Reportage dalla cabina di regia del «Sì Tav». L'evento mancato del Lingotto mostra un Pd senz'anima, tra lobby e interessi.
Di Marco REVELLI.
TORINO - Chi, sulla base degli annunci mediatici della vigilia sulla «mobilitazione Sì Tav», si fosse aspettato a Torino una nuova «marcia dei 40.000», sarebbe rimasto deluso. Domenica mattina al Lingotto non c'erano «le masse» e nemmeno «le avanguardie» (se con questo si intendono le rappresentanze organizzate dei gruppi sociali più dinamici e innovativi). C'era un pezzo, tutto sommato sottile anche se abbastanza esteso, di «società politica». Di quell'aggregato, cioè, che si struttura sull'interfaccia tra ceto amministrativo e sistema degli interessi, fatto di politici di professione, associazioni di categoria, gruppi professionali, lobbies, funzionariato locale, consiglieri d'amministrazione e presidenti di partecipate, segretari di sezione, consulenti, mescolati ai deputati del centro-sinistra e a qualche sindaco di cintura.
Deluso sarebbe stato, d'altra parte, anche chi avesse voluto assistere all'autentico «evento politico» che quella manifestazione era andata promettendo, e cioè al varo di quella che era stata presentata a gran voce come la prima mobilitazione davvero bipartizan nel panorama politico italiano. La discesa in campo del fronte del «fare», del grande partito trasversale del «Sì» contro i professionisti del «No», di quelli che si battono «per» e non solo «contro». Deluso perché l'«evento» è finito prima ancora di incominciare, con la defezione dell'«altra parte»: ben tre dei sei promotori (l'On. Osvaldo Napoli, il Sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino e l' On. Walter Zanetta, tutti del Pdl), richiamati all'ordine dal loro quartier generale e disciplinatamente rientrati nei ranghi...
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4 commenti:
Grazie Giachino,Zanetta e Napoli avete fatto una cosa di sinistra a differenza dei Compagni del Pd. Siete stati a casa in pantofole l caldo.
Grazie di cuore.
Un estremista di sinistra
mai visto un pagliacio come il Chiampa: è proprio vero non tutti i pagliacci stanno nei circhi...
Abramo-
Perchè offendere i pagliacci, persone oneste a differenza dei politici?
Chiamparino e tutti i suoi simili son molto peggio che pagliacci, ma disonesti. . . intellettualmente intendo
Vorrei solo ricordare, in particolare agli ambientalisti, che il Pd ha aderito alla manifestazione Sitav, quindi hanno anche aderito i Pd di Chivasso, che spesso si danno da fare a favore dell'ambientalismo, ma continuano a stare in un partito, che si comporta in questo modo IGNOBILE!!!
DAL SITO DELL'AMATISSIMO (a dx e sx) ASSESSORE GERMANI
Intesa bipartisan sulla Tav. era ora!!!
La proposta lanciata nei giorni scorsi dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha raccolto il consenso di buona parte del centrosinistra e di quella del centrodestra.
Risultato? Domenica 24 gennaio i sindaci della Valsusa e non solo, scenderanno in piazza per manifestare pubblicamente il loro consenso alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Milano e Torino a Lione. La Francia e di conseguenza l’Europa si fanno più vicine.
Sembrerebbe che il buonsenso abbia avuto la meglio su quanti (una minoranza) continuano a rifiutare la realizzazione del progetto, tanto da arrivare al punto di ostacolarlo, acquistando gli appezzamenti di terreno sui quali la linea dovrebbe passare.sitav.jpg
La strenua opposizione alla Tav in Valsusa ha già posto il nostro Paese in una situazione di stallo che ha il sapore del paradosso. Anarchici “bombaroli” e un pugno di amministratori hanno tenuto in scacco due decenni l’amministrazione regionale e il governo centrale.
Adesso la maggior parte degli abitanti e dei sindaci della Valle si è resa conto che un’opposizione demagogica e strumentale ha fondamentalmente danneggiato l’economia della zona, isolando tutto il Nord-Ovest dalle comunicazioni veloci.
Questa è la dimostrazione pratica che quando si vuole, si può raggiungere un’intesa su un’esigenza comune, indipendentemente dagli schieramenti e dagli steccati ideologici. Il buonsenso non ha colore: la Valsusa lo ha capito! E lo dimostra con una contromanifestazione che la dice lunga. Meglio tardi che mai…
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