suoi soci accettano di mettere a rischio la salute dei concittadini. Infatti l’esperienza insegna che col tempo le cave vengono trasformate in discariche. E le discariche non sono proprio l’ideale per la salute di coloro che vivono nei dintorni, anche a distanza di chilometri. Chivasso ha già una grande discarica in Frazione Pogliani: sarebbe meglio non rischiare di averne un’altra in futuro a pochi chilometri.
Basta dare un’occhiata al Basso Vercellese: sono stata aperte molte cave che ora sono discariche. Anche vicino a noi aumentano le domande di apertura di nuove cave o di ampliamento di quelle esistenti. Due anni fa il Comune di San Raffaele Cimena ha ricevuto la richiesta di aprire una grande cava nell’area agricola (classificata dalla Provincia tra i terreni più fertili) che si trova fra il Po e il rettilineo per San Raffaele centro.  Mercoledì scorso «La Nuova Periferia» riferiva le voci secondo cui verrebbe aperta un’altra cava in Frazione Mandria, o ai suoi confini. Le grandi opere – TAV in Valsusa, la Tangenziale Est, Expo 2015 - richiederanno l’apertura di nuove cave. L’impresa che ha chiesto di ampliare una cava a Santhià afferma esplicitamente, nella documentazione  presentata al Comune, che il materiale estratto servirà alla costruzione del tratto valsusino della TAV. Commentando le preoccupazioni dei residenti della Mandria, l’assessore Perrone dichiara a «La Nuova Periferia»: «Il mondo deve andare avanti, se così non fosse saremmo ancora nell’età della pietra». Questa è una banalità, per di più infondata. Altri paesi europei, come la Germania, incentivano il riuso del materiale derivante dalle demolizioni. In questo modo rallentano l’apertura di nuove cave e preservano i loro terreni agricoli.
Acconsentendo a prolungare l’attività di cava in cambio del laghetto, l’Amministrazione e la Libertas Boschettese sono stati poco saggi. La Libertas si è preoccupata della pesca sportiva più che della salute dei concittadini. Avrebbero potuto andare a pesca altrove. Oppure cambiare sport: mai nessuno è morto per insufficienza di pesca sportiva...
Piero Meaglia.

5 commenti:

Maleducato ha detto...

M... M... vieni a pescare con noi ci manca il verme

Anonimo ha detto...

Anche la testa.

Anonimo ha detto...

Forse anche la canna.angsti

Anonimo ha detto...

Mancherà anche il laghetto. Scordiamocelo che i cavatori lo facciano.
Però nel buco che lasceranno si può sempre fare una pista da skateboard

Anonimo ha detto...

I cavatori in dieci anni non hanno mantenuto l'impegno di fare il laghetto. Perché dovremmo fidarci della promessa di realizzarlo entro il 2011? Ai cavatori interessa avere eventualmente altre proroghe, e poi tanti saluti agli aspiranti pescatori.
pb