Arriva la legge regionale sulle radiazioni ionizzanti...


Il Consiglio Regionale ha approvato, con l’astensione imbarazzata del centro destra, la legge ‘Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti’ .
TORINO - “Il contenuto della legge afferma la relatrice del testo Paola Barassi (PRC-SE) è particolarmente apprezzabile e innovativo per una serie di aspetti che ben interpretano le esigenze emerse in questi ultimi anni di vicende nucleari nella nostra Regione: l’attenzione alle radiazioni ionizzanti ‘di qualsiasi origine’; la trasformazione del Tavolo di Trasparenza sul Nucleare in un tavolo che si occuperà non solo di informare, ma anche di consentire la partecipazione alle decisioni; la costituzione di un archivio regionale delle sorgenti di radiazioni ionizzanti; la previsione dell’intervento della Regione per eventuali siti di centrali o di depositi nucleari; degli impianti, e l’impegno a informarne il Tavolo di Trasparenza e Partecipazione; la partecipazione della Regione a vari organismi tecnici, compreso il Collegio dei delegati della sicurezza; l’adozione di un piano di prevenzione e riduzione dei rischi derivanti dal radon”
“Di rilievo è anche la parte di norma che prevede la tutela dei lavoratori e degli ex lavoratori occupati in attività a rischio di esposizione professionale a radiazioni ionizzanti, con programmi di prevenzione gratuita e appropriata, nonchè analisi epidemiologiche trasparenti e partecipate. Recependo le richieste di una petizione popolare - conclude Paola Barassi sono state anche approvate specifiche integrazioni riguardanti la trasparenza sui trasporti nucleari, nonchè l’obbligo, per la Regione e per i Comuni interessati, di informare preventivamente i Cittadini - senza che essi lo debbano neppure richiedere- sul contenuto dei vari piani di emergenza radiologica e sui comportamenti da adottare in caso di reali emergenze. In un momento come questo, con la montante frenesia per reimmettere il nucleare nel nostro Paese e in Piemonte, questa legge va oltre il suo significato intrinseco e poggia un mattone, piccolo ma significativo, per arginare la dissennata politica energetica del Governo Berlusconi e le spinte antidemocratiche e lesive del diritto di partecipazione alle scelte delle Istituzioni locali e dei cittadini”.

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