Disco di Aprile...2010


GORILLAZ
"Plastic Beach".

Recensione a cura di dj-Sparta.

Prendete un ipotetico frullatore musicale. Infilateci dentro una buona dose di hip-hop, un bel po' di elettronica. Aggiungeteci dei ripescaggi stile anni '80, una spruzzatina di rock e degli eleganti e mai banali arrangiamenti, con tanto di orchestra. Frullate il tutto ed avrete un esempio dell'inconfondibile sound dei Gorillaz alla loro terza prova discografica.
“Volevamo creare un album pop, ma allo stesso tempo provare a far capire alla gente quanto è triste mangiare cibo preconfezionato in packaging di plastica, cercare di scuotere anche il pubblico che guarda X-Factor. Chissà forse non abbiamo creato noi umani la plastica. La Natura ha creato la plastica e vedere come questa talvolta si fonde con la stessa Natura mi da una sorta di ottimismo”, ha avuto modo di affermare presentando "Plastic Beach" Demon Alban, cantante e leader dei Blur e tra i fondatori dei Gorillaz, la band virtuale per eccellenza,
Un disco che conferma quanto già tracciato in passato. Molto bello, anche al primo ascolto.  Chi ha amato le piroette elettroniche di questo progetto sonoro confermerà il giudizio positivo già dato nelle precedenti prove discografiche. Una boccata di puro ossigeno creativo, anche nelle traduzioni dei testi. In buona parte si richiama l'attenzione su questa spiaggia di plastica che sta diventando il nostro futuro, una sorta di critica al consumismo imperante, anche se non pare essere prioritaria la vocazione ambientalista di questa band virtuale.
Al classico ascolto, si aggiunge la piacevole opportunità costituita dal fatto che se inserite il cd nel vostro computer, c'è la possibilità di accedere a svariati contenuti interattivi. Fra i nomi delle collaborazioni a questa ultima spiaggia di plastica, spiccano Lou Reed, i mitici De La Soul, Micl Jones e svariati rapper della scena metropolitana americana.







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