
ferroviario piemontese è soltanto una mossa mediatica di sapore
berlusconiano. E il duo B&B lo sa benissimo. Non solo non cambia nulla
se le risorse economiche restano le stesse, ma c'è ben di peggio. B&B
dividono il territorio piemontese in ben sei aree per cui si potrebbe
arrivare ad avere sei gestori diversi pronti a intralciarsi tra di
loro sulle stesse linee e a giocare a scarica barile per i reciproci
disservizi: non ci basta già il cattivo esempio di aver diviso gli
impianti fissi (RFI) dalla circolazione dei treni (Trenitalia)? La
dimostrazione della miopia derivante dalla separazione delle aree
d'intervento è già evidente nell'atteggiamento dell'Agenzia della
Mobilità Metropolitana che non riesce a vedere al di là dei
collegamenti metropolitani e non si rende conto che questi non possono
essere risolti senza risolvere contemporaneamente il nodo dei
collegamenti interregionali. Come si fa a pensare di creare un
collegamento metropolitano Torino-Chivasso senza prendere in
considerazione i servizi interregionali, visto che Chivasso è nodo per
tutt'e due le tipologie di collegamenti ed i binari sono gli stessi?
Inoltre il problema vero e proprio è strutturale: se mancano i binari
come fai a metterci più treni e farli circolare con velocità e
puntualità? Quando ci vorremo rendere conto (e questo lo dico anche
alle associazioni dei pendolari) che le tratte Torino-Chivasso e
Novara-Milano sono al collasso e che non ha senso lasciare vuota
l'Alta Capacità? Anche un bambino capirebbe che il nostro progetto di
mettere gli interregionali sull'Alta Capacità e il servizio
metropolitano sulla linea storica è l'unica soluzione praticabile a
medio termine con investimenti contenuti. Perché né la classe politica
né le associazioni pendolari la sostengono? Perché non vogliono
risolvere il problema e preferiscono specularci sopra o per semplice
miopia intellettuale?
Carlof.
Carlof.
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